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Indipendenza!

I NAZIONALISMI DEL 1800 SONO I PADRI DI ETNOCIDI E GENOCIDI

I NAZIONALISMI DEL 1800 SONO I PADRI DI ETNOCIDI E GENOCIDI


Fino al 19esimo secolo con l’eccezione delle teocrazie, assistiamo all’egemonia di monarchi e imperatori. E’ interessante notare che in entrambe le strutture v’era ampio rispetto per la varietà etnica, linguistica, religiosa. Pertanto ritroviamo all’interno dell’ impero o regno, un infinità di popoli cui nessuno nega la memoria storica, la gestione dell’istruzione, la religione, la lingua e in molti casi persino si concede ampia giurisdizione all’interno del proprio gruppo etnico (impero Britannnico, impero Ottomano, impero Cinese). Imperi e regni vogliono solo tassare, e pretendono solo una sorta di fedeltà. L’esercito è fatto di mercenari e quando combatte lo fa lontano dai centri abitati tanto che le vittime civili non esistono. Negli imperi e regni non esistono monopoli monetari, nessuna coscrizione, nessuna educazione di stato.

Nel 1800 iniziano a nascere i nazionalismi figli dei princìpi della rivoluzione francese. Gli intenti erano genuinamente buoni almeno alla base, ed uno spirito di uguaglianza e fraternità spronava la borghesia Europea verso questa ideologia. I vecchi centri di potere si impadroniscono della parte peggiore di questa ideologia estremizzando il concetto assolutista di confini, di lingua unica, di religione di stato, di monocultura, di storia nazionale unica e costruita a posteriori, di un sistema di coscrizione obbligatoria e scolarizzazione forzata che si maschera dietro la pretesa alfabetizzazione, mentre nasconde un brainwashing finalizzato a nazionalizzare le menti. I nuovi stati si mascherano di umanitario e giustificano la terribile pressione fiscale con la pretesa di dare servizi, mentre invece cresce in modo abnorme la massa di dipendenti statali, che diventa la guardia pretoriana ideologica dello stato.

Come nelle teocrazie la dottrina di stato diventa: l’identificazione del suddito (chiamato con eufemismo “cittadino”) in tutto e per tutto con i perni ideologici costruiti ad hoc: monolinguismo, storia gloriosa, sacri ed intoccabili confini, fedeltà assoluta, religione unica di stato. A partire dalla seconda metà del 1800 in tutta Europa inizia un brainwashing martellante che parte dalle scuole e continua nei conventi, nelle chiese, nelle caserme, nei tribunali e palazzi di potere. Chiesa ed esercito diventano un unica massa fedele alle istituzioni, ed i sudditi debbono adeguarsi a questa ideologia sottomettendo ogni loro aspirazione individuale o di gruppo.

L’ideologia nazionale che si sviluppa in tutta Europa e che si estenderà a tutto il mondo è incompatibile con il concetto liberale di popolo, di etnia, di diversità, di polilinguismo. Si inaugura l’epoca degli stati monoculturali, degli stati nazionali.

Inizia così un opera di etnocidio capillare dove si obbligano i sudditi ad abbandonare le proprie lingue, le proprie religioni, la propria storia ed identità. Popoli testardi e legati da millenni alla propria identità rifiutano e si sottraggono a questo brainwashing nazionale. Questi popoli si oppongono all’etnocidio. Ecco che su di loro si abbatte la spada del genocidio, dell’annichilazione fisica. Ebrei, Armeni, Zingari.. vengono massacrati in massa in tutta Europa, poichè il loro essere identitari non si conforma con il braiwashing totalizzante degli stati nazionali. Dove fallisce l’etnocidio si passa al genocidio.

I Turchi in modo ripetuto attuano deportazioni e massacri al fine di “purificare” l’Anatolia ed impedire a qualsiasi popolazione di rivendicare territori. L’italia e gli italiani iniziano un etnocidio che va dal Tirolo alla Sicilia, e dove non basta passano a deportazioni nelle paludi malariche (Veneti) e genocidio (Ebrei, Croati). In Africa inizia una gara alla nazionalizzazione e i popoli di questo continente vengono italianizzati con il gas, i fucili, lo stupro collettivo, la tortura, la deportazione. La Germania nazista inizia un genocidio colossale (ebrei, zingari). I massacri si estendono a chiunque non si adegui ai dettami dell’ortodossia di stato: sessuali, razziali, religiosi, linguistici, politici. Ricordiamo che la Francia e la Polonia attuarono un etnocidio sulle popolazioni di lingua e storia germanica fra la prima e e seconda guerra mondiale. La Cechia deporterà centinaia di migliaia di tedeschi dopo la seconda guerra mondiale. Ciò che avviene in Urss invece è una deportazione infinita durata fino alla morte di Stalin.

Le guerre diventano totalizzanti, non più fra eserciti, ma fra popoli. La popolazione viene obbligata a partecipare e viene martellata al fine di partecipare emotivamente ideologicamente e fisicamente alla guerra fino alla distruzione totale o vittoria totale. Le bombe atomiche su Nagazaki ed Hiroshima ne sono il miglior esempio, ed anche la distruzione di Berlino. I morti civili superano sempre il 90% delle vittime, proprio perche l’ideologia nazionale non fa la guerra agli eserciti ma ai sudditi. la guerra è fra ideologie, fra nazionalismi e tutti coloro che ne sono imbevuti debbono parteciparvi. Non a caso i centri abitati d’Europa vengono seminati di basi militari e nucleari, aeroporti e caserme, situazione che perdura tutt’oggi.

In tutto il mondo, fino al massacro del Ruwanda assistiamo allo sviluppo di questa ideologia nazionale, a guerre nazionali, genocidi ed etnocidi.

Il nazionalismo porta inevitabilmente all’etnocidio e dove fallisce, porta ineluttabilmente al genocidio. Proibire di parlare e scrivere la propria lingua, di professare la propria religione, di conoscere e studiare la propria storia, sono la premessa al genocidio!

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