LE DUE ECONOMIE

Esistono due mondi nell’economia dello stato italiano. Una quella fatta di statali, di pensionati, di parassiti in uniforme, con la toga, il saio e la cravatta, che dietro una scrivania non pagano mai per i loro errori, godono di impunità inaudite e disconoscono qualsiasi competizione. Costoro sono il prodotto del nepotismo, vivono di raccomandazioni, si arruffianano uno con l’altro e potete ben vederli nelle procure nelle prefetture sempre indaffarati a chiaccherare nei corridoi o appiccicati alle macchinette del caffe. Li vedete nelle banche ben incamiciati e sempre pronti a raccontare bugie, a compiere sottrifugi a fregare gli ingenui e deboli. Godono tutti di privacy ma sanno tutto di te e ti rifilano azioni ed obbligazioni senza valore, ma tu non puoi saperlo perche la privacy tutela solo loro. Li vedete raccomandati in uniforme da carabiniere a far passare il tempo convincendo chi paga che sono utili, spiano, controllano al fine di tutelare stupratori in veste talare, banchieri truffatori, magistrati e prefetti corrotti, coadiuvati da politici di ogni casta.
Tutti costoro succhiano con arroganza inaudita il sangue della vera economia, quella fatta di gente che lavora, che corre ogni giorno per dare di più, per fare di meglio, per non perdere il lavoro, che non gode di privilegi, che non ha immunità, che a stento vive il presente e che non può sognare alcun futuro. Questa seconda fetta di economia paga i costi della prima, paga ogni giorno le inefficienze le impunità di coloro che continuano a vessare chi lavora.
Ma lo sapete che una giornata lavorativa in nero viene pagata 19 euro in buona parte dello stato italiano? Ma lo sapete che migliaia di imprenditori del nord est si stanno riducendo a lavorare per 5-8 euro all’ora in nero perchè le leggi italiane e tutto il loro apparato fiscale distruggono l’imprenditoria e la costringono a tombinarsi in un nero da fame? Nessun giornalista, nessun politico si accorge di questo. La frattura sociale e generazionale è di tali proporzioni che quei privilegiati non si accorgono minimamente di ciò che sta accadendo come quei nobilotti francesi qualche mese prima della presa della Bastille.