LUCA ZAIA IL VERO NEMICO DEL POPOLO VENETO

Luca Zaia governatore del Veneto è in modo paradossale il più grande nemico dei veneti. Proprio colui che ha adoperato lo slogan “per i veneti con i veneti”, si trova ad essere il vero carnefice della situazione. Le ragioni sono le stesse che da 20 anni tengono il Veneto legato ad uno stato italiano che semplicemente parassita. La Lega Nord da 20 anni ha imbrigliato le forze genuine centrifughe del Veneto per insaccarle e convogliarle a favorire il centralismo. E’ proprio così, non è mica un gioco di parole. La posta in palio per i pifferai della Lega Nord è stato l’arricchimento privato attraverso la riproduzione dei meccanismi politici italiani. Naturalmente questo meccanismo ha favorito solo i vertici della Lega Nord che hanno permesso all’Italia di contrastare ogni velleità Veneta. Pertanto, in tutti questi decenni l’unica preoccupazione della Lega Nord era impedire la nascita di concorrenti politici veri. La destra e la sinistra non hanno mai rappresentato un nemico per la Lega Nord, bisognava solo guardarsi le spalle dall’emergere di movimenti genuinamente locali che non si facessero corrompere come i capi della Lega Nord. Giorgio Panto è forse il primo genuino esempio di ciò e pertanto andava eliminato. Diventava fondamentale per la Lega Nord adoperarsi per impedire la nascita di movimenti e partiti politici veneti. Il miglior modo per stroncare sul nascere queste forze è stato quello di infiltrare e governare ogni anelito indipendentista, autonomista, etno nazionalista attraverso associazioni culturali e partiti civetta che guardacaso venivano gestiti da vere e proprie lobby finanziate non si capisce mai da chi. Non a caso a ruotare attorno a questo associazionismo, dove la parola indipendenza veniva costantemente censurata, si vedevano figure della Lega Nord come l’attuale assessore Leghista al bilancio della Regione Veneto Roberto Ciambetti, scortato dai suoi servetti guardacaso anche loro iscritti al partito e con cariche politiche. L’obiettivo come già ripetuto: “stroncare sul nascere l’associazionismo indipendentista e veicolare queste energie solo e sempre a favore di lotte culturali in cui la Lega Nord portava a casa le glorie”. La lotta per il riconoscimento della Lingua Veneta è una di queste, ed è anche la prova evidente che si è trattato solo di un gioco pubblicitario della Lega Nord le cui figure parlano sempre e solo in pubblico in lingua italiana.
Fra il 2007 e il 2008 nasceva il PNV (Partito Nazionale Veneto) che per la prima volta, rivendicava politicamente ed in modo legale l’indipendenza del Veneto. Tutto solidale, il magma associazionista venetista cercava di impedire la nascita di questo partito che solo grazie alla testardaggine e visone politica dei suoi supporters riuscirà a sdoganare defnitivamente l’indipendentismo e a sputtanare la Lega Nord.
Oggi i fondatori e supporters del PNV sono diventati “Indipendenza Veneta” e navigano sicuri verso la sconfitta totale della Lega Nord, resasi necessaria per imporre ad un impotente politico come Luca Zaia la ragione della forza, ed obbligarlo ad indire a breve il referendum per l’indipendenza del Veneto.
Luca Zaia avrebbe già potuto indire il referendum, ne ha l’autorità, ma gli manca il coraggio, gli manca quella caratteristica del vero politico: “lo spirito d’azione e la capacità di cogliere i momentum”. Luca Zaia come tutti i suoi compagni di brigata, è troppo drogato di potere, è troppo pieno e assetato di privilegio e denaro per capire che la sua fine è imminente. Luca Zaia sarà eternamente un burattino destinato ad essere bruciato dagli eventi. La sua non volontà ad indire il referendum, lo sta portando al baratro e chissà anche, lo renderà odiato ai suoi stessi concittadini inviperiti da quell’Italia da cui lui non li ha protetti e con cui si è riempito le tasche.