Pages Navigation Menu

Indipendenza!

LE PIROETTE FANTASMAGORICHE DI DALLA-VALLE, AMBASCIATORE FARLOCCO DELLA LEGA NORD

LE PIROETTE FANTASMAGORICHE DI DALLA-VALLE, AMBASCIATORE FARLOCCO DELLA LEGA NORD

Sempre più triste l’epilogo del venetismo collaterale a Roma

Giovanni dalla ValleC’è un personaggio che potrebbe apparire quasi folkloristico se non fosse ormai evidente che recita un ruolo ambiguo che mira solo a far danno all’indipendenza del Veneto.
Parliamo di Giovanni Dalla-Valle, psichiatra residente a Londra, che fino a poco tempo fa militava nel movimento di Beppe Grillo e che da qualche tempo è riuscito ad autocelebrarsi come ambasciatore (sic!) del Veneto in Scozia e in Europa.
Negli ultimi mesi è apparso nelle file di Veneto Stato, il movimento xenofobo che da qualche giorno è entrato in una crisi interna irreversibile contraddistinta da una lotta fratricida di potere (dei poveri) e dalla bagarre che il silenzio imbarazzato della dirigenza (quale?) di questi giorni ha reso ancora più drammatico. Qualche volta è apparso anche davanti al partito venetista, come nel raduno del 22 settembre ad Edimburgo, nel corso del quale ha cercato di recitare da leader dell’antimondialismo e filo-Chavez.
Poi nel corso di due eventi organizzati dai venetisti a Treviso e Vicenza è entrato in rotta di collisione col loro segretario, al punto di attaccarlo duramente in un documento che vi riproponiamo di seguito e che è divenuto di dominio pubblico grazie all’outing di un membro del minor consiglio di Veneto Stato, che desidera per ora restare sotto copertura, temendo la rabbiosa reazione dei suoi intolleranti compagni di partito. Una lettera paranoica in cui il nostro eroe attacca addirittura l’EPI (European Partnership for Independence) e Anna Arqué.

photo_1Vi riportiamo a lato anche le foto di un recente convegno tenutosi a Curtarolo, in cui il prode Dalla-Valle ha fatto il definitivo salto della quaglia, sedendosi in mezzo all’establishment della lega nord, tra il deputato Massimo Bitonci e il segretario provinciale di Padova Roberto Marcato e un altro esponente locale sempre della lega nord. Insomma, lo psichiatra londinese da ambasciatore dell’indipendentismo veneto si è rapidamente trasformato in ambasciatore della lega nord romana, con una piroetta degna del miglior Baryshnikov.

