L’IMPLOSIONE DELLO STATO ITALIANO FINO ALLA FINE

Che cosa sta succedendo?
Cerchiamo di capire le fàsi metastatiche del malato terminale Italia.
Se facciamo una cronistoria possiamo fissare delle tappe e periodi storici. Proviamo ad elencarli partendo dal 1943, dal giorno in cui lo stato italiano perse la sovranità e diventò un burattino di Stati Uniti, del Vaticano e di un esercito italiano fatto di parassiti e massoni.
Dal 1943 fino alla metà degli anni 90, ha regnato incontrastato il sistema politico degli scambi, della costruzione di privilegi, della corruzione. In questo cinquantennio andava bene tutto al fine di conservare gli equilibri del dopoguerra: alleanze con la mafia, massoneria, mazzette, corruzione sfacciata, interferenze della chiesa e degli Usa, una vera e propria bolgia dove andava bene tutto, e per tenere buoni tutti si dispensavano privilegi a quasi tutti, si intende, sulla pelle delle generazioni future. Per capirlo è sufficiente guardare chi oggi ha fra 62 e 90 anni, si tratta di gente che è andata in pensione fra i 32 e i 42 anni di età! Pensione per modo di dire, si tratta di vitalizi.
All’inizio degli anni 90, iniziano i conflitti, lo stato pretende più sovranità e si scaglia contro la mafia con cui prima aveva mantenuto stretta alleanza. Crollano i partiti classici e viene restaurato un ventennio da Luna Park, dove la corruzione aumenta ma viene mascherata da legalità, i privilegi e la spesa dilagano. L’euro diventa la scusa per spendere e rubare ancora di più, tanto i debiti li paga l’Europa. Non potendo stampare soldi, i farabbutti al potere stampano milioni di titoli di stato. Nel 2008 con la crisi del sistema economico occidentale e tutte le sue contraddizioni e paradossi, si inaugura la politica di austerity. Non si tratta di tagliare un bel nulla, ma solo di aumentare il peso fiscale. Ma non per tutti. Solo nel 2011 con prepotenza viene nominata una troup di “tecnici” che derubano la cittadinanza con leggi speciali, ma ancora non vengono fatti tagli, non si toccano i privilegi acquisiti. Tasse, tasse, tasse fino a portare migliaia di persone al suicidio. Vengono stroncate decine di migliaia di aziende, milioni di disoccupati affollano le strade delle città, eppure nessuno ancora parla di tagli. I politici devono spogliare completamente lo stato e riempirsi. E’ una corsa ad arraffare, e con disinvoltura lo chiamano: “salvataggio”. La premura del capitano italiano, quando al barca affonda, non è salvare i suoi uomini, ma svuotare la cassaforte. Vengono bloccati i pensionamenti perchè non ci sono i soldi per pagare le pensioni. Nel 2012 pur di non fare tagli drastici alla spesa, e vista l’impossibilità di aumentare ancora le tasse, il governo da il vìa ad una svendita colossale di tutte le proprietà statali (una privatizzazione stile paesi dell’est del ventennio precedente). Una volta svenduto l’oro di casa (le proprietà pubbliche), lo stato italiano implode e fra il 2013 e il 2014, l’italia non è più in grado di pagare pensioni e statali e crolla definitivamente quella classe sociale (privilegiati) che l’aveva supportata per decenni, e con loro inizia il linciaggio paese per paese dei vertici e collaboratori che hanno immiserito milioni di persone.
Sulle sue ceneri nasceranno nuovi stati, nuove entità geopolitiche indipendenti che nulla hanno a che vedere con l’italia. Nel 2015 l’italia sarà un ricordo da libri di storia.