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Indipendenza!

LE TAPPE DELL’INDIPENDENTISMO VENETO

LE TAPPE DELL’INDIPENDENTISMO VENETO

indipendenza veneta

 

Illustriamo in modo schematico e breve le tappe salienti dell’indipendentismo veneto, quelle tappe che ci hanno portato ai risultati di oggi. Si tratta di un percorso straordinario avvenuto grazie alla fede incrollabile e alla straordinaria lucidità dei suoi autori principali che hanno trasmesso agli altri la certezza della vittoria.

2005-2006 forum Raixe Venete

Fra il 2005 e il 2006 le figure principali del neonato indipendentismo veneto si incontrano casualmente all’interno di un forum dove da questioni di carattere storico e linguistico, si inizia a discutere in modo approfondito della questione politica veneta ed in particolàr modo di indipendenza. Lodovico Pizzati, Gianluca Busato, Alessia Bellon, Raffaele Serafini, Gianluca Panto, Claudio Ghiotto….. iniziano proprio in questo forum a gettare le basi teoriche dell’indipendentismo. Uno ad uno vengono demoliti i miti italiani, gli stereotipi sui veneti, i pregiudizi dell’etnonazionalismo veneto. Si iniziano a produrre manifesti e vignette grafiche di grande forza visiva. Alcune idee grafiche verranno copiate persino dal gruppo Benetton. Tutte le discussioni vengono effettuate in lingua veneta e costituiscono il corpus filosofico e teorico basilare dell’indipendentismo veneto. Parte di questo corpus viene pubblicato su un libro anonimo dal titolo “Lota e Riscosa, Indipendensa e Libartà”. Col passare dei mesi il forum diventa stretto, i gestori non vogliono si parli di politica ed ancor meno di indipendenza, e così in breve uno ad uno gli indipendentisti se ne vanno. Da questa diaspora nascono i quasi 100 video virali su youtube fatti da Raffaele Serafini che raggiungono l’ordine di parecchi milioni di visite. Lo stesso aiutato da Giorgio Roncolato, Moreno Menini fonderà l’Upv e il suo giornale, censurato però dagli stessi dopo alcuni mesi perchè non in linea con l’ideologia etnonazionalista. Nascerà così la www.GaxetaVeneta.com giornale in lingua veneta.

Gianluca Busato intuisce la necessità di uno strumento politico al fine di concretizzare ciò che finora si era teorizzato ed analizzato. Bellon, Pizzati, Panto, Ghiotto, Venturato, Serafini ed altri creano il PNV.

2007-2008 nasce il P.N.V. (Partito Nazionale Veneto)

La nascita di questo strumento politico (Pnv) viene ostacolata da tutto il venetismo. In principio non se ne capisce la ragione, poi col tempo diventerà evidente come Lega Nord e Liga strumentalizzano il magma venetista proprio con la funzione di impedire la nascita di una identità politica veneta che li avrebbe inevitabilmente distrutti. Questa è anche una delle ragioni per cui la Lega Nord e Liga hanno operato una guerra infame contro la famiglia Panto.

Il valore storico della nascita del Pnv è chiaro a tutti i suoi fondatori e supporter della prima ora. Per la prima volta viene sdoganata la parola “Indipendenza”. In principio la derisione, l’incredulità, lo scherno di molti sono la risposta a questo partito che ottiene solo 6500 voti. Imperterriti i fondatori e attivisti sanno bene che stanno facendo la storia. E’ ormai chiaro che la via pacifica è la migliore percorribile e che le possibilità di vittoria sono totali. La visione di questi primi luminari è estremamente lucida e mai neppure per un istante li ha sfiora l’ombra del dubbio.

2010 ottobre: nasce il Vs (Veneto Stato) nel quale confluiscono il Pnv e il gruppo dei Veneti.

Il Pnv viene smantellato, creata la testata giornalistica “Press News Veneto”, mentre non viene smantellata l’organizzazione etnonazionalista “I Veneti” la quale continua ad operare dietro el quinte in modo poco chiaro. La scelta di fondersi viene determinata dalla mancanza di forze momentanea e dalla voglia di dare un impressione esterna di unità.

2010 novembre: manifestazione pro alluvionati a Vicenza

Dopo lo scandalo GaxetaVeneta (giornale in lingua Veneta) e il suo oscuramento nei server nello stato italiano, diventa evidente che la Lega Nord non tollera critiche. La provincia di Vicenza finisce inondata con danni incommensurabili. La censura sui giornali italiani dura 7 giorni e la Lega Nord minimizza. L’imbarazzo è grande, l’incapacità delle autorità evidente. La manifestazione crea attriti all’interno del Vs, dove vi sono forze filoleghiste le quali impediscono qualsiasi critica alla Lega e Liga.