Rapporto Diplomatico per Minor Consiglio/Questione Anna Arque’/EPI

Carissimi membri del Minor Consiglio,

photoHo appreso dell’esistenza dell’EPI da Steve Vergauwen , delegato fiammingo per lo VVB agli inizi di ottobre e fin da subito mi parse una cosa interessante e che poteva giovare al profilo internazionale di VS, sul quale, come tutti sapete sto lavorando, mi pare con buoni risultati, fin da marzo, tramite i miei contatti con lo SNP.
Allora non sapevo ancora nulla di Anna Arque’, ne’ che lei era la portavoce per la Catalogna. Anna Arque’ e’ stata, pare, contattata prima della Marcia di Edinburgo da Luca Polo tramite FB. Luca recentemente mi ha detto che aveva poi approcciato Anna durante la Marcia di Edinburgo e che si era parlato di possibili conferenze in Veneto. Normalmente un portavoce europeo come lo sto facendo per voi avrebbe dovuto essere informato di queste cose ma non me la sono certo presa per questo.
La faccenda della conferenza di Treviso mi fu trasmessa credo poco prima del 12 ottobre, giorno in cui abbiamo fatto partire il team di comunicazione che io stesso ho coordinato fino all’evento di Treviso, per poi lasciarlo nelle mani di Gian Barco per l’evento di Vicenza.
photo_2Durante quel periodo di tempo ho contattato Anna piu’ volte per telefono e via e-mail e l’ho rassicurata (anche con l’aiuto di Luca Polo) che noi non abbiamo rapporti con la Lega Nord, perche’ questa sembrava la sua grande paura (cosa comprensibilissima visto che avevo dovuto fare fatiche titaniche per convincere lo SNP ad accreditarvi sulla stesse rassicurazioni di base).
Fino a Treviso le cose sono andate benissimo e io stesso ho intrattenuto intenso lavoro diplomatico con Anna, curandomi anche del massimo comfort per lei e Joan Vives (poi rivelatosi il suo ragazzo e non un politico di peso come mi era stato presentato all’inizio) , suggerendo la presenza di un bouquet di fiori in camera per lei e pagando euro 178 di tasca mia al ristorante Le Beccherie di Treviso durante mia illustrazione della citta’ ai due, di ritorno dal viaggio con William Mansura ad Asolo dove si era incontrata anche con Antonio il 15 novembre, per assicurarmi che ci facesse entrare definitivamente nello EPI.
Antonio sapeva TUTTO di cio’ in quanto lo informavo regolarmente di ogni passo ogni giorno come ho sempre fatto, in qualita’ di vostro portavoce per qualsiasi questione internazionale fin dall’inizio.
Notai tuttavia fin da subito che Anna aveva un carattere dominante e si era in un’occasione arrabbiata con me perche’ avevo sbagliato i suoi titoli nella brochure di Treviso, anche se a dire la verita’ io avevo semplicemente riportato le informazioni ricevute da Luca Polo. Mi scusai profusamente e mi prostrai in modo ignobile al suo perdono (questo ho fatto per la Patria e per voi, sia ben chiaro, non certo per lei!). Alla fine la fanciulla sembro’ contenta delle mie scuse e confermo’ attesa biglietti prenotati da Luca. Gia’ allora tuttavia notai che qualcosa non quadrava: il movimento Welcome Mr President non esisteva praticamente piu’; essere vice-dean della sessione estiva di un’universita’ catalana (e non certo quella principale) non mi sembrava un granche’ di cosa anche se non glielo dissi; alla fine voleva che riportassi anche che era un’editorialista di vari giornali indipedentisti come dire che uno mi deve riportare perche’ ogni tanto scrivo su L’Indipendenza o sul sito di Veneto Stato. Mi parve una forzatura esagerata di titoli per coprire un effettivo vuoto di curriculum ma non obiettai nulla per non irritarla.

Poi mi arrivo’ sua allarmata e-mail che menzionava possibile sciopero areoporto Barcellona e cosi’, per evitare problemi pagai di tasca mia quasi 300 euro per volo di emergenza il giorno prima.
Questo feci ancora per la Patria e per VS, non certo per la gentile (sic!) signorina che poi mi avrebbe trattato come una merda per un banale malinteso come leggerete di sotto. Io sono felicemente sposato alla causa di San Marco, ho gia’ una famiglia, i soldi non crescono sugli alberi, non sono italiano, non ho i vostri problemi, sto benissimo dove sono, faccio tutto questo per puro volontariato per la salvezza della mia gente che amo tantissimo (quindi anche voi) dal disastro economico e sociale che la colpira’ fra pochi mesi (fidatevi, di questo si parla all’estero anche se i vostri giornali non lo dicono) e l’ultima cosa di cui ho bisogno e’ di prostrarmi ai piedi di una signorina piombata dal cielo a cui non ho mai fatto niente di male, anzi tutto il contrario.
Gli ambasciatori veri non fanno trenta voli in dieci mesi pagando di tasca propria, non spendono 3000 euro di tasca propria fra logistica e telefono per una marcia all’estero, non pagano quasi 500 euro per far contenta una matta, non pagano altri mille euro per organizzare conferenze , non pagano bollette di 1000 euro al mese di tasca propria e ricevono un salario mensile di parecchie migliaia di euro dai loro governi. IO HO FATTO TUTTO QUESTO GRATIS PER VOI, VA BENE?
Allego serie di e-mails che ho mandato alla signorina Arque’ fin dagli inizi di novembre, chiedendole di dirmi il nome del secondo relatore catalano all conferenza di Vicenza. Mi sembrano tutte di tono gentile e prego giudicare con i vostri occhi. Organizzare conferenze internazionali non e’ cosa facile. Siccome e’ un mestiere che so fare bene, so anche che ci sono deadlines e che i nomi vanno comunicati in tempo per consentire la stampa di brochures in tempo per mandare inviti a tutti. Con Gian Barco dovevamo pubblicare le brochures per Vicenza gia’ al tempo della conferenza di Treviso e quindi cominciai a insitere con Anna per fornimi dati in tempo fin dal 2 novembre (vedete e-mail allegata) e per telefono anche prima. Anna quindi sapeva benissimo di quella necessita’.
A dire il vero, la conferenza di Vicenza, su cui avevo cominciato a lavorare fin dagli inizi di ottobre, non l’avevo disegnata per la partecipazione dei catalani, dato che sapevo che sarebbero venuti comunque a Treviso ed ero conscio dei problemi di budget di VS.
Fu proprio Anna ad insistere che ci fossero anche loro e cosi’ l’accontentai . Poi mi chiese di cambiare il titolo della conferenza, cosa che trovai un po’ troppo ingerente ma comunque l’accontentai lo stesso. Poiche’ a meta’ novembre Anna non mi aveva ancora fornito i dati per Vicenza e dovevo pubblicare il programma, la informai che avrei messo al posto del secondo relatore un talk per Shona Mc Alpine sulle donne e l’indipendentismo, tema a me molto caro, visto la quasi totale assenza di donne nel nostro esecutivo e che poi a Vicenza si e’ rivelato un successo, come avevo previsto.
Anna disse che andava bene ma a Treviso mi chiese di aspettare fino al 26 novembre per fornirmi i dati del secondo relatore. Le dissi che comunque le cose si potevano accomodare ma che in tanto avrei parlato con Shona per inserire il suo talk (espressione usata: in the mean time, che non significa che uno organizza un talk provvisorio tanto per fare qualcosa ma semplicemente che intanto si fa’ cosi’ e ovviamente se poi non succede nulla le cose rimangono cosi’questa mi pare logica universale).

