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LA RABBIA CONTRO L’ITALIA E LA SUA BUROCRAZIA

LA RABBIA CONTRO L’ITALIA E LA SUA BUROCRAZIA

italian enterpreneur

Un povero imprenditore di 43 anni a cui viene negato nuovamente un prestito, a cui si cerca di rendere la vita difficile attraverso le maglie della burocrazia. Andrea, questo il suo nome, si è ribellato, invece di suicidarsi è prima andato nella sede del comune di Perugia dove purtroppo non è riuscito a trovare il sindaco. Ha scaricato la sua tragedia su due statali anche loro complici delle sofferenze di chi lavora. Le ha ammazzate e poi si è suicidato senza più cercare il sindaco.

Si tratta di una storia triste in cui chi lavora, chi mantiene i parassiti statali ha detto basta e si è preso un ultima soddisfazione. Sicuramente meno peggio che buttarsi sotto un treno o impiccarsi da soli in una stanza buia.

Chi muore lottando merita rispetto, non importa se giusto o sbagliato. Ed Andrea non era un pazzo come i giornalisti vogliono far credere. Forse pazzi sono quelli che lavorano per lo stato ed uccidono di tasse e burocrazia chi lavora.

Ne approfittiamo per ribadire che gli statali e i politici hanno rotto le scatole a tutti e adesso incomincierà l’odio di massa contro questi parassiti sociali. La gente non ne può più, basta italia, basta tasse, basta vessare chi lavora, basta controlli, basta portare chi lavora all’esasperazione.

Se pensate di suicidarvi, iscrivetevi ad Indipendenza Veneta ed iniziate con noi ad uccidere l’Italia a farla finita con questo stato criminale fatto di burocrati che si nascondono sempre dietro le fatidiche parole: “non è colpa nostra, noi lavoriamo, noi ubbidiamo solo agli ordini”. Ecco Andrea si è rotto e li fatti fuori. Loro ti uccidono con le carte e la legge e vivono sulle tue sofferenze e poi si proclamano sempre innocenti.

PERUGIA – Un uomo, Andrea Zampi, è entrato stamani negli uffici della Regione a Perugia e ha ucciso a colpi d’arma da fuoco due impiegate, Daniela Crispolti, 46 anni (precaria con contratto di collaborazione) e Margherita Peccati, 61 anni, prossima alla pensione. Entrambe lavoravano all’ufficio accreditamento del settore formazione. L’uomo, un piccolo imprenditore di 43 anni, si è poi suicidato con la stessa arma. Secondo quanto riferito dal sindaco, Wladimiro Boccali, l’aggressore è figlio di titolari di una piccola impresa di formazione cui la Regione non avrebbe confermato l’accreditamento per mancanza dei requisiti previsti dalla legge. ”È una tragedia immmane, frutto di un clima orribile legato all’attuale momento economico – ha detto il primo cittadino -. Una tragedia per le famiglie e per tutti noi – ha aggiunto – uno dei momenti più brutti e forse dovremmo riflettere tutti, a partire da voi”. L’uomo si sarebbe già presentato negli uffici di via del Broletto per la lamentarsi della situazione. L’imprenditore aveva anche dei problemi psichici per i quali ultimamente era stato ricoverato in ospedale.

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