COME INVADERE UNO STATO

In questi ultimi 20 anni, gli Usa ci hanno ben illustrato la dinamica con cui si invadono i paesi. Illustriamola. La dinamica per invadere e controllare uno stato è la seguente:
In una prima fase si inizia a criminalizzare quel paese. Le tv i media del blocco Nato (chiamato dai mass media “Comunità Internazionale”) riportano le notizie prodotte al Pentagono che dipingono lo stato in questione come: arcaico, dove vengono violati i più elementari diritti. Si chiama in causa Amnesty e si dipinge qualche episodio come inammissibile e si spinge verso le sanzioni economiche, con l’obiettivo generico di spingere i governanti alla democrazia. Si tratta di una bugia, le sanzioni sono solo l’inizio e hanno lo scopo di portare la popolazione all’esasperazione fino a farla rivoltare contro il governo. Allo stesso tempo sul fronte interno si finanziano i gruppetti antigovernativi con denaro, con armi, con mezzi di propaganda. Spesso arrivano anche dei militari o esperti politici in incognito magari sotto la veste di giornalisti, osservatori internazionali, organizzazioni umanitarie etc… Si inizia la solita cantilena delle armi chimiche, delle bombe atomiche, delle armi di distruzione di massa, che gli Usa non hanno mai avuto! Si spinge poi per l’attacco militare prendendo spunto da qualche episodio come una fossa comune, una fucilazione (spesso notizie false ed edulcorate). Precisiamo che l’escalation di violenza interna viene causata proprio dagli Usa che riforniscono di armi e sobillano parte della popolazione. La mancanza di cibo, energia e mezzi dettata dalle sanzioni, fanno il resto. La macchina mediatica riempie i giornali del blocco Nato e spinge i sudditi Nato verso la solita “invasione umanitaria”. Si inizia con i bonbardamenti e bombe intelligenti. Inizia la distruzione di porti, aeroporti, strade, ponti, acquedotti, fabbriche, centrali elettriche. L’approvvigionamento di armi ai soliti “partigiani” è massiccio e sui giornali che prima li chiamavano “ribelli” o “guerriglieri” si inizia a parlare di un “movimento di liberazione spontaneo”. I nomi di questi questi gruppi finanziati dagli Usa suonano come: “fronte di liberazione nazionale”. Solo ad invasione compiuta si trasformeranno in partito politico con il solito aggettivo “democratico”. Spesso l’invasione di terra non è necessaria, il supporto aereo Usa è così efficiente che dall’alto si spiana la via ai partigiani. Ma se non basta si inizia l’invasione vera e propria, anche se è sempre più impopolare perchè mette in evidenza l’obiettivo reale della guerra. L’obiettivo è sempre e solo scovare il “dittatore” e portarlo davanti ad un “tribunale internazionale”, che però giudica solo i crimini dei nemici Usa.
L’ultima fase è rappresentata dal processo al “criminale internazionale” che in genere viene silenziato perchè mette in evidenza le complicità e le malefatte Usa. Si organizzano le elezioni e si da risalto mediatico sui giornali occidentali dell’avvenuta “instaurazione della democrazia”. Dopodichè si inizia la “ricostruzione” con i soliti “aiuti” ed insieme si firmano gli accordi di alleanza ed insediamento di basi o porti militari Usa e Nato.
In questi 20 anni gli Usa sono avanzati stato per stato con l’obiettivo di sottrarre terreno e alleati alla Russia ed alla Cina, in un opera di accerchiamento e di propaganda tesa a demonizzarli. Non a caso la litania della “violazione dei diritti umani”, della censura vengono periodicamente affiancati alle notizie di questi stati e luoghi. I sudditi della Nato, non devono sapere che la violazione dei diritti umani è mascherata e capillare fra di loro, ma viene anche in questo caso vestita di “legalità”.