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Indipendenza!

NON SU ROMA MA SU VENEZIA PUNTIAMO IL DITO

NON SU ROMA MA SU VENEZIA PUNTIAMO IL DITO

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I colpevoli delle morti dei nostri imprenditori sono a Venezia, si chiamano incapacità e vigliaccheria e sono le caratteristiche peculiari di Luca Zaia e Clodovaldo Ruffato. La loro incapacità, il loro tergiversare, il loro non agire, la loro servilità sta distruggendo la nostra società. Costoro meritano un processo per crimini contro il popolo veneto.

Se ogni giorno morisse una persona per overdose, tutti i giornali incomincierebbero a cercare dei responsabili, tutti cercherebbero dei colpevoli. Iniziarebbero indagini su chi spaccia, sulle stesse forze di repressione che si fanno corrompere dai trafficanti e su tutta la catena di coloro che in un modo o nell’altro permettono direttamente od indirettamente la diffusione di sostanze stupefacenti. Si accusano i genitori, gli educatori. la lista dei colpevoli diventa infinita con conseguenze spesso legali. Per interrompere queste morti si agisce in modo spietato con leggi che incarcerano il filone criminale per anni interi. I media danno risalto alle operazioni di giustizia.

Avete visto qualcuno puntare il dito su qualche responsabile dopo che i nostri imprenditori si sono suicidati? Qualcuno ha avuto il coraggio di puntare le dita su quei politici, a casa nostra, che non fanno nulla e che invece si arricchiscono di stipendi e privilegi oltre che di bugie?

Al massimo qualche idiota ha puntato il dito su un entità oramai astratta di nome “Roma”. Tutti i problemi e quindi responsabilità puntano a Roma e i nostri governatori e rappresentanti politici si lavano le mani, anzi, escono con la fatidica frase: “abbiamo le mani legate non ci lasciano cambiare nulla”. Intanto, quatti, quatti, questi politici si riempiono di soldi, di cariche, di stipendi, di privilegi e scambiano favori a destra e a manca. La ciliegina impocrita la mettono quando istituiscono le commissioni di psicologi e numeri verdi antisuicidio. Purtroppo la loro miope capacità cerebrale non permette loro di capire, o forse la loro mente è così offuscata dalla sete di potere e denaro che li rende insesnsibili e staccati dalla realtà. Chi non percepisce questo cambiamento non merita di rappresentarci.

Dobbiamo cambiare rotta e alzare il tiro verso i politici che hanno in mano le nostre vite, Costoro, lo ripetiamo, sono a Venezia.

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