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CARCERATI E SCHIAVI DI OGGI

CARCERATI E SCHIAVI DI OGGI


Spartacus era un prigioniero. Gli schiavi degli imperi passati erano dei prigionieri condannati allo sfruttamento. Venivano fatti prigionieri perchè erano dei criminali, ed il loro crimine era quello di non essere cittadini romani, di essere dei nemici o bottino di guerra, di aver violato insomma una serie di leggi (di norme legalizzate) di Roma. Quindi secondo la legge i criminali diventavano schiavi ed appunto per questo erano obbligati a servire, a lavorare senza remunerazione.

Sono passati 2000 anni, e la schiavitù è stata abolita, ma i criminali, le canaglie, coloro che violano le leggi di roma ci sono ancora. Costoro vengono rinchiusi nelle prigioni o obbligati a tutta una serie di restrizioni personali, discriminazioni e schedature che durano fino alla morte. Badate bene, che nella Roma di 2000 anni fà si poteva tornare liberi, la schiavitù non era condizione permanente.

La carta dei diritti dell’uomo, parla chiaro, parlano chiaro anche le leggi dello stato italiano: “non si può obbligare a lavorare persone in condizione di svantaggio, persone ricattabili, non si può obbligarle a lavorare gratuitamente, senza compenso, senza diritti veri…”.

Che cosa fa lo stato italiano e la sua combriccola di criminali legalizzati? I criminali veri intendiamo, quelli veri, quelli con la toga, con la giacca, con l’uniforme. Ecco, siccome tutti i soldi rapinati alla popolazione non sono ancora abbastanza, si inventano di obbligare (con sottili ricatti) i prigionieri a lavorare per ricostruire le aree terremotate. Si, questi amministratori dello stato italiano hanno ripristinato l’istituzione della schiavitù, e cercano di chiamarla con nomi ammiccanti come: “volontariato”, “reintegro”, “aiuto”…..

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