L’anno prosegue con una intensa attività nelle provincie di Treviso, Padova, Venezia, mentre Vicenza rimane in coda e subisce l’influenza del fronte etnonazionalista che blocca di proposito il processo indipendentista in funzione filo Lega nord e Liga.

Nasce il giornale “Labuxia” sempre in lingua veneta.

La frattura diventerà ancora più evidente con il congresso straordinario tenutosi ad agosto del 2011 dove verrà chiesta l’espulsione di Raffaele Serafini incriminato di aver scritto due articoli poco graditi all’area etnonazionalista (I tabù de on serto venetixmo, I prejudisi de on serto venetixmo)

2011 settembre: manifestazione a Arzignano a favore degli imprenditori Veneti.

La manifestazione è un successo mediatico e mette in evidenza ancor più la frattura fra i due fronti del Vs. Ormai il conflitto è insanabile. Lega e Liga Nord non possono più tollerare la critica che subiscono e sguinzagliano i propri infiltrati del Vs. Vengono chieste le dimissioni di Pizzati ed indetti due congressi distinti. Per amore della causa il fronte moderato, accetta di partecipare al congresso del Viest ed annulla il congresso di Treviso. Si vuole evitare la rottura.

2011 ottobre 23: Golpe Hotel Viest

Si tratta di uno dei più vergognosi episodi che contrassegnano il venetismo. Il clan etnonazionalista del Vs gestisce il congresso in modo totalitario impedendo addirittura al fronte moderato di presentare una sua lista. Viene presentata una scheda con una sola lista, la lista unica! La scissione è inevitabile. La Lega Nord e Liga sono riusciti ad impossessarsi del Vs.

Per alcuni mesi verranno mantenuti due partiti con lo stesso nome, delegando alla legge l’assegnazione del nome e simbolo.

2011 novembre 3: Purghe e espulsioni

Pizzati viene espulso dal Vs assieme a Busato, il tutto senza una ragione. Stefano Venturato con la sezione di Treviso si ribella, ed anche lui subisce la stessa sorte. Serafini viene espulso perchè ritenuto la mente di un giornale “sovversivo” che mette in luce l’ipocrisia dell’etnonazionalismo veneto chiamato da quel momento “naxivenetismo”.

2011 dicembre 10: Congresso di Venezia

66 persone, 66 indipendentisti d’acciaio, 66 intellettuali si riuniscono a questo congresso e gettano le basi del futuro partito “Indipendenza Veneta”. Pizzati viene riconfermato segretario e reintegrati tutti gli espulsi.

Nel frattempo fino a maggio si mantiene il nome e simbolo del Vs in comproprietà con i concorrenti golpisti del Viest.

Si tratta di un periodo molto difficile per i precursori di Indipendenza Veneta, dove si è demoralizzati, ci si sente soli, abbandonati. I golpisti invece godono un breve periodo di euforia interrotto dal martellamento di un giornale che ha tenuto viva la fiammella della ragione e della libertà: “Labuxia.com”.

2012 gennaio 19: Presentazione di Canizzano

Questo evento, pur nella sua medioacrità, con circa 400 partecipanti, segna l’inizio di una scalata popolare esponenziale, quei 66 soci di 2 mesi prima diventeranno in soli 12 mesi 20.000! L’evento di Canizzano gasa tutti e alza il morale alle stelle. Seguiranno centinaia di eventi fra cui Castelfranco e Belvedere.

Nel frattempo Alessio Morosin diventa protagonista di molte trasmissioni radio e tv dove riscuote un consenso e stima inauditi.

2012 marzo: Inizia la raccolta firme e invio lettere per smuovere i politici della Regione Veneto

In tutto il Veneto si inizia la raccolta di firme per smuovere la regione a fare qualcosa e a pronunciarsi sul tema dell’indipendenza. Si tratta di un idea geniale del segretario Pizzati, apparentemente innocua, ma che metterà alle corde tutto il Consiglio Regionale Veneto.

