Pages Navigation Menu

Indipendenza!

IPERPAURA E AUTOCENSURA

IPERPAURA E AUTOCENSURA


Il terrorismo mediatico, le notizie ansiogene, la cronaca, l’ossessionante bombardamento di notizie in cui l’esercito e la polizia arrestano, reprimono, controllano la popolazione, crea uno stato di ipertimore, di iperpaura costante nella popolazione e alimenta uno stato perenne di ansia. Una domanda affligge continuamente il povero suddito: “sono un buon cittadino? censuro o non censuro?”. Di fronte al dubbio di non essere un buon cittadino, di non essere “pulito”, di avere conti aperti con quella che si definisce impropriamente giustizia ma che è solo legalità, il cittadino non esita a censurare, finanche le cose più innoque. L’obiettivo è quello di produrre una reazione di autocensura, anzi di ipercensura da parte dei sudditi dei regimi moderni. L’ansia del suddito dei regimi moderni è così forte che i meccanismi di autocensura fanno fare fare cose incredibili, che alla luce del tempo si rivelano in tutta la loro assurdità.

Analizziamo un caso di iperautocensura causato proprio da ipertimore.

Vediamo prima le immagini:

Nel 2006 sul forum di un giornale Veneto (Raixe Venete), un utente pubblicava una vignetta fumetto dell’originale di Pippi Calzelunghe . Nel fumetto di cui alleghiamo parte, Pippi prende in giro la polizia Svedese. La somiglianza della divisa è notevole con quella dei carabinieri. Il direttore del forum, trovatosi di fronte a questa innocente e divertente vignetta, ha reagito in modo smisurato con l’eliminazione della vignetta. Era stato sfiorato uno dei taboo più grandi che vi sono nello stato italiano, l’intoccabilità dei carabinieri.

Un taboo così grande quello di toccare anche solo in modo tangenziale l’arma dei carabinieri scatenava una reazione smisurata. Il solo aver tradotto un innocente fumetto di Pippi Calzelunghe e l’allusione umoristica ai carabinieri, innescava una reazione censoria che il povero direttore del sito giustificava con: “questo è troppo ho dovuto toglierlo”.

A guardare che cosa è stato censurato viene da ridere, viene da pensar male di questo giornalista accreditato iscritto all’albo, che preso da ipertimore ha censurato la cosa più banale ed innocente. Di fronte ad un caso del genere, si capisce come sia facile scivolare nel etnocidio fino al genocidio. Sono proprio i presunti intellettuali a scivolare in tali catastrofi, proprio perchè la loro razionalità fa loro interiorizzare le ansie del regime e li porta a quel perpetuo questionare la propria fedeltà all’ideologia dominante, a quelli che definiamo “valori nazionali”/ “morale”/ “buon senso”; di quest’ultimo poi è pieno il mondo e se ne accorse bene il maestro del dubbio.

468 ad

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

LAVORIAMO PER TE, AIUTACI AIUTATI
advertisement