LA GUERRA DEL “KNOW HOW”: il caso Adinolfi

Roberto Adinolfi uno strano caso è proprio il caso di dirlo. Un direttore del programma nucleare dell’ansaldo un uomo che sa tutto, che può mettere le mani su tutto viene colpito ad una gamba come un avvertimento (gambizzato).
La stampa italiana lancia anatemi contro gli anarchici. Diciamocelo chiàro, agli anarchici non frega proprio un cazzo di un uomo così in un momento così, anzi sono atti controproducenti. E’ da escludere piste di questo genere, servono solo riempire le cronache sensazionalistiche dei giornali e giustificare spese militari e leggi repressive oppure a depistare.
Ma allora quale pista seguire?
Buttiamo li a càxo un presentimento, nessuna prova, le solite manie visionarie dei nostri 007.
Perchè avvertire un uomo che sa tutto? Perchè intimidirlo?
Nessuno lo dice, ma esiste una guerra segreta, sommersa dai mezzi di informazione, una guerra del “know how”. I meno sprovveduti conoscono il panorama nucleare mondiale e sanno bene che molti stati corrono a comperare segreti e tecnologia per costruire reattori nucleari. Chi meglio degli addetti ai lavori possono accontentare chi vuole il know how e il tech per costruire reattori? Sono i reattori la chiave per produrreel bombe atomiche. Chi ha i reattori può fare armi nucleari, e questa non è un ipotesi, ma è una realtà. Quanto è disposto a pagare uno stato per avere informazioni? Qual’è il prezzo di un dirigente? In che modo avvertire tutto un clan, tutto uno staff, tutto un entourage scientifico a desistere dal vendere e formnire know how?