Nasce il giornale “Bastaitalia.org”, questa volta in lingua italiana. L’identità dei redattori viene tenuta nascosta, si temono ritorsioni italiane, leghiste, di gruppi filo nazisti e persino di sinistra. Il problema della libertà di stampa in Italia è una costante dell’indipendentismo, pertanto i siti vengono tenuti al sicuro oltre confine e le identità dei giornalisti anonime.

2012 maggio 12: consegna di 20.000 firme in Regione

Zaia è costretto a ricevere la delegazione di Iv, e a passare le firme al pres. della Regione Veneto Ruffato. Si attende con ansia una risposta.

2012 maggio 27: nasce I.V. (Indipendenza Veneta)

Nasce ufficialmente Indipendenza Veneta. Si decide così di abbandonare definitivamente il vecchio nome (Vs) diventato proprietà dei golpisti etnonazionalisti del Viest, i quali alle elezioni ottengono un pessimo risultato elettorale e mettono in evidenza via via nel tempo l’incapacità, la fragilità e gli odii intestini che proprio per 20 anni avevano bloccato sin dal nascere l’indipendentismo.

Luca Cantarutti diventa presidente e conduce il movimento-partito in modo razionalmente impeccabile. Coadiuvato da Alessio Morosin, sfornerà uno ad uno i testi giuridici e metterà alle corde tutti i politici veneti. La battaglia è legale e ci vogliono luminari della legge, determinati e razionali.

A tutti è chiaro che Indipendenza Veneta tiene saldo il testimone dell’indipendenza ed è l’unica genuinamente in grado di portare a compimento la liberazione del Veneto dalla dominazione e oppressione italiana.

Inizia subito una campagna di pressing sui consiglieri, assessori, governatore e presidente del Consiglio Regionale, affinchè si pronuncino sulla questione referendum. Migliaia di lettere e mail vengono inviate fino ad una serie di incontri con Ruffato e Zaia che sfociano nella manifestazione del 6 ottobre.

2012 ottobre 6: Chiamata per l’Indipendenza

La manifestazione invita le autorità regionali venete ad approvare una risoluzione per l’autodeterminazione del Popolo Veneto. La stampa internazionale darà un gran risalto alla manifestazione contrariamente alla pressoche totale censura sui giornali di lingua italiana.

2012 novembre 28: Approvazione della risoluzione 44 da parte del Consiglio Regionale

La situazione economica e politica, creano grande disagio fra la comunità di politici veneti, i quali si sentono smarriti, privi di idee e di buon grado accettano di sottoscrivere la risoluzione 44. Il consigliere regionale Sandro Sandri si fa promotore ottenedo 42 si su 60.

Festa e presentazione al Pigalle di Belvedere la sera stessa. Presenti circa 800 persone malgrado un acquazzone incredibile. Ormai, mari di folla partecipano alle presentazioni ed eventi di Iv.

2013 gennaio 10: consegna firme a Bruxelles presso la Commissione Europea

Dopo soli 2 mexi di gazebi, Indipendenza Veneta raccoglie 50.000 firme (20.000 più del richiesto) affinchè la comunità Europea garantisca il monitoraggio sul referendum per l’indipendenza. Il presidente Barroso da oltre 2 mesi si è espresso positivamente sia informalmente che formalmente: il Veneto godrà delle stesse modalità di Scozia e Catalogna.

2013 gennaio 13: Congresso straordinario di Indipendenza Veneta e scelta di partecipare alle elezioni politiche

Al congresso la decisione è pressochè unanime, il tutto avviene in modo civile e razionale dimostrando la coesione ed intelligenza dei suoi componenti. Morosin Alessio dimostra di essere un vero politico, l’aver insistito fin dall’inizio a partecipare, diventa la via migliore da prendere, anche a coloro che nutrivano dubbi ed invocavano il purismo.

Vengono raccolte 2000 firme e relativi certificati elettorali in sole 48 ore. Presentarsi diventa necessario per dare una dimostrazione di forza, per liberare il Veneto dalla Lega Nord e per creare i rappresentanti popolari, per indire il referendum dell’indipendenza.

Nasce il giornale cartaceo “Primavera Veneta”.

2013 febbraio 16: Consegna del testo di legge al consiglio regionale per l’indizione del referendum del 6 ottobre 2013.

L’intero Consiglio regionale e il presidente della regione vengono messi al muro. Non approvare questo documento significa la morte politica. Indipendenza Veneta e le sue azioni, dominano la scena politica veneta malgrado la totale censura dei media del regime italiano.

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One Comment

  1. un pò di confusione e qualche incongruità,
    ma a grandi linee è quel che è accaduto

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