LA DOTTRINA DEL PIL: BISOGNA CONSUMARE

Quale sarà la ricetta per coloro che predicano la crescita del Pil? “Per aumentare il Pil bisogna aumentare i consumi e la spesa”.
E’ come se chiedessimo ad un produttore di armi quale è per lui la miglior soluzione per l’umanità. Ti credo che vi dirà che bisogna fare tante guerre!
Per capire come ragionano i politici e tutti quegli esperti di economia che vengono pubblicizzati dai mezzi di comunicazione di massa, dobbiamo tener presente, che l’impostazione dell’economia mondiale, è basata su una serie di colonne portanti ma prive di una base reale. Ciò è avvenuto attraverso il meccanismo del credito, si è fatto leva sulla fiducia, sulla credulità delle masse.
Facciamo un esempio: “Quanto valgono le azioni di Facebook?”. Se ne vendiamo un piccolo quantitativo, ve le pagano quello che è scritto sul listino di borsa, ma se ne dovessimo vendere anche solo un modesto quantitativo (15% del totale), le borse sarebbero costrette a chiudere e Facebook fallirebbe. Il valore complessivo delle azioni è solo virtuale, ma non reale, ed è più di tutto irrealizzabile!
Un altro esempio?
Andate a riscuotere tutti insieme i Bot italiani o le azioni delle banche, o anche solo a ritirare il vostro contante dalla banca e poi vediamo cosa succede. La verità? Il sistema finanziario in cui siete immersi è in grado di mantenere le sue promesse fra un 2% e 10% dei valori dichiarati. Quando diciamo 10% esageriamo di molto. In altre parole oltre quel 10%, tutte quelle istituzioni famose, piene di credibilità ed osannate dai mezzi di comunicazione, fallirebbero: banche, banche nazionali, stati, borse, assicurazioni…..
La verità è che i valori dichiarati, quelli che vi mettono davanti agli occhi, sono nella realtà dei valori falsi, non realizzabili.
Facendo un altro esempio, è come quando i supermercati vi lusingano con la pubblicità in cui vendono un prodotto ad un prezzo molto basso fino al sottocosto. Quando ciò avviene, avviene per una quantità estremamente bassa ed occasionale, non si tratta assolutamente di un fatto ordinario. Molte volte arrivate nel negozio e la merce non c’è più, è finita proprio perchè l’obiettivo di chi vende, è quello di attrarvi in una trappola, creando una percezione falsa della realtà.
Banche, stati e aziende quotate in borsa, vi vendono prodotti cartacei in cambio di quel denaro con cui possono realmente arricchirsi. In genere, stati, banche e grandi aziende, vi vendono titoli e azioni che li rappresentano perchè hanno bisogno di monetizzare, perchè sono senza soldi, senza liquidità. Queste realtà cercano polli a cui portare via il frutto prelibato del lavoro (il denaro). Attorno a queste banche, a questi stati, ruotano e vengono finanziati dagli stessi, tutta una serie di teologi, accademici e politici che deificano quel sistema economico che induce i sudditi a comperare questi prodotti tossici come titoli di stato, azioni, fondi, obbligazioni. I mezzi di comunicazione fanno il resto. In pratica viviamo in un gigantesco casinò dove in modo mascherato, furbo e sottile, si cerca di schiavizzare la popolazione attraverso una cultura che induce il cittadino a farsi schiavizzare a farsi spogliare di tutto ad indebitarsi.
Detto questo, diventa chiaro che il consumo è la dottrina ideologica che bisogna diffondere fra la popolazione. Il consumatore (un tempo cittadino) serve ad alimentare la crescita del Pil che è l’unico modo che permette al sistema finanziario del nostro mondo occidentale (e non solo) di non collassare. Solo la crescita continua può mantenere un sistema così fasullo, dove i valori dichiarati non corrispondono alla realtà. La crescita del Pil nazionale è come quella delle aziende costrette a crescere per dimostrare ai creditori bancari che vanno bene e che sono in grado di pagare i debiti. Allo stesso modo, i regimi ed isitituzioni finanziarie del mondo vogliono dimostrare e debbono dimostrare ai propri sudditi, che crescono costantemente per guadagnare la fiducia appunto degli investitori i quali gli prestano soldi comperando: bot, fondi, assicurazioni, obbligazioni, azioni, futures… Diciamo chiaro che gli stati potrebbero creare denaro in ececsso ma innescano spesso meccannismi inflattivi che portano egualmente alla mancanza di fiducia e quindi al collasso del sistema finanziario.
E’ tutto fondato sul credito che viene concesso grazie alla fiducia che i cittadini danno al sistema. Quando il sistema non cresce è la fine, vengono meno gli interessi e viene meno il credito, e tutti corrono ad incassare mettendo a nudo che solo fra il 2% e massimo 10% dei creditori, potrà avere i suo denaro. In quel momento inizia la deflazione, i beni virtuali e i pezzi di carta crollano, mentre i valori economici reali ritornano a terra.
Le religioni non si comportano diversamente, sopravvivono di credulità, se i morti potessero parlare le religioni finirebbero, o meglio l’assunto dell’immortalità verrebbe meno, ma è un paradosso, ecco perchè le religioni continuano a prosperare. Così non è per i sistemi finanziari i quali presto o tardi fanno i conti con la realtà.
Raffaele Serafini