IL REFERENDUM COME ATTO DI TRASGRESSIONE LEGALE

Il referendum per l’indipendenza del Veneto è un atto legale in cui ogni Veneto che voterà “si”, effettuerà un atto di trasgressione verso quel conformismo e lavaggio del cervello che ha subito fin dalla nascita. Votare “si” vuol dire liberarsi dei sacri confini, vuol dire liberarsi del mito di morire per la patria, vuol dire liberarsi del timore e riverenza verso l’arma dei carabinieri, vuol dire dire basta alla guardia di finanza ed alla gestione economica e civile che l’esercito compie da 150 anni sulla popolazione Veneta, vuol dire dire no a Equitalia, vuol dire ribellarsi alla banca d’Italia, vuol dire dire basta ad enti italiani fatti da fannulloni che non pagano mai per i loro errori, vuol dire non credere più ai Monti, ai Napolitano, ai Bersani, ai Letta e Renzi di turno, vuol dire dire basta ad un sistema fiscale coloniale, basta ad imposte inique e assurde, basta all’iva e carburante più caro del mondo, basta alle marche da bollo ed agli infiniti balzelli italiani.
Questo referendum è la grande occasione di trasgredire in modo legale, di rompere quel velo di timori che vengono inculcati fin dai primi anni di età dove la mappa dell’Italia regna sovrana sui muri della classe e dove tutto il resto è grigio, dove tutti gli altri sono nemici, dove la storia è tutta per Roma, dove i Veneti non esistono, dove dei criminali di guerra diventano gli eroi della storia e degli incapaci sono invece dei grandi statisti made in italy, dove finalmente la Rai non sarà più la tv, dove finalmente i Veneti potranno non pagare più il canone e non pagare tasse persino sui canoni.
Il referendum è una grande occasione per manifestare la propria libertà e creare le premesse per esercitarla liberandosi dalla schiavitù di uno stato retrogrado chiamato italia.