Solo il 4 dicembre, Anna comunico’ a Luca i nomi del secondo relatore e disse che sarebbe venuta giu’ con il moroso e con un certo Josip Vila d’Abal (poi cambiato con Josip Ximenes). Lo seppi da Luca per puro caso.
Steven Vergauwen mi rivelo’ in seguito che Anna l’aveva incontrato a Bruxelles e gli aveva detto che si sarebbe arrabbiata perche’ avevo sostituito il talk del secondo catalano con quello di Shona.
Se solo avesse contattato me, l’equivoco si sarebbe chiarito fin da subito.
Quando seppi della cosa, ormai in notevole ritardo e a pochi giorni dalla conferenza (anche perche’ nel frattempo Brunelli aveva dato forfait per le traduzioni in catalano) le risposi che potevamo accomodare tutti ma che non ero piu’ sicuro sui tempi del secondo talk.
Questo accadde il giorno 6 dicembre mentre ero sul treno per Gatwick in attesa di rientrare in Patria per la conferenza di Cornuda. Anna ando’ su tutte le furie, dicendo che io le avevo promesso che il talk della Shona era provvisorio. Fu inutile spiegarle che non potevo piu’ tornare dalla Shona e cancellarla perche’ questo sarebbe stato un gesto molto maleducato e che comunque avrei accomodato il tutto lo stesso, posto che mi avesse comunicato velocemente il nome del secondo relatore con sua breve descrizione politica (normale per avere gia’ un’idea per le presentazioni) e di no preoccuparsi che avrei sistemato tutto lo stesso.
Anna cesso’ ogni forma di comunicazione. A nulla valsero 6 e-mails e 5 messaggi telefonici per pregarla di contattarmi.
Invece scelse di mandare e-mails ai piu’ svariati membri di VS, in ordine: Luca, Gianluca, William, Antonio, persino Michele Brunelli (anche sa sapeva che non c’entrava piu’ nulla!). Tutti forche’ il povero disgraziato che doveva organizzare il programma della conferenza per lei!!
Capii dopo una settimana che Anna se l’era presa a morte per quello che aveva percepito come “un affronto” ma che in realta’ era stato solo un equivoco e comunque di cui solo lei era pienamente responsabile per il suo eccessivo ritardo.
Nulla da fare. La totale mancanza di comunicazione mi creo’ seri problemi anche perche’ ora dovevo recuperare un traduttore catalano e non era cosa facile da fare a Vicenza in pochi giorni dalla conferenza.
Chiesi ripetute volte, ormai anch’io abbastanza scoglionato (voi non lo sareste stati?) ad Antonio di mandare due righe ad Anna per farle capire che ero il vostro portavoce e pure il chairman della conferenza ma Antonio si e’ sempre rifiutato di farlo, per paura che Anna si arrabbiasse di piu’ e non venisse piu’ (cosa che secondo me sarebbe stato meglio per tutti a quel punto!!). Capisco una mia prima lettera di chiarimento era stata giudicata troppo forte da Antonio ma alla fine lo avevo implorato di mandare almeno due righe tipo: Mi spiace per gli equivoci. Tutto sistemato per secondo relatore. Giovanni e’ il nostro portavoce e deve organizzare ospiti e programma come chairman della conferenza. Prego comunicare con lui e fornire dati come richiesto. Insomma qualcosa del genere. Non mi sembrava una cosa orribile. Questo di solito si fa fra organizzazioni serie. Avrebbe risolto tutto. Ma nulla da fare. Anche questo evidentemente era incomprensibile per il buon Antonio.

