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OLIMPIADI E NAZIONALISMO UNO SPETTACOLO IGNOBILE

OLIMPIADI E NAZIONALISMO UNO SPETTACOLO IGNOBILE


L’inno, la bandiera, le lacrime, i discorsi di ringraziamento… fa tutto parte di un rituale congeniato a pennello per alimentare nazionalismo, per tenere le masse dentro la gabbia del consenso. Per chi ha accettato di sorbirsi le videocronache delle olimpiadiattraverso le tv nazionali, si sarà accorto di come allo spettatore venivano inoculati solo sport dove v’era la possibilità di medaglie. Il resto è passato completamente in sordina. Non conta neppure più il gesto atletico, neppure più la competizione, ma sòlo la bandiera, l’inno, l’atleta che ha il vostro passaporto. Se ne sono accorti in molti e il risultato è stato l’inizio dello schifamento nei confronti dello sport e delle olimpiadi. Allo spettatore ingenuo si nascondono molte cose, molti retroscena.

Si nasconde che gli atleti sono ben pagati e mantenuti proprio dal regime che li sponsorizza. Guardacaso nello stato italiano gli atleti sono tutti dipendenti dell’esercito in particolare: finanza e carabinieri. Sempre un caso? E in caso di medaglia? Vengono coperti d’oro ed onori. Si parla di 500 mila euri a medaglia! Di nomine onorifiche, di vitalizi!

Prima di essere atleti, questi mercenari, queste prostitute e prostituti all’ideologia nazionalista, sono dei venduti, che piangerebbero per qualsiasi inno, per qualsiasi bandiera purchè li paghi, purchè li mantenga e glorifichi. E’ un dare ed un avere che ha una solo e ben precisa funzione: “istigare nazionalismo nelle menti degli spettatori facendoli identificare nell’atleta che naturalmente è affiancato alla bandiera”. Ecco la funzione dello sport e la sua ascesa con la nascita e strutturazione dei nazionalismi.

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