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L’EPOPEA DELLA MAFIA VENETA: PROPAGANDA ITALIANA

L’EPOPEA DELLA MAFIA VENETA: PROPAGANDA ITALIANA

etnocidio veneto

La mala de la Brenta, la mafia Veneta, Felice Maniero…… ma perchè i mezzi di comunicazione di massa del regime italiano hanno descritto e ripetuto tutto ciò all’infinito fino addirittura a farne un film?

Ma ve lo immaginate se dovessero parlare così di tutti gli affiliati alla Camorra, dell’Ndrangheta, della Mafia? Non basterebbero le tv e giornali di tutto il mondo!

Si è trattato come sempre di un’ operazione di propaganda nazionale che ha mirato e mira ad accomunare tutti i sudditi dello stivale a dei valori comuni negativi. Fino alla creazione del mito della mafia Veneta, la mafia ed i fenomeni di crimine organizzato, restavano un tratto che connotava il meridione, il Regno delle due Sicilie!

Bisognava annichilire lo spirito Veneto, bisognava fare delle operazioni di diffamazione del Popolo Veneto su tutti i fronti al fine di annichilire ogni velleità identitaria. La Liga Veneta preoccupava, il nascere del senso identitario Veneto andava distrutto.

Ecco che il governo italiano iniziava nei primi anni 80 del secolo passato, una massiccia operazione mediatica tesa alla distruzione identitaria, o meglio allo spirito fiero dei Veneti. L’obbiettivo della massoneria politica italiana, del ministero dell’interno, dell’arma dei carabinieri era: “Dipingere i Veneti come immorali al fine di bloccare qualsiasi spinta decentrante”.

Quella iniziata nei primi anni 80, è una delle molte manovre di distruzione identitaria che lo stato italiano ha fatto contro la cultura e Popolo Veneto. Vediamone i punti:

-Creare il mito negativo del Veneto mafioso.

Le vicende di Felice Maniero sono state accresciute, i giornali, tv e radio di regime hanno avuto e condito, senza inibizioni al fine di supportare questa immoralità Veneta. I Veneti dovevano sentirsi umiliati. Ricordiamo che in quel tempo il Veneto fu vittima di invasioni inaudite di burocrati italiani in tutti i settori dello stato, tutta gente raccomandata arrivata ai posti di gestione del Veneto attraverso un sistema nepotistico e di scambio fino ai titoli di studio, un sistema estraneo alla cultura e moralità Veneta. Bisognava supportare questa invasione ed anestetizzare i Veneti per indurli a subire.

-Creare il mito del Veneto razzista.

Se guardiamo le cronache del tempo, notiamo l’enfasi che viene data ad episodi di discriminazione dei Veneti, i quali invece venivano brutalizzati da una burocrazia italiana asfissiante ed arrogante all’inverosimile che censurava sistematicamente la cultura e lingua Veneta. Nei mezzi di comunicazione, l’italiano viene dipinto come vittima mentre il Veneto come immorale, e vengono presi episodi quà e là che dipingono sempre e solo il Veneto come razzista. Nessun mezzo di regime tocca mai l’arroganza, il nepotismo, la corruzione dello statale venuto dal centro e meridione.

-Creare il mito del Veneto ubriacone ed ignorante.

In quest’opera diffamatrice alcuni attori ed editori Veneti si sono ben venduti ed hanno vestito le parti del Veneto contadino , ubriacone, stupidotto. Questo stereotipo ha condizionato

-Creare il mito del Veneto sfruttatore.

L’imprenditore Veneto doveva apparire un essere immorale, assetato di profitto, freddo, brutale, che sfrutta il povero meridionale. Ricordiamo che nei capannoni delle piccole e medie imprese Venete i meridionali non ci sono quasi mai stati, ma faceva parte di questa mitologia diffamante creata dall’Italia. Veniva creata una realtà inesistente affinche la popolazione Veneta percepisse se stessa come immorale.

-Creare il mito del Veneto allagato e con la nebbia.

Il Veneto appariva sempre e solo attraverso l’acqua alta di Venezia, l’unica cosa che l’Ansa e le agenzie di stampa del regime italiano sanno dire. Le meraviglie del Veneto andavano oscurate, i laghi, i monti, le opere d’arte, la storia, le meraviglie che decine di milioni di turisti da tutto il mondo vengono a vedere… Venezia ed il Veneto dovevano apparire come un inferno, un luogo abitato da gente cattiva ed inospitale in tutte le sue manifestazioni.

-Creare il mito della donna Veneta puttana.

Mara Venier ed altre si sono prostituite a questo ruolo. Tito Brass ha fatto il resto. Il danno subito è tale che i Veneti hanno smesso di parlare la lingua Veneta. Le donne hanno censurato sistematicamente il parlare Veneto con i propri figli. Molte di loro, stordite da questo si sono addirittura sposate con italiani veraci, e possiamo dire con orgoglio che i loro matrimoni sono finiti in divorzi e separazioni precoci. Altre fanno corsi di dizione per perdere l’accento Veento…

-Creare i mito di un Veneto contadino privo di tecnologia ed inventiva.

A tal proposito gli oltre 60 giornalisti di Rai3 sono pagati per fare servizi sul Veneto e la popolazione Veneta solo ed esclusivamente in veste contadina e rurale al fine di scoraggiare i giovani ad identificarsi come Veneti. Si tratta di ordini precisi che fanno parte di un progetto premeditato dei centri di potere del regime italiano.

I Veneti dovevano guardarsi in questo specchio costruito dal regime e dovevano percepirsi come immorali al fine di abbandonare la loro identità ed ogni resistenza al processo di colonizzazione.

 

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