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Indipendenza!

HO FATTO UN SOGNO: la nuova lira

HO FATTO UN SOGNO: la nuova lira


Sono a casa seduto sul divano, premo con frenesia sul videocomando e scazzo fra un canale e l’altro, così per creàre movimento e uccidere la monotonia. Ho lavorato una vita, e quando torno dal lavoro mi sfogo. Ma durerà ancora pòco, fra qualche giorno vado in pensione, io ho finito di soffrire e alla mattina mi siederò al bar a guardare gli ex colleghi che si affannano a correre per timbrare. Li sfotterò come usano fare gli altri con me adesso. Con la pensione finiranno i miei problemi e mi lascerò alle spalle la politica e l’economia, per entrare nel paradiso per cui ho mandato giù ogni umiliazione in tutti questi anni, ho rinunciato a vivere per il domani che adesso sto per raggiungere.

Mio figlio entra in càsa, non saluta, mi guarda male. In questi ultimi tempi è diventato strano, parla male dell’italia, va fuori alla sera e torna tardi. Mia moglie mi dice che ha sempre tutti i vestiti sporchi di colore, e poi quando va a dormire controlliamo il suo zainetto: è sempre pieno zeppo di bombolette spray e volantini inneggianti a slogan politici. Mah, gioventù, capiscili tu questi adolescenti!

Intanto salto sul canale delle notizie, parlano sempre della crisi, ma oggi di buono c’è che incominciano a dire che ne siamo fuori, adesso si sono decisi a passare alla nuova lira. E’ l’euro che ci ha portati alla rovina, con la lira sarà l’italia a prendersi cura di noi. Incominciano edizioni straordinarie dove tutti i giornalisti ci parlano di questa nuova lira. Vespa, Santoro, Lerner, Fiorello.. sono tutti insieme negli studi televisivi e ci presentano queste nuove lire che risolveranno tutti i nostri problemi. Sono momenti emozionanti. Dalla zecca di stato intervistano gli addetti alla stampa che lavoreranno anche di notte per farci avere questi soldi il giorno dopo. Il primo ministro ci ha salvati, adesso è lui la nostra speranza, Beppe, si finalmente Giuseppe Grillo ha accettato di risolvere i nostri problemi. Il collegamento diretto con la zecca di stato lo chiude lui, la solita battutina, la strizzatina d’occhio e ci rassereniamo. Lui ci salverà.

Dopo mangiato esco e vado a tirare un pò di soldi col bancomat ma non funziona, fra l’altro ce la fila. Forse c’è un blackout elettronico. Non importa, fino a domani resisto, poi di sera che grosse spese dovrei fare? Sono anni che non vado più a puttane.

Mi rimetto davanti alla tv, mio figlio esce sempre con quei suoi amicacci e lo zainetto. In tv la gente è contenta, tutti esprimono ottimismo e attesa per questa nuova moneta. Sono momenti storici e io ne sono testimone con la diretta tv, mi sento parte della storia. Ci avvertono però che ci sono dei diffamatori che girano per le strade a fanno volantinaggio o scritte sui muri. Ecco, dobbiamo denunciare questa gente, perche seminano il panico fra i risparmiatori e fra i consumatori. Non dobbiamo dar retta a questi pessimisti.

Si è fatto tardi, è ora che vada a dormire, domani non vado a lavorare, la fabbrica è chiusa per inventario (così ci hanno detto) e io sono libero.

La mattina mi sveglio, faccio colazione e trovo mio figlio che dorme sul divano, ha fatto tardi e per non svegliarci si è fermato li. Sua madre lo difende sempre, ecco a cosa porta il buonismo. Questi giovani vogliadifareuncazzo solo capaci a criticare, sono il prodotto delle loro madri. Lasciamo stare, gli do la solita occhiata commiserante e mi bevo il mio bel caffè.

Esco in paese. I muri sono pieni di scritte, le sarcinesche delle botteghe abbassate. Mi dirigo in banca, sono anch’io come tutti, ansioso di vedere queste nuove lire, di toccarle di scambiarle. Vado in banca, c’è la fila, si fa veramente fatica ad entrare. Dalla testa si sentono urla. Vedo uscire da una porta secondaria il direttore, il sindaco, il notaio, il maresciallo, e anche il parroco che escono con delle valigette, è strano hanno la testa bassa e non salutano. Intanto arriva il mio turno, allo sportello chiedo di poter prelevare 500 euri (è il nuovo limite), l’impiegata mi dice che l’euro non c’è, che siamo passati alla nuova lira. E io istintivamente:

-“Come cazzo? Ma io voglio i miei euri!”. Non c’è verso, mi spiega che tutti i nostri soldi ci sono ma sono convertiti in nuove lire. E’ tutto così strano, nessuno mi ha chiesto niente, non possiamo neanche scegliere. Dopo questo primo smarrimento, mi faccio coraggio e dico con un sorriso fiducioso:

– “Ma si va, mi dia 500 euro di nuove lire”. L’impiegata mi dice che non esiste più limite di prelievo, adesso siamo liberi. Contento chiedo di darmi tutto il mio risparmio e lascio appena il minimo. Stranamente l’impiegata non dice nulla e senza fiatare apre un cassetto pien zeppo di questa “nova lira” italiana. Una lira = 1 euro, finalmente hanno tolto gli zeri. Tutti dietro di me sono ansiosi e mi dicono di muovermi, qualcuno allunga il collo per guardare questi nuovi soldi. Io ne approfitto e li faccio vedere a tutti. Io però ho svuotato il conto, non si sa mai, ma non lo dico a nessuno.

Esco fra, le colonne di folla e mi dirigo al bar dagli amici. ma è chiuso, non ne capisco la ragione. Allora mi dirigo verso casa e passo di fronte al distributore di benzina. Non capisco, vedo i prezzi espressi in lire. Un litro costa 100 lire!

– “Cos’è uno scherzo”? Faccio al benxinaio, lui sorride ed esce con un “magari”.

Corro a casa, mio figlio dorme ancora, accendo la tv. I telegiornali parlano di scontri, di gente che riempie le piazze, di assalti alle banche. dei pazzi hanno addirittura ucciso un direttore di banca. La borsa di Milano è stata presa d’assedio. Roma è assediata e il cronista dice di non farsi prendere dal panico. Il primo ministro Grillo invita alla calma e dice di aver fiducia, bisogna resistere e salvare l’italia.

Spengo la tv, lancio il telecomando fuori dalla finestra, prendo lo zainetto pieno zeppo di bonbolette di mio figlio, ed esco in strada anch’io.

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