INDIPENDENZA E AUTONOMIA, LIBERTÀ E SCHIAVITÙ

Qual’è la differenza sostanziale fra un uomo libero ed un uomo schiavo? E’ forse materiale? E’ forse un uomo in catene ed in prigione, meno libero di un uomo che non è in catene? Qual’è la caratteristica permanente che fa la differenza fra un uomo libero ed un uomo schiavo?
Facciamo degli esempi:
-Un uomo schiavo ignora persino che cosa sìa la libertà, ed alla sua menzione vi guarderà incredulo e diffidente, perchè lui conosce solo la schiavitù. Chi parlà di libertà passa per un folle idealista.
-Un uomo schiavo ha paura di immaginare persino che cosa sarebbe la sua vìta senza schiavitù, è così schiavo che nella sua mente ogni altra soluzione lo mette a disagio.
-Un uomo schiavo non sa sognare, non sa immaginare, è schiavo di se stesso ben prima che di qualcun altro.
Ecco i Veneti, i Siciliani, I Tirolesi, i Sardi, i Friulani, sono prima schiavi di se stessi e quando parlate di Indipendenza vi rispondono: “non ce la daranno mai”, proprio perché l’uomo schiavo è così prigioniero di un idea che la sua mente è persino incapace di pensare all’azione di prendersi la libertà.
Luca Zai, Flavio Tosi, Giampaolo Gobbo, Roberto Ciambetti, persino il povero Antonio Guadagnini, sono incapaci di sognare, di immaginare l’azione di prendersi la libertà. La loro mente schiava e corrotta è incapace di fare il salto, quel salto immaginativo che porta l’individuo a dichiarare se stesso uomo libero e degno di prendersi ciò che è suo senza dover chiedere.
L’uomo libero dice: “mi prendo la libertà perché sono un uomo libero”. Proprio così ogni Siciliano, ogni Veneto, ogni Sardo, ogni Napoletano debbono dire: ci prendiamo l’Indipendenza politica perché siamo uomini liberi e non schiavi dell’italia e di Roma.
La prima libartà, il vero salto qualitativo è l’autocoscienza di potere, di decidere, di non elemosinare o aspettare la carità di qualcuno. Azione e libertà vanno di pari passo. Non è una questione di tempo, la libertà è anche oggi dobbiamo solo osare di pensarlo.