Pages Navigation Menu

Indipendenza!

BALBUZIE E REPRESSIONE: L’ETNOCIDIO LINGUISTICO

BALBUZIE E REPRESSIONE: L’ETNOCIDIO LINGUISTICO


Perchè gli individui sviluppano la balbuzie? Lo ha scoperto un nostro collaboratore che ci ha chiesto di rimanere anonimo. Oltre 25 anni fà, il nostro studioso analizzò i fenomeni di diglossia (“bilinguismo”), l’interazione sociale e l’insorgere della balbuzie fra i bambini. I casi studiati riguardano il sud Tirolo e il Veneto con particolare attenzione all’aspetto discriminatorio adottato dalla chiesa cattolica, dalla scuola, dall’esercito e da tutte le istituzioni italiane e suoi rappresentanti, nei confronti e contro la diversità linguistica del Popolo Tirolese e del Popolo Veneto. L’analisi metteva in evidenza che a differenza di aree dove non esiste diglossia, nelle aree con presenti lingue a contrasto ed in particolare con forte repressione linguistica istituzionalizzata, i bambini sviluppavano la balbuzie in modo epidemico.

E’ interessante notare che la balbuzie è molto ràra in stati come la Svizzera, dove i bambini vengono incentivati a parlare più lingue e dove il polilinguismo è considerato un valore.

Li dove v’è diglossia e dove non v’è discriminazione, i bambini sviluppano l’area della produzione linguistica in modo normale ed efficiente. Il polilinguismo è un fenomeno naturale oltre che positivo per lo sviluppo cerebrale del fanciullo. In quelle aree invece dove il nazionalismo (in questo caso italiano) discrimina e dispregia la diversità linguistica, i bambini sviluppano cronicamente la balbuzie.

Ora soffermiamoci sugli aspetti e dinamiche in modo da far capire a quegli pseudoeducatori come si stupra linguisticamente un fanciullo.

Il caso tipico in cui si viluppa la balbuzie, è quello in cui in casa si parla Tirolese o Veneto e poi a scuola o all’asilo, le maestre con le buone o con le cattive “dissuadono” il bambino ad esprimersi nella sua lingua materna. I metodi di dissuasione sono svariati, dalla punizione corporale ad una serie di imposizioni come far finta di non capire, come un tono della voce adirato od espressioni facciali negative fino anche alla derisione e sanzioni. Ciò che avviene, è un vero e proprio cortocircuito mentale che rimarra indelebile nella mente del bambino, il quale svilupperà una serie di processi cognitivi contraddittori che generano blocco e ritardo, appunto manifesti in quella che viene definita “balbuzie acquisita”.

Lo stesso può avvenire in casa, dove un genitore proibisce al bambino di esprimersi in una lingua anziché in un altra. Il bambino avverte che qualcosa è sgradito, non ne capisce in modo razionale il perchè ed attiva una serie di meccanismi che posso dare origine a mutismo, a forme di autismo, a balbuzie, a rimozioni che ad esempio si manifestano in modo chiaro con quell’espressione che molte ragazze e ragazzi Veneti dicono: “non mi viene di parlare Veneto, non so perchè”. Loro non lo dicono e neppure ne comprendono razionalmente la ragione, ma tutti costoro in un modo più o meno appariscente sono stati stuprati linguisticamente in tenera età. Del resto la cinematografia, la scuola i burocrati hanno deriso, perseguitato, sanzionato, dispregiato chi parlava una lingua diversa dall’italiano.

E’ il caso di dire che così si origina pregiudizio e si alimenta l’ignoranza. Il nazionalismo italiano è questo e per 150 anni, assieme alla chiesa cattolica con i suoi adepti in divisa e saio, hanno violentato linguisticamente decine di milioni di persone appartenenti a Popoli ben più antichi e degni di quell’accozzaglia chiamata: “italiani”.

468 ad

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

LAVORIAMO PER TE, AIUTACI AIUTATI
advertisement