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Indipendenza!

LA REPUBBLICA VENETA E L’IMMIGRAZIONE

LA REPUBBLICA VENETA E L’IMMIGRAZIONE

 

italia

Sembra quasi che l’unica preoccupazione del regime italiano e dei suoi teologi sia come la nuova Repubblica Veneta ed il suo Popolo tratteranno la questione immigrazione.

Una volta raggiunto il pieno esercizio della sovranità la Repubblica Veneta dovrà risolvere una serie di questioni. Non spetta a noi dirlo, spetterà alle leadership politiche elette nella nuova Repubblica.

Vediamo intanto come lo stato italiano non risolve i problemi ma li crea:

1)Lo stato italiano favorisce l’immigrazione massiccia di individui già formati culturalmente al solo fine di monetizzare, senza preoccuparsi delle conseguenze sul piano sociale, culturale ed economico a lungo termine. Si tratta di un modo di fare cassa per pagare privilegi e debiti delle caste. La chiesa cattolica romana (Stato Vaticano) si associa perchè monetizza attraverso l’assistenzialismo che vende ed una serie di scambi, accordi e finanziamenti internazionali che ottiene nei paesi di origine di questi immigrati.

2)Lo stato italiano favorisce l’immigrazione per risolvere il problema della natalità e rimpiazzo della popolazione giovane.

3)Lo stato italiano pesca a casaccio fra le popolazioni africane ed asiatiche di disperati con culture e background molti diversi da quello Europeo.

4)I risultati di questa operazione sono evidenti con il 50% della popolazione carceraria fatta di questi immigrati, con l’accattonaggio diffuso, con l’assistenzialismo, la disoccupazione e con dinamiche di insolvenza ed indebitamento nei confronti della società ospitante.

5)Le popolazioni in arrivo sono in buona parte di cultura islamica con pregiudizi di carattere sessista, in materia sociale e di diritti civili molto distanti da quelle Europee. Ciò non può non influenzare negativamente la nostra società che per secoli ha lotttato per arrivare al rispetto dei diritti dell’uomo.

6)Lo stato italiano non ha una politica migratoria definita e lungimirante, sta solo pescando nel mucchio.

7)Lo stato italiano porta immigrati quando non c’è neppure lavoro o assistenza per la gente autoctona, e dà all’immigrato più assistenza che all’autoctono! Paga giornaliera, sussidi, casa, vestiti, telefonino, scheda telefonica, diaria…..cose che migliaia di disoccupati Veneti non ricevono! Si è arrivati ad un paradosso.

 

Come invece risolvere il problema immigrazione? Come ridurre, come filtrare, come modulare, come rendere reciproci i flussi migratori? Facciamo delle proposte:

a)Bisogna favorire un modello produttivo tecnologico non basato sulla semplice manodopera. Questo ridurrà la necessità di portare immigrati di bassa preparazione culturale e lavorativa.

b)Verrà incentivata la nascita di bambini attraverso una politica di aiuto nei confronti della donna e dei nuclei famigliari, quindi non ci sarà bisogno di portare donne dall’africa con i loro figli e quindi neppure i padri.

c)La ricerca e la preparazione tecnico culturale saranno elevati ed arriveranno nella Repubblica Veneta immigrati dal nord Europa ed altre parti del mondo, ma saranno studenti, ricercatori, docenti con le loro famiglie. Non ci sarà bisogno di pescare ai tropici o all’equatore esseri umani disperati e privi di istruzione o con certificati di dubbia provenienza.

d)Il rimpatrio deve essere applicato per l’immigrato che accattona, che vive di elemosina o che pretende di vivere di assistenzialismo. Se non c’è lavoro si torna a casa o si va altrove. E a chi predica di continuare a fare assistenzialismo at all costs, diciamo che non ci interessa questo modello sociale, chi lo auspica, chi lo predica, lo faccia sulla sua pelle e sulle sue spalle. E’ ora di smetterla di socializzare il costo dell’immigrazione sulle spalle della popolazione autoctona.

e)L’imigrazione non risolve i problemi, semplicemente li allontana. Invece bisogna che le popolazioni di quei luoghi dell’Africa, dell’Asia, delle Americhe da dove vengono gli immigrati, facciano lotte civili come lo fece l’Europa e risolvano al loro interno i problemi di natalità, economici e di diritti civili. I rubinetti dell’immigrazione massiccia sono solo una valvola di sfogo che favorisce la disgregazione sociale, l’appiattimento, la passività politica, la disintegrazione culturale e rimanda i problemi politici nei paesi di origine.

Putroppo la chiesa cattolica romana e lo stato italiano hanno adoperato l’immigrazione per fare cassa e per tappare buchi, non risolvendo il problema della natalità che crolla proprio perchè non esiste una politica culturale ed economica che incentivi la natalità.

 

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