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Indipendenza!

INTEGRAZIONE OD ETNOCIDIO: L’ELETTROSHOCK DI REGIME

INTEGRAZIONE OD ETNOCIDIO: L’ELETTROSHOCK DI REGIME

download (8)Si arriva al paradosso per cui l’ “esperto” di integrazione proibisce al bambino Veneto di parlare Veneto mentre sponsorizza un corso di Nigeriano, di Arabo… Addirittura le istituzioni spendono denaro per produrre la documentazione pubblica in Arabo, in lingua Francese, in Inglese mentre il Veneto e il Siciliano vengono sistematicamente proibiti. Nei treni, nella segnaletica, persino nei comuni, vi sono scritte in Arabo, ma nessuna in lingua Veneta. Esistono persino uffici dove si parla la lingua di questi immigrati, mentre allo stesso tempo gli impiegati proibiscono al Veneto di parlare la sua lingua e si ostinano a parlare in italiano, ma addirittura pagano un mediatore culturale ed interprete per comunicare con il Nigeriano od il Kurdo… Il paradosso, l’assurdo, è che il Bangladese, il Nigeriano, il Marocchino, il Moldavo, vengono trattati meglio del Veneto nativo a cui viene negato qualsiasi diritto, persino quello di parlare o scrivere Veneto. In preda al solito pietismo e pregiudizio sinistroide, l’mpiegato del collocamento passa il lavoro all’africano piuttosto che al Veneto disoccupato.

I mezzi di comunicazione del regime italiano rullano il tam tam dell’integrazione, vi sono ministeri, ministri, presidenti, commissioni, letteratura, fino a cattedre universitarie che giustificano la parola “integrazione”, che la spiegano, che la spargono ai 4 venti come una medicina che aiuta i popoli della terra. Nel passato, i regimi avevano costruito la psichiatria per poter certificare come un male il dissenso verso le dottrine nazionaliste. Eri un anticlericale? Finivi in manicomio elettrocutato. Eri un anti anarchico? Finivi elettrocutato su un lettino con tanto di certificazione medica, come insano di mente. Eri donna che parlava di uguaglianza e ti ribellavi al marito? Finivi in manicomio a vita, ed dopo aver subito una buona dose di elettro shock venivi riempita di psicofarmaci che ti riducevano ad una botte sfigurata. Ecco, oggi la nuova eresia, la nuova “malattia mentale” diventa rifiutare quella che i regimi propongono come integrazione nazionale, che in sostanza è come l’elettroshock, ma che si vuole far passare per una cosa buona, per una cura, per una medicina!

Andiamo a vedere che cosa è questa integrazione e come i regimi nazionalisti la propongono.

Visto e considerato che chi legge ha visitato o vive all’interno dei confini dello stato italiano ed è quindi vittima del lavaggio del cervello nazionale, prenderemo ad esempio come uno stato attua l’etnocidio vestendolo da integrazione.

Quando si parla di integrazione, nello stato italiano, si inizia un discorso dando per scontate tutte una serie di cose che non lo sono e che i teologi dell’integrazione nazionale ignorano. Elenchiamole:

-Vi sono dei popoli all’interno dei confini italiani che sono stati annessi con la forza ed attraverso un processo di invasione che ancor oggi la storia ufficiale tende a nascondere. Tutta la storia sul risorgimento va revisionata e detta la verità fino in fondo.

-All’interno dello stato italiano esistono popoli preesistenti che parlano lingue ed hanno tradizioni ben più antiche dello stato italiano che ha solo 150 anni.

-Elenchiamo alcuni di questi popoli, molti di loro sono definiti anche per statuto e le loro lingue riconosciute internazionalmente e a livello acacdemico: Veneti, Siciliani, Sardi, Friulani, Sud Tirolesi, Napoletani, Catalani, Albanesi……..

-Le lingue di questi popoli vengono definite dalla propaganda del regime italiano in modo dispregiativo: dialetti.

-La storia e tradizioni di questi popoli vengono ignorate o trattate sommariamente nelle scuole e luoghi di istruzione di stato.

-Le lingue di questi popoli vengono proibite ed ostacolate nei modi più vergognosi dalle istituzioni ed in tutti o quasi gli ambiti istituzionali italiani. I loro parlanti vengono discriminati, ridicolizzati nei mezzi di comunicazione di massa, in particolare cinematografia e radio.

