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LE PURGHE AMERICANE CONTRO GLI EBREI DI HOLLYWOOD

LE PURGHE AMERICANE CONTRO GLI EBREI DI HOLLYWOOD

peg1-stars-hollywood-signFra i primi del 1900 e la fine della metà dello stesso secolo, una serie di imprenditori di origine ebraica creeranno il più grande centro di produzione cinematografica del mondo: Hollywood.

La stampa di sinistra e filoislamica, sostengono che lo stato di Israele ed il Sionismo sono stati appoggiati da Hollywood. I fatti ed un’analisi attenta della storia ci dicono l’esatto contrario. Vediamo prima alcuni fra i protagonisti di questa storia.

La Paramount Pictures viene fondata da Adolph Zukor ebreo de origine Unngherese i cui partners erano i fratelli Frohman, Hodkinson, Goldwyn, Lasky, Balaban.

I fratelli Warner dalla Polonia fonderanno la Warner Bros.

David Sarnoff ebreo di origine Bielorussa, fonda la Radio Corporation of America (RCA).

La Columbia Pictures Industries, Inc. viene fondata da Harry e Jack Cohn ebrei di origine Russa.

In meno di mezzo secolo, queste case di produzione cinematografica produrranno centinaia di film destinati al mercato nazionale americano e mondiale. Questi film plasmeranno la cultura nord americana, quella anglosassone e non solo. Rispetto alle altre produzioni cinematografiche Usa possiamo notare la mancanza di stereotipi in cui gli emigrati vengono dileggiati. Al contrario lo spirito Hollywoodiano del primo mezzo secolo distrugge una serie di miti sulla superiorità razziale bianca in cui il Ku Klux Klan veniva esaltato, in cui ebrei, afroamericani e popoli nativi, venivano dileggiati (“The birth of a nation” 1915). Nella cinematografia Hollywoodiana, il concetto di appartenenti agli Stati Uniti d’America viene esteso. Sembra quasi che i produttori Hollywoodiani cercassero attraverso i loro film un riconoscimento della loro integrazione, l’esatto contrario di ciò che la cultura moderna di sinistra e filoislamica sostengono. Gli imprenditori del cinema Hollywoodiano, cercarono non di esaltare le loro origini e neppure di favorire la nascita di Israele o di alimentare il Sionismo, e non solo ignorarono gli argomenti, ma crearono nel cinema la cultura dell’integrazione nazionale Statunitense rivolta agli emigrati e a loro stessi. Se non bastasse i figli di quegli imprenditori, scrittori ed attori di origine ebraica, vennero mandati a studiare nelle scuole cattoliche e perfettamente assimilati alla cultura di massa made in Usa.

Piuttosto, nei primi 40 anni, ad Hollywood, sono state prodotte circa 50 pellicole in lingua Yiddish, non in ebraico ma nella lingua germanica degli ebrei della mittel ed est Europa (di cui i fondatori di Hollywood, erano originari) per conto di quelle comunità Askenazite sterminate poi dal nazismo hitleriano. I magnati di origine ebraica di Hollywood non produssero una sola pellicola che descrivesse l’Olocausto ebraico, che descrivesse quel genocidio di cui erano stati non solo informati, ma addirittura invitati e portati a filmare le conseguenze dentro i campi di concentramento alla fine della guerra. L’argomento rimase tabù fino agli anni 60 del XXesimo secolo. Chi scrive o insiste che il cinema Hollywoodiano è stato controllato dai Sionisti, non conosce i fatti. Fra le migliaia di lungo e cortometraggi, prodotti fra il 1910 e i primi anni 50 del XXesimo secolo, ve ne sono solo due a tema filo ebraico e fra l’altro non fatti o diretti da ebrei (“A gentleman’s agreement”, “The confession of a nazi spy”). I temi Sionista e di Israele non vengono neppure sfiorati.

Anzi, durante la guerra, con l’eccezione del film di Chaplin “The dictator”, il tema ebraico non viene neppure toccato, e tutta la macchina Hollywoodiana produrrà centinaia di pellicole di guerra propagandistiche per il governo Statunitense.

