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FALCONE & BORSELLINO: SERVITORI DELLA MAFIA ISTITUZIONALIZZATA ITALIA

FALCONE & BORSELLINO: SERVITORI DELLA MAFIA ISTITUZIONALIZZATA ITALIA


Che differenza esiste fra un Falcone e un Provenzano? Ne esiste solo una: servono due poteri diversi, due mafie diverse. Il primo quello servito da Falcone è lo stato italiano, che possiamo tranquillamente definire una delle più colossali organizzazione criminali mondiali, una vera mafia istituzionalizzata italiana. Provenzano invece ha servito un altro potere che viene definito in mòdo generico “mafia”.

Analizziamo i presupposti che sostengono sia l’una che l’altra organizzazione criminale: stato italiano e mafia.

Il lettore poco accorto vi dirà:

“Ma lo stàto è eletto democraticamente, ed è specchio del volere popolare”.

Rispondiamo che l’apparato di consenso mediatico e culturale totalizzante, conformano al fine di non farci percepire lo stato italiano come una associazione a scopo di estorsione e sfruttamento. Questo martellamento incomincia da bambini co tutte le istituzioni di insegnamento ed educazione, con la tv, con la radio e i giornali, che guarda caso sono monopolizzati e finanziati dallo stato. Molti mafiosi hanno goduto e godono del consenso popolare, e per capirlo è sufficiente andare nei quartieri di Napoli o Palermo.

Lo stesso lettore vi dirà:

“Ma la mafia vìve gràzie ad un sistema intimidatorio e che non crea ricchezza diffusa”

Su che cosa si fonda lo stato italiano? Qual’è la forza che tiene in piedi lo stato italiano? La risposta unica e chiarà è: “Lo stato italiano sopravvie solo grazie ad un sistema intimidatorio e repressivo”.

Esempi? Provate a non pagare le tasse e vediamo se non vi mettono in prigione o se non vi portano via tutto! Per la stessa ragione provate a non pagare il pizzo e vediamo che cosa succede.

I picciotti sono l’equivalente dei carabinieri e guardia di finanza, hanno un codice d’onore e sono i bulldogs che fanno da braccio armato, che fanno il lavoro sporco, e quindi non si debbono toccare.

Il solito ingenuo dirà:

“Ma la mafia adopera metodi violenti”.

La mafia non ha la forza dello stato italiano ed è costretta ad agire in modo rapido. la mafia non può mettersi a gestire processi, pignoramenti, condanne, carceri. Lo stato italiano invece, è così totalizzante, così potente che può permettersi di arrostire chi non si piega a pagare o a servire, con tempi più lunghi e metodi meno appariscenti. In genere, i forti, nascondono i crimini, ne sono un esempio i genocidi del secolo passato.

Di nuovo l’ingenuo lettore dirà:

“Ma lo stato offre servizi”.

Diciamocelo chiaro, oltre ad essere pochi i servizi e mal gestiti, anzi gestiti in modo nepotistico e clientelare, la popolazione non è libera di scegliere alla stregua che con la mafia. Tu non puoi scegliere di non pagare il pizzo come non puoi scegliere di non pagare le tasse.

Ancora una volta l’idiota di turno dirà:

“Ma la mafia accentra il potere e lo stato no”.

Non è vero, guardiamo la ricchezza e ci accorgiamo che proprio la lobby italiana (militare, clericale, politica, finanziaria) hanno in mano il 90% della ricchezza. Questi lobbysti non rischiano ma succhiano solo: tasse, accise, materie prime. Una rete vergognosa di privilegi li garantisce loro e i loro figli peggio che una cupola mafiosa. I notai, prefetti. magistrati, politici, l’esercito, la chiesa cattolica, sono ai vertici di questa cupola, e la prova nono è solo nelle rendite, sgravi e vitalizi che questi farabbutti hanno, ma anche nelle agevolazioni, nelle immunità, dell’innominabilità, di cui godono.

Borsellino, Falcone, sono stati dei picciotti al servizio dell’organizzazione criminale “Italia”, e la stessa li santifica dedicandogli pubblicazioni, nomi di scuole, di strade, monumenti. Una cupola mafiosa farebbe lo stesso: monumenti, dediche, pubblicazioni a ricordo dei picciotti uccisi in combattimento.

Un ultima obiezione del solito cretino:

“Ma Falcone èra in buonafede”

E’ vero, lo èra come lo sono in molti mafiosi che godono la stima, l’ammirazione e rispetto di molti.

Era in buona fede anche Eichmann e tutto lo staff nazista, non ne abbiamo dubbi. Ciò non toglie che tutti hanno servito e servono lo stesso ideale di prevaricazione delle libertà altrui. S’intende sempre in buona fede e con buoni propositi.

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