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I MONUMENTI NORVEGESI NON PARLANO DI GUERRA

I MONUMENTI NORVEGESI NON PARLANO DI GUERRA

monumenti

La cosa più scioccante quando un marziano visita i territori sotto occupazione e dominazione italiana, è che in ogni angolo, in ogni parco, in ogni piazza, in ogni palazzo si è costretti a vedere monumenti, targhe, iscrizioni, lapidi…. che commemorano soldati e politici. Ancora piu scioccante è vedere i monumenti che ritraggono soldati armati di bombe a mano, di spade, di baionette, o giovani in veste militare morenti. Infinite sono le iscrizioni e liste di morti durante questa o quella guerra. Neppure i cimiteri italiani sono liberi da questo ossessivo inno alla violenza ed al ricordo della guerra. Generali e maggiori dominano con la monumentalità loro dedicata persino questi luoghi. Non parliamo poi delle vie, di tutta la toponomastica e onomastica che pullula di questo irritante militarismo. Stendiamo un velo pietoso sui milioni di cartelli stradali che vi indicano la più vicina caserma dei carabinieri ma neppure un cenno agli ospedali, alle scuole, ai parchi, a quei luoghi veramente utili che fanno crescere la società. E i giornali? Anch’essi ripropongono le gesta eroiche in cui protagonisti sono sempre uomini d’arme.

Morte, sangue, sacrificio, violenza, paura, terrore…. tutta la cultura di regime italiana è impregnata di questi ideali. Lasciamo perdere le ragioni fin troppo scontate nel loro obiettivo propagandistico (attanagliare la popolazione nella paura ed alimentare una cultura della violenza) e vediamo invece che cosa fanno i paesi civili. Che cosa può un sistema che produce tale cultura produrre poi nei fatti? E’ forse un caso che i carabinieri nel 21esimo secolo ancora stuprano le donne nelle loro caserme e torturano le persone oltre a compiere omicidi veri e propri? E’ forse un caso che la repressione sessuale della chiesa cattolica ha portato i ministri di culto fino ai livelli papale, a stuprare e seviziare sessualmente i bambini?

Passiamo adesso a guardare la monumentalità nella Norvegia di oggi.

In Norvegia nessuno parla di sacrificio o di morte, nessuno deifica guerre e violenza, nessuno si riempie la bocca di parole come patria e sacri confini, qui nessuno gira con il mitra sfoderato in mezzo alle strade o con le pistole in vista. Mai visto in Norvegia un solo poliziotto o soldato armato girare in pubblico o solo mostrare le armi!

Nudità, gioco, arte, cultura, lavoro, famiglia, bambini, animali, tecnica, sport sono gli unici protagonisti della monumentalità degli ultimi decenni.

In Norvegia è pieno di statue ad artisti, a giocollieri, a pagliacci, a pittori, a scultori. I bambini e le madri sono protagoniste ovunque di monumenti in granito e bronzo. Gioco, amore, fratellanza regnano nella monumentalità. La nudità è anch’essa protagonista dell’arte, perché la chiesa cattolica in Norvegia non fa e non controlla la politica, la stampa, le università, l’esercito. Gli animali vengono riprodotti anch’essi in vari materiali e li potete ritrovare nelle piazze principali delle città Scandinave.

Le donne sono le maggiori protagoniste dei monumenti! Si, le donne vengono ritratte nei monumenti di tutta la scandinavia e anche dell’est Europa.

Ma quanto cazzo di donne e bambini vedete protagonisti nella monumentalità del regime italiano? E poi qualcuno si offende se si grida: “itaglia dimmerda!”.

Non servono parole, i monumenti dicono tutto.

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