Alla fine della seconda guerra mondiale, alla faccia della gratitudine, dopo la morte di Roosvelt la House Committee on Un-American Activities (HUAC), un comitato investigativo, creato nel 1938 per investigare i casi di tradimento e sovversione di privati cittadini, impiegati pubblici e di quelle organizzazioni sospettati di avere relazioni con il comunismo, iniziò una campagna diffamatoria e terroristica contro la produzione cinematografica di Hollywood e contro gli impiegati di origine ebraica di tutto il settore.

Film e produttori vennero incriminati, fra di essi: “Mission to Moscow” del 1943, fu il primo film pro-Soviet di Hollywood e fu seguito da altri tra cui “The North Star” (1943) di Samuel Goldwyn’s, “Song of Russia” (1944) della MGM, “Three Russian Girls” (1943) della United Artists, “The Boy from Stalingrad” (1943) e “Counter-Attack” (1945) della Columbia. Tutto ciò avvenne addirittura non solo con il consenso di Roosvellt ma per sua volontà in funzione pacificatrice nei confronti dell’Unione Sovietica.

Tutti i principali produttori cinematografici ed attori, verranno inquisiti in particolar modo verrà affiancata l’origine ebraica al filo-comunismo. Ciò che avvenne contro i magnati di origine ebraica di Hollywood è l’esatto contrario di ciò che la stampa filo islamica e di sinistra sostiene.

Più di 300 artisti fra direttori, commentatori radio, attori e in particolare editori e scrittori di copioni cinematografici, fra i più conosciuti: Charlie Chaplin, Orson Welles, Paul Robeson e Yip Harburg, fuggirono o furono espulsi dagli Usa. Più del 90% degli inquisiti persero il lavoro e sparirono dal mondo dello spettacolo.

Terrorizzati, i produttori cinematografici rimasti ad Hollywood, dopo i processi contro di loro e le accuse di filocomunismo, produrranno una carrellata di film anticomunisti ed antisovietici tra cui: John Wayne’s Big Jim McLain, Guilty of Treason (about the ordeal and trial of Cardinal József Mindszenty), The Red Menace, The Red Danube, I Married a Communist, Red Planet Mars, and I Was a Communist for the FBI.

Questa è la ragione per cui la produzione cinematografica Hollywoodiana si è svuotata di qualsiasi contenuto sociale, populista e di ogni altro messaggio di riscossa sociale per quasi 20 anni, fino ai fatidici anni della protesta ed in cui vedremo temi esclusivamente di emancipazione razziale, ma mai sociale. La repressione ideologica ed il terrore istigato dai processi anticomunisti dopo la seconda guerra mondiale, piloterà l’intera produzione cinematografica e quindi plasmerà il pensiero di massa degli statunitensi.

Possiamo dire che il governo Statunitense con l’inizio della seconda guerra mondiale mette le mani su Hollywood e ne controlla la produzione come una fabbrica di idee. Sono forse un caso l’enormità di grossi film di materia militare o propagandistica che continuano ad essere sfornati fino ad oggi?

Pertanto a conclusione possiamo dire che:

-Alla fine della seconda guerra mondiale, degli imprenditori di origine ebraica vengono espropriati delle loro aziende od indotti a servire il governo Statunitense.

-Contrariamente a ciò che sostengono la propaganda di sinistra e quella filoislamica, la macchina Hollywoodiana di origine ebraica non ha fatto propaganda ne filo Israele, ne filo ebraica, ma addirittura ha coscientemente ignorato il dramma ebraico delle persecuzioni. L’esatto contrario!

Per quanto riguarda il perchè degli imprenditori di origine ebraica avessero fondato Hollywood, la risposta è chiara: “Perche per primi si accorsero che era un attività remunerativa”. Se poi qualcuno insiste chiedendosi perchè molti attori e scrittori per copioni fossero anch’essi di origine ebraica, la risposta è la stessa del perchè a Little Italy di New York lavorano principalmente persone di origine Siculo-Napoletana.

Ciò che avvenne a Hollywood fu che un intera comunità con affinità Yiddish si trovò a lavorare per creare profitto in un industria molto lucrosa. Nelle parole di un suo fondatore e proprietario di sale cinematografiche: “Trovatemi un attività di vendita dove la gente paga prima di vedere il prodotto!”.

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