Solo venerdi’ 14 sono riuscito a trovare una traduttrice catalana per il secondo catalano. Purtroppo non potevo fare Anna anche il mattino, cosi’ mi disse. Intanto avevo comunicato tutto quanto come al solito ad Antonio.
Il venerdi’s era mi sono presentato alla Malpensa con la loro bandiera (sempre per servire la mia patria e VS, non certo lei!) per rabbonirla. Ma quando l’avvicinai (dopo aver pagato da bere per tutti, quindi anche per lei) per informarla dei problemi con la traduzione per lei, lei mi rispose in modo molto villano che non voleva avere nessuna conversazione di quel tipo con me e che aveva gia’ mandato i testi a Gianluca (ma che c’entrava il povero Gianluca, boh?) e in soldoni di non romperle le balle. All’inizio della settimana mi aveva mandato un messaggio arrogante dicendo che io le avevo promesso un traduttore all’inizio (vero ma due mesi prima, porca p….a!!!) e avrebbe mandato i testi il giovedi’ (capito? Due giorni prima della conferenza quando tutti gli altri avevano gia’ mandato i loro da tempo!!) e che insomma, tradotto in perfetto stile terronico: “so cazzi tua!!”
William Marsura e Ivan Carollo possono testimonaire la scenata incredibile di Milano, perche’ erano presenti. Sono certissimo che i miei toni erano calmi e gentili e stavo solo spiegandole cosa era successo. Ma la nobildonna ormai aveva deciso che andavo disintegrato e umiliato davanti a tutti per cio’ che evidentemente aveva percepito come uno sgarro imperdonabile.
Da allora si e’ categoricamente rifiutata di parlarmi e cosi’ anch’io, alla fine, per evitare problemi che contaminassero il buon svolgimento della conferenza, ho chiuso ogni comunicazione.
Nel frattempo avevo iniziato a raccogliere informazioni e cosi’ sono venuto a sapere dei casini che questa bella signorina ha creato nell’indipendentismo catalano e del fatto che l’EPI e’ stato in qualche modo congeniato e motorizzato da lei e nessuno dei movimenti aderenti, a partire dal suo, ha effettivo potere politico.
In conclusione, sconsiglio vivamente di entrare in questa organizzazione a meno che:
1. Sia ben chiaro che Anna capisca che sono io il vostro portavoce e che bastava accettare di parlare per chiarire l’equivoco .
2. Che ci sono regole base di educazione nei rapporti tra partners e che non si tratta la gente in modo estremamente e gratuitamente villano come ha fatto con me.
3. Che tutti i partners abbiano uguale voce in capitolo e non solo i catalani, o meglio Anna.
A meno che questi criteri di fondamentale importanza siano soddisfatti, io non sono pronto a
collaborare con questa persona. E se voi vi ostinate a entrare nell’EPI lo stesso, perdete anche me.
Essere un portavoce non significa essere uno zerbino, per Dio, specie se uno lo fa gratis e senza chiedervi niente. Un vero movimento protegge i suoi portavoce e sarebbero bastate due righe da Antonio, come richiesto (e non solo Luca Polo che non e’ il segretario) per chiarire la questione.
Tutto cio’ non e’ stato fatto e Antonio non ha fatto un sacrosanto cavolo di niente per difendere un uomo che per voi ha mosso mari e monti in pochi mesi, senza chiedervi nulla se non l’onore di restare il portavoce della sua gente.
Antonio ha scelto di sacrificare me per le bizze di una primadonna malata di protagonismo che ha il solo merito di essere attraente ma che politicamante conta zero.

