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CARABINIERI E CRONACHE GIORNALISTICHE

CARABINIERI E CRONACHE GIORNALISTICHE

alberto_1_2Perché i giornali dello stato italiano martellano la popolazione con notizie negative di morti, di violenza, di stupri, di omicidi, di orrendità di ogni genere? Perchè ciò non avviene altrove così sistematicamente come invece avviene nello stato italiano? Che cosa hanno i giornalisti e redattori della stampa di regime italiana? Che cosa vogliono trasmettere e perchè producono questo tipo di disinformazione?

Le analisi di anni e anni fatte su radio, giornali e telegiornali, ci portano alle seguenti conclusioni.

Tutta la stampa di regime è succube delle notizie che l’arma dei carabinieri passa loro. Esiste un rapporto di totale dipendenza di tutto il giornalismo italiano.

Se analizziamo la mole “propagandistica” del giornalismo italiano, ci accorgiamo che le notizie pubblicate non sono frutto di reportage fatti sul posto e neppure prodotti andando a scavare sui fatti ed intervistando, facendo lavoro di raccolta archivistica e neppure di studio. I giornali italiani pubblicano i bollettini dei carabinieri e quelli della guardia di finanza.

In altre parole il tipo di notizie pubblicate possono solo essere di due tipi: cronache negative oppure elogi ai protagonisti di queste cronache.

Gli eroi di queste notizie sono gli stessi che le forniscono! E’ chiaro quindi perchè la stampa di regime pulluli di notizie negative, i protagonisti e narratori sono gli stessi e sono immersi in violenza, armi, omicidi, stupri……

Se i giornalisti riportassero le vicende dei pescatori o degli idraulici i giornali racconterebbero storie di mare e di tubi!

Ora chiediamoci perchè i giornalisti ed editori italiani si sono ridotti così?

Le risposte ve le diamo noi di nuovo:

-Esiste un rapporto di scambio fra giornalismo ed esercito. Ci si arruffiana, ci si spartisce anche qualche soldo per la soffiata, oppure il giornalista scambia informazioni, o restituisce favori con slecchinate giornalistiche del tipo: agiografia dell’arma o di singoli agenti.

-Visto che tutto il giornalismo acreditato italiano è pagato dallo stato, meglio stare in riga e non cercare fonti e versioni diverse da chi maneggia il potere. Diciamocelo chiaro e contundente: “esiste un sistema mafioso di intimidazione di cui l’arma è responsabile e che spazia dalle magistrature fino alle redazioni dei giornali”, a volte è sfacciato altre volte è tacito. Il giornalista o magistrato o perito che cerca versioni alternative viene “distolto”, “dissuaso” o con minacie o con ricatti. Ma in genere non ce n’è bisogno, questo stato di deterrenza è nell’aria e viene percepito dai servi della carta stampata.

-Visto che lo stipendio è assicurato tanto vale pubblicare i telex che arrivano dalle stazioni, dalle caserme, dal personale dell’arma all’interno delle prefetture, procure, e condirli a mo di articoli di giornale.

La verità, gliene frega un cazzo ai giornalisti italiani i quali sono una casta di vigliacchi stipendiati che fanno solo da cassa di risonanza delle caste. Il giornalismo italiano è spazzatura.

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One Comment

  1. Buongiorhe ,permettete ma non sono d’accordo con voi ,perchè altrimenti non ci sarebbero tutte le polemiche giormnalistiche in merito all’uccisione accidetale del ragazzo a Napoli,dove la vera vittima è il carabiniere che è stato criminalizzato come il carabiniere aggredito da quel famoso Carlo Giuliani a Genova.
    Purtroppo molti giornalisti sono pennivendoli che difendono gli interessi degli editori e di chi dà loro le informazioni che per me sono i giudici che non sanno assumersi le loro responsabilità ed è una corporazione di potere inaudito e scandaloso.

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