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Indipendenza!

ITALIANI: VIGLIACCHI, TRADITORI, BUGIARDI

ITALIANI: VIGLIACCHI, TRADITORI, BUGIARDI

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Due soldati italiani dal grilletto facile ed esaltati, uccidono due poveri marinai disarmati e senza colpa, il governo indiano (fin troppo tollerante) rilascia loro la licenza di poter vedere i famigliari e questi in barba ad ogni legge, ad ogni senso dell’onore scappano rifugiandosi appunto dentro i confini dello stato iitaliano, ben protetti da vigliacchi come loro: esercito italiano, carabinieri, magistrati, prefetti, politici. Bell’esempio al mondo, proprio di che andàr fieri.

Il ministero degli Esteri indiano chiede spiegazioni sulla decisione della Farnesina di non far rientrare a New Delhi i due marò assassini: Massimiliano Latorre e Salvatore Girone (italiani veraci e cazzuti) alla scadenza del secondo permesso concesso dalle autorità indiane per un loro breve soggiorno in Italia. Fonti governative hanno riferito all’emittente indiana Ndtv che New Delhi aspetterà fino al 22 marzo, data della scadenza del permesso concesso ai marò, prima di intraprendere azioni contro l’Italia.
L’ambasciatore Mancini ha incontrato il sottosegretario agli Esteri Ranjan Mathai, che gli ha manifestato “nei termini più categorici” il “fermo disaccordo” dell’India con la posizione italiana e che New Delhi si aspetta che Roma rispetti l’impegno preso per il ritorno dei marò davanti alla Corte Suprema indiana. “L’India si aspetta dalla Repubblica Italiana, come Paese impegnato nel rispetto della legge, che onori la dichiarazione giurata sovrana fornita da essa alla Corte Suprema”, dichiarazione giurata alla base del permesso concesso a Latorre e Girone il 22 febbraio di tornare in Italia. “Il governo italiano – si legge ancora nel comunicato – era obbligato ad assicurare il loro ritorno in India entro il periodo stabilito, così come previsto nell’ordinanza della Corte Suprema”. La nota del ministero indiano spiega anche che l’Italia “ha proposto il 6 marzo la definizione di una riunione a livello diplomatico in modo da risolvere in modo amichevole la controversia in oggetto” e che la stessa “è in corso di esame”.

Avete capito? Lo stato italiano parla di risolvere amichevolmente un caso di duplice omicidio! E’ tutto pazzesco. Le istituzioni italiane stanno difendendo due assassini, due criminali che hanno ucciso due civili inermi padri di famiglia. Complimenti!
Prima della partenza dei due militari per l’Italia con un permesso “elettorale”, proprio l’ambasciatore Mancini si era impegnato davanti alla Corte suprema indiana sul rientro di Latorre e Girone, per l’omicidio di due civili innocenti il 15 febbraio 2012, al largo delle coste del Kerala.

Ecco che cosa vale la parola e carte di un ambasciatore italiano.
Vicenda da cui è scaturita la disputa tra Italia e India. Per Roma l’incidente si è verificato in acque internazionali e i marò vanno processati in Italia. New Delhi, al contrario, rivendica la territorialità di quelle acque e la giurisdizione sul caso. Il 18 gennaio scorso la Corte Suprema indiana ha sottratto il procedimento alla giustizia dello Stato del Kerala a favore di una corte speciale nominata dal governo centrale.

L’omicidio volontario viene punito con 20-25 anni fino all’ergastolo. Hanno ucciso due Indiani vanno processati in India. Fra l’altro la questione delle acque internazionali è la solita frottola all’italiana.
Il primo ministro indiano Manmohan Singh ha dichiarato oggi che la situazione creata dal governo italiano rispetto alla vicenda dei due fucilieri del Battaglione San Marco, accusati della morte di due pescatori locali scambiati per pirati, è “assolutamente inaccettabile”. Incontrando i parlamentari del Kerala, Singh ha annunciato che New Delhi chiederà a Roma di far rientrare i due marò e che per risolvere la vicenda l’India seguirà ogni possibile canale, legale o diplomatico.
Anche per il premier del Kerala, Oommen Chandy, la posizione italiana è inaccettabile e ha annunciato: “Andrò a New Delhi in serata (oggi, ndr) e affronterò la questione con il ministro degli Esteri Salman Khurshid. Stiamo anche cercando di affrontare il problema da un punto di vista legale”. Il primo ministro del Kerala ha ricordato che “la posizione dello Stato, secondo cui i militari italiani avevano commesso un reato all’interno dei confini indiani, è sempre stata ferma. I due italiani dovrebbero essere processati in India secondo il diritto indiano”. Sul caso interviene anche l’Unione europea. “Fortemente impegnata nella lotta contro la pirateria a livello globale, l’Unione prende nota della dichiarazione del ministro Terzi e spera che si trovi una soluzione nel pieno rispetto della convenzione Onu sul diritto del mare e delle leggi internazionali”, ha detto Maja Kocijancic, portavoce dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea, Catherine Ashton
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Con i vigliacchi c’è una soluzione, il pugno di ferro. Gli italiani sono vigliacchi di natura.
Mentre il governo indiano, guidato dal partito social democratico del Congresso nazionale indiano (Inc), studia le contromosse, l’opposizione è furiosa. Da destra e da sinistra i commenti sono infuocati e gridano al “tradimento”, con allusioni a un presunto ruolo della vicenda collegata allo scandalo delle tangenti per la fornitura all’India di elicotteri dell’Agusta Westland, controllata dell’italiana Finmeccanica.

 

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One Comment

  1. che possiate strozzarvi con le vostre paerole comunisti centrosocialini delle mie zoccole

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