-Lo stato italiano finanzia produzioni mediatiche diffamatorie e stereotipizzate di questi popoli: il Siciliano mafioso, il Tirolese stupido, il Veneto ubriacone e sfrutatore, il Sardo pastore, mentre più ci si avvicina al centro geografico del potere (Roma/Napoli) e più i suoi rappresentanti culturali vengono esaltati. La prostituta Veneta, il pastore Sardo, il Siciliano mafioso contrapposti all’intellettuale ben vestito Romano dei film italiani.

-In modo tassativo i giornalisti ed operatori radiotelevisivi pubblici censurano chi parla queste lingue, mentre pagano gli interpreti per chi parla inglese o francese in tv o alla radio.

-Con rarissime eccezioni tutti i giornali finanziati col denaro pubblico censurano sistematicamente chi scrive in queste lingue.

-Televisioni, radio ed operatori pubblici italiani, ritraggono questi popoli sempre e sistematicamente in veste da contadini. Vi sono ordini precisi agli alti livelli in questo senso e non si tratta di un caso.

-L’ “esperto” di integrazione da per scontato che il Veneto, il Siciliano sono integrati nel modello nazionale e che se non lo sono ancora è solo perchè non ne hanno avuto l’opportunità.

-Si dà per scontato che l’integrazione delle popolazioni sotto dominazione italiana è avvenuta, ed avviene in modo volontario, spontaneo, naturale, che cioè i popoli sotto dominazione italiana, hanno abbandonato ed abbandonano la propria identità senza alcuna pressione italiana.

-Si dà per scontato che lo stato italiano non compie etnocidi quotidiani contro questi popoli nativi ma anzi protegge le minoranze,

-Si ignora la storia vergognosa di genocidi ed etnocidi, di deportazioni e discriminazioni che lo stato italiano ha compiuto in 150 anni di storia.

Detto tutto ciò, si capisce che ciò che viene definito “integrazione”, altro non è che la ciliegina sulla torta nazionale in cui si vuol far passare un etnocidio per un gesto di aiuto umanitario. Si ignora completamente il dramma di milioni di sudditi fra i Popoli Nativi ancora vittime del nazionalismo italiano, mentre si spendono cifre consistenti per italianizzare immigrati da tutto il mondo e attuare una dialisi che dia il colpo di grazia a quei popoli e a quelle culture antiche e native che negano i principi nazionalisti di omogeinizzazione.

Il mediatore culturale facilita l’etnocidio favorendo la cultura unica per cui al bipolarismo offerto dal regime in cui si offre l’opzione “extracomunitario cattivo o italiano buono”, il Veneto discriminato sceglie di diventare italiano. Ecco perchè serve costruire: l’extracomunitario regolare ed irregolare, per far cadere nell’imbuto e dare speranza anche allo straniero che così vede come una liberazione abbracciare anche lui il modello unico italiano che viene coronato con il dono della cittadinanza. In questo modo si raggiunge anche l’obiettivo di far entrare a pieno titolo come “dei nostri” anche il meridionale calabrese arrivato a suon di raccomandazioni nell’ufficio postale o nella caserma dei carabinieri o finanza. Gli extracomunitari irregolari invece vengono poi reintegrati con le sanatorie e condoni. Il mediatore culturale serve a dare una sorta di legittimazione a questo processo digestivo, a questo etnocidio di culture o popoli, in cui badate bene, a pagare il prezzo più alto, sono proprio i popoli nativi come i Veneti che vengono invasi da stranieri extra e comunitari, e se alzano la voce in segno di protesta vengono additati come razzisti.

Possiamo concludere con certezza, che lo stato italiano ed i suoi funzionari hanno attuato ed attuano un etnocidio premeditato nei confronti dei popoli e luoghi conquistati con la creazione del Regno d’Italia e la seguente Repubblica Italiana.

Molti teologi del regime italiano ignorano questa realtà ed in modo complice ed in buonafede, giustificano l’etnocidio favorendo a senso unico l’omogeinizzazione verso il modello unico nazionale italiano che predica: lingua unica, storia unica, feste e tradizioni uniche (Pallio di Siena ad esempio), accentramento politico, libri di testo scolastici unici e filtrati da commissioni nazionali, storia unica ed univoca…..

Noi diciamo che integrarsi in Veneto vuol dire parlare Veneto e non parlare italiano e basta. Il popolo Veneto esisteva ben prima dell’italia, di quell’italia che senza il Veneto sarebbe già fallita da decenni.

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