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ODISSEA POSTALE: LE POSTE ALLO SFASCIO

ODISSEA POSTALE: LE POSTE ALLO SFASCIO

 

Fila_poste

Lunedì 14 aprile vado alle poste per chiedere il tariffario per effettuare spedizioni superiori ai 100 pezzi….. Mi rispondono che mi manderanno via mail le informazioni necessarie e mi chiameranno per telefono. Il giovedì 17 mi faccio vivo di nuovo perchè nessuno mi ha contattato, mi rispondono che ormai sono tutti chiusi perchè c’è il weekend Pasquale e anche il lunedì. Io rispondo loro che nel resto d’Europa le poste funzionano tutti i giorni e fanno turni. Mi sento rispondere allegramente:

“Ma qui siamo in Italia”.

Il mercoledì 23 aprile mi mandano una mail con le condizioni. Circa 70 pagine di regolamenti che francamente non mi servono, non capisco perchè mi mandano un libro quando ho chiesto un prezzo e delel condizioni. Il giorno dopo vado di nuovo allo sportello con il campione in mano e mi dicono che la questione è più semplice, tutti quei regolamenti illustrano tutte le casistiche, non occorre leggerlo….

Però, per fare il contratto ci vorrà almeno 1 settimana. Però a aprtire dal lunedì 28 aprile perchè fanno il ponte del 25 aprile. Io penso alla Germania, all’Austria, persino alla Slovenia, ma no parlo più ho capito che razza sono gli statali.

Intanto sono pieno di buste e le porto all’ufficio postale, pago e appena terminato mi dicono:

“Fino a lunedì non parte nulla! Il giovedì pomeriggio bloccano tutto perchè il venerdì è festa! Sabato e domenica è ancora festa! Le consegne ripartiranno lunedì a mezzogiorno!”.

Sottovoce tiro un porco e mi guardano come fossi una bestia allo zoo e loro pieni di civiltà perchè dietro un banco di inefficienza.

Non posso aspettare le lungaggini contrattuali, pressato dall’urgenza e disperato, mi presento all’ufficio postale il lunedì mattina alle 8.30 orario di apertura. Ho con me 350 buste tutte uguali e sono pronto a pagare la tariffa più alta con posta prioritaria. Mi presento allo sportello e chiedo dove consegnare la roba. Mi dicono che non si può, debbo mettere i francobolli. Io dico che pago e che mettano in modo elettronico e meccanico i francobolli senza perdere tempo come in tutto il resto del mondo. La risposta è:

“Qui siamo in Italia”.

Mi dicono che non si può, dovrei farlo a mano. Chiedo allora di poter acquistare i francobolli. Dopo 20 minuti esatti dalla richiesta non vedendo i francobolli incomincio ad arrabbiarmi. L’impiegata mi dice che sono andati al secondo piano a prenderli e che c’è una procedura da seguire ogni qualvolta si prelevano valori bollati dalla cassaforte. Mi dice che me ne darà un pò di quelli autoadesivi così faccio prima! Rispondo allucinato:

“Ma avete ancora quelli che si attaccano con la saliva?”.

Gentilmente l’impiegata mi da il classico vasetto con la spugnetta umida dove inzuppare il francobollo. Mi sento umiliato, siamo nel 2014 e in Europa.

Alle ore 9.00 arrivano i francobolli, raffigurano tutti santi e papi e non capisco se siano emissioni Vaticane o Italiane. Guardo il valore dei francobolli e rimango allibito. Io debbo affrancare buste per un valore standard di 2.10 e invece di fare francobolli per i pesi e valori standard le poste mi danno francobolli da 0.70 euro. Dovrò metterne 3 per ogni busta!

Mi passa anche il senso di umiliazione, mi rendo conto di essere all’interno di un centro per cerebrolesi completamente staccati dalla realtà.

Gli impiegati mi chiedono se è mia intenzione fare l’operazione li davanti agli sportelli, rispondo di si. Mi faccio in parte su un angolino per terra ed inizio ad affrancare, non mi vergogno, lavoro e cerco di risolvere al più presto un problema: far arrivare le buste ai destinatari per servirli al meglio perchè pagano! Dopo 1 ora mi accorgo che i 5 impiegati, sono soli allo sportello, non c’è neppure un cliente. Mi viene un dubbio e chiedo:

“Scusate, ma perchè agli altri che vengono allo sportello, affrancate voi le buste?”.

Silenzio glaciale. Insisto. Un impiegata dice:

“Lei ha troppe buste!”.

Allibito chiedo:

“Ma quante dovrei averne perchè facciate voi l’operazione?”.

Fra i denti mi risponde:

“Fino a 20, facciamo noi l’operazione”.

Prendo 20 buste e gliele do. E lei mi fa:

“Deve prendere il numero e mettersi in fila”.

Allibito, umiliato di nuovo, corro a prendere il numero e siccome l’ufficio era visibilmente vuoto consegno le 20 buste a questa sfaticata statale italiana. Effettuo l’operazione 3 volte e noto che l’impiegata è esattamente 3 volte più lenta di me ad affrancare. E peggio ancora quando pago, i conti non tornano mai, e stranamente sono sempre per eccesso. Pago senza far troppe storie perchè voglio uscire da quel manicomio, verrà un giorno che potremo prendere a calci in culo questi parassiti dello stato e non potranno più proteggersi dietro la frase: “Siamo in Italia”.

Non ho parole, la mia odissea è iniziata il 14 aprile, i destinatari riceveranno le buste dopo oltre 2 settimane, io ho pagato la tariffa più alta proprio grazie alle lungaggini delle poste Italiane, quindi sono stato beffato 2 volte, ho pagato triplo e ho avuto ritardi per aver dato fiducia alle poste Italiane, oltre che umiliato da un sistema e da un’accozzaglia di statali sfaticati all’inverosimile che ignorano il rispetto e servizio per chi paga!

Quando esco dall’edificio, trovo un amico e mi dice che a breve le poste Italiane verranno quotate in borsa, ci guardiamo negli occhi e ci mettiamo a ridere tutti e due!

Una busta da qualsiasi paesino della Cina arriva al mio paese del Veneto in 5 giorni con ben 30 passaggi tutti monitorati via web in tempo reale, tutto questo con Dhl, Ups, Tnt…

 

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