L’ITALIA SCIVOLA VERSO L’AFRICA

Lo stato italiano era un tempo la quinta potenza economica del mondo. Nel 2014 lo stato italiano è piombato al 50esimo posto mondiale dietro a stati come: Emirati Arabi, Arabia Saudita, Malaysia, Brunei, Irlanda, Cina, Puerto Rico, Islanda, Estonia, Oman, Cile, Spagna, Kuwait, Thailand, Indonesia, Azerbaijan, Panama, Malta, Polonia, Bahrain, Turchia, Mauritius, Repubblica Ceca, Barbados, Lithuania….. si tratta di un crollo inesorabile.
I dieci stati più competitivi al mondo non solo in economia ma in materia di insegnamento, di diritti, di tutela, di rispetto ambientale, di libertà civili, di libertà di informazione: ordine: Svizzera, Finlandia, Germania, Svezia, Olanda, Gran Bretagna, Norvegia, Danimarca, Austria e Belgio. L’Italia è sparita superata da Stati come le Mauritius, Panama, Malta e il Bahrain. Lo stato italiano è ormai marginale dal punto di vista economico, sociale con una classe politica, amministrativa disinteressata a mettere mano ai problemi strutturali, ma molto interessata a perpetuare la sua permanenza sulle poltrone. Il mondo va avanti con una velocità impressionante nello sviluppo delle tecnologie e nell’innovazione e i partiti hanno trascorso il 2013 a discutere di Renzi, delle vicende giudiziarie e amori di Berlusconi, delle nuove tasse, di Grillo, della ripresa di cose assurde.
La realtà è ben diversa: milioni di disoccupati senza alcun sussidio o disoccupazione, invasione di milioni di africani e asiatici che accattonano, inquinamento, repressione della libertà di informazione e del web, mancanza di linea e mezzi per comunicare efficientemente, la scuola allo sfascio, la sanità allo sfascio, milioni di pensionati che da 40 anni succhiano quello che non hanno mai messo via, mezzo milione di soldati inutili e parassitari, mezzo milione di politici inutili e parassiti, prefetture, magistrature, procure corrotte e sanguisughe, le università immerse nel nepotismo, giovani e meno giovani senza futuro o speranza, milioni di esodati che non avrano la pensione, centinaia di migliaia di pensionati d’oro ex statali dell’esercito o dell’amministrazione pubblica, la repressione delle libertà di informazione e comunicazione, i monopoli dei servizi primari. Questa è la situazione disastrata di cui tutto viene censurato e che ci distrugge la vita.
Ecco la lista mondiale fino al 50esimo posto.
The Global Competitiveness Index 2013–2014
Switzerland
Singapore
Finland
Germany
United States
Sweden
Hong Kong
Netherlands
Japan
United Kingdom
Norway
Taiwan, China
Qatar
Canada
Denmark
Austria
Belgium
New Zealand
United Arab Emirates
Saudi Arabia
Australia
Luxembourg
France
Malaysia
Korea, Rep.
Brunei Darussalam
Israel
Ireland
China
Puerto Rico
Iceland
Estonia
Oman
Chile
Spain
Kuwait
Thailand
Indonesia
Azerbaijan
Panama
Malta
Poland
Bahrain
Turkey
Mauritius
Czech Republic
Barbados
Lithuania
Italy