L’EPI conta come il due picche nei confronti di organizzazioni come la EFA-ALE a cui dovremmo veramente mirare adesso (e ho gia’ intessuto accordi con Puff a questo proposito per la prossima primavera). L’EFA-ALE e’ regolarmente rappresentata al Parlamento Europeo con i suoi 22 (mi pare) popoli aderenti, tra cui anche i Veneti. Traduttori e conferenze possono essere organizzati persino da loro, senza spese di tasca nostra come per l’EPI.
Non credo ci siano problemi con gli Scots dato che molti degli ospiti che vi ho portato giu’ non c’entrano nulla con l’EPI e , al contrario di lei, sono davvero pezzi grossi nei loro paesi e adesso sono orgogliosi di VS. GRAZIE ANCHE AL LAVORO DI GIOVANNI, DIO VI BENEDICA, LO CAPITE SI’ O NO??
Ho gia’ intavolato interessanti proposte di progetti far imprenditori veneti e gli Scots che sono venuti sotto il cappello di VS. Devo mandare tutto a quel paese?
Oppure secondo voi devo lasciare che Anna, dopo esser stata con ogni probabilita’ rigettata dagli indipendentisti seri del suo paese, si attacchi al nostro carro per fare pubblicita’ a se stessa in patria come sta facendo?
O mi fate capire se sto lavorando per gente seria che mi protegge le spalle da personalita’ folli come l’Anna Arque’ con le sue smanie di grandezza oppure VI MANDO IO A QUEL PAESE, VA BENE?
VS non ha l’esclusiva dell’indipendentismo e io sono stanco di esser preso a botte mentre sto cercando di fare del bene per voi.
Non ho altro da aggiungere. Boni ma no cojoni. Me despiaxe tanto.

Vostro (incazzatissimo) portavoce estero,

Giovanni Dalla-Valle.

468 ad

2 Comments

  1. A me risulta che il pseudoambasciatore fosse tra i promotori del pdl britannico e che con l’snp non abbia nulla da spartire se non una tessera rimediata 2 mesi prima della sua autocarica di ambasciatore . se il signore in questione andava dicendo nel blog di grillo di essere un grande estimatore della corona britannica pochi mesi fa come mai è arrivato alla festa dei Veneti a Cittadella a raccontare cazzate ? ad Edimburgo potevano partecipare tutti, non c’era bisogno che si professasse unico incaricato all’accreditamento , bello aver visto il nostro uomo davanti a tutti che guida gli utili farlocchi vestiti in egual modo a far la marcetta che non è servita a nulla se non a portare un nuovo marionettaro tra le fila dei già compromessi organisti di vs .
    il bitonci non ne sa nulla suppongo .
    gatto mannaro

  2. Ringrazio il Gatto Mannaro che credo di conoscere fin troppo bene di questo brillante articolo. Il mio rapporto, passato senza mio permesso fuori dalla lista degli indirizzi del Minor Consiglio, rende chiarissimo le difficolta’ incontrate nella rappresentanza all’estero di Veneto Stato nonche’ della sua vulnerabilissima sicurezza interna. Come gia’ anticipato nel mio rapporto e in assenza di adeguato responso da parte del Minor Consiglio ho in seguito pensato bene di lasciare Veneto Stato, un movimento che m’ha sfruttato fino al midollo ma non ha mai mosso un dito per proteggermi durante le mie missioni. Per quanto riguarda l’articolo portante confermo che non sono mai stato socio del Movimento 5 Stelle, che accetto inviti da qualsiasi formazione politica a scopo divulgativo della causa scozzese e che cio’ non mi specificia certamente come uno che fa i salti della quaglia. L’articolo e’ ovviamente fra il satirico e il giullaresco e l’autore trattasi del solito cretino che tutti conosciamo da tempo ma confesso che mi ha fatto ridere tantissimo. E non ho dubbi che ci sia molto, moltissimo bisogno di umorismo nel venetismo di oggi.

Trackbacks/Pingbacks

  1. GIOVANNI DALLA-VALLE, AMBASCIATORE DI STICAZZI, INSULTA FOGLIATA E METTE IN SCENA L’ENNESIMO PSICO-DRAMMA | MerdoVerde - […] Le cronache web si erano occupate di lui in passato quando tentò di inserirsi con scarso successo nella lega…

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

LAVORIAMO PER TE, AIUTACI AIUTATI
advertisement