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LA TESTA DI LUCA ZAIA: LO SCANDALO GAXETAVENETA.COM

LA TESTA DI LUCA ZAIA: LO SCANDALO GAXETAVENETA.COM


Vogliamo una testa, vogliamo la testa del governatore del Veneto e ne spieghiamo le ragioni.

Nel Novembre del 2010 la provincia di Vicenza viene allagata, il fiume che porta le acque dalle valli di Posina, straripa ed innonda la bellezza di 125 comuni. Uccide 250.000 animali, due persone, distrugge attività artigianali, industriali, automobili, case, strade, infrastrutture di ogni genere, il tutto per un danno stimato in difetto per 3.000.000.000 di euro (3 miliardi di euro). Mancata produzione e distruzione gettano la provincia Veneta nella disperazione. Non è finita! Il silenzio stampa piove e solo dopo 1 settimana i giornali del regime italiano ne parlano. La Lega Nord ha ben saputo chiudere la bocca all’informazione. Ricordiamo che tale disastro poteva essere evitato o essere prevenuto molto prima avvertendo la popolazione di evacuare e tenedo puliti i corsi dei fiumi; i bollettini metereologici parlavano chiaro.

Un blog letto fin a quel giorno da sole 8 persone (www.gaxetaveneta.com) insinua che il governatore del veneto Zaia Luca avesse passato il weekend in compagnia di una nota escort tale Macri Nadia invece di prevenire il disastro.

La reazione spropositata non si faceva attendere. Il governatore Luca Zaia, invece di cercare di smentire o contattare i responsabili del blog (come si fa quando un giornale pubblica una notizia), telefona al suo amico ministro dell’interno Roberto Maroni e lo invita ad adoperare tutta la forza per reprimere il giornale. Ci siamo capiti? Non viene neppure d’autorità censurato l’articolo, ma viene chiuso un giornale costato anni di lavoro e sforzi volontari, e non come i giornali e politici della Lega Nord finanziati col denaro pubblico. Ricordiamo inoltre che tale giornale èra l’unico in lingua Veneta, l’unica voce scritta in Lingua Veneta a cui i Veneti potevano attingere. Il giornale non era gradito alla Lega Nord e ciò che infastidiva ancor più era, che la critica alla Lega Nord e ai suoi tirapiedi, venisse fatta in Lingua Veneta. Come non bastasse, dalla Digos di Treviso, veniva perquisita un abitazione privata a Vicenza, sequestrati computer, materiali di proprietà di due bambine, sequestrata una persona per alcune ore. Una vera e propria operazione “intimidatoria” in grande stile per dire: “Uhe, cazzoni! La Lega Nord non si tocca, se no vi bastoniamo”.

Non da ultimo Luca Zaia di suo pugno scriveva una lettera quantomeno vergognosa in cui si chiedeva ad un pubblico ufficiale di compiere un illecito.

La procura di Treviso ordina a tutti i provider dello stato italiano (nessuno stato estero avrebbe tollerato un tale affronto e soppruso della libertà di stampa) di oscurare il sito. I giornali di mezza Europa notano il vergognoso atto di censura che porta lo stato italiano allo stesso livello dell’Iran. Verrà iniziato un processo a carico di un blogghista fra l’altro in buonafede innocente e colpevole di essere solo uno dei redattori del blog. la Lega Nord fa pressioni attraverso la politica per silenziare i postumi ed evitare domande imbarazzanti.

Facciamoci una domanda e mettiamo a confronto l’episodio dell’alluvione, i morti, i danni immani causati da un simile episodio. Stiamo parlando di una tragedia immane di dimensioni apocalittiche che poteva essere prevenuta, evitata o anche smorzata. Ad oggi dopo 2 anni, non v’è un solo processato, non v’è un solo responsabile. Non abbiamo parole. Anzi l’unico a finire sotto le mani della giustizia, l’unica “canaglia” è un povero blogghista che ha riportato una voce di dissenso in una regione dove la Lega Nord ha messo sotto censura anche il pensiero dei sudditi, dove le cose peggiorano da 20 anni e dove più di tutto non esistonno responsabili, dove i politici si ingrassano e non pagano mai davanti agli elettori. Ecco perchè chiediamo la testa di Luca Zaia, si dimetta, se ne vada e restituisca tutto il denaro accumulato facendo il politico.

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