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Spie, traditori, sporcizie targate ITA non fermano l’indipendenza del Veneto

Spie, traditori, sporcizie targate ITA non fermano l’indipendenza del Veneto

spieÈ tempo di fare pulizia nel mondo dell’indipendentismo veneto

Ho ricevuto in questi giorni da un amico un plico che riporta copia di due atti che risalgono rispettivamente a 17 e 14 anni fa. Si tratta di due clamorosi esempi di come lo stato italiano cerchi di bloccare le istanze indipendentiste venete, attraverso l’opera di persone appositamente utilizzate ora per fornire testimonianze ad hoc ora per mettere in pratica azioni politiche mirate a creare danno all’intero movimento politico veneto.
Cominciamo dall’atto più recente e forse più noto perlomeno in taluni ambiti del mondo politico veneto.
Si tratta della decisione del tribunale di sorveglianza di Venezia del 18 luglio 2000, in merito all’istanza di liberazione anticipata dalle galere italiane presentata dal patriota veneto Giuseppe Segato. Tale organo giudiziario italiano rigettò infatti l’istanza del povero patriota veneto, anche e soprattutto grazie alla documentazione inviata la notte precedente la sentenza da parte di un sedicente organo di autogoverno veneto, che riteneva di esercitare la propria giurisdizione su Segato, in quanto “iscritto alla lista di cittadini veneti tenuto dal regolare Autogoverno del Popolo Veneto”. A nulla valsero le dichiarazioni alla magistratura italiana del povero Bepin che smentivano la sua iscrizione a codesta pseudo-anagrafe di cittadini veneti e questo fu uno dei motivi chiave della conferma della sua carcerazione, in quello che fu il suo periodo più duro dentro le galere italiane. Fu proprio nei mesi successivi infatti che il povero Segato fu addirittura ammanettato a letto in preda ad un attacco di peritonite acuta, prima di essere affidato ai servizi sociali per un altro anno e mezzo il 4 giugno del 2001. Bepin Segato patì duramente la prigionia e fu proprio la durezza del trattamento ricevuto degli italiani a causarne la prematura morte nella notte fra il 24 ed il 25 Marzo 2006.
Dicevamo precedentemente che tale atto è in qualche modo noto, perché sussurrando, di bocca in bocca tra Veneti impegnati in politica negli anni si era sparsa la voce sul personaggio.
Purtroppo però nel mondo contemporaneo il solo passaparola ad personam non basta a prevenire i danni causati da simili infingardi e l’utilizzo della rete internet se da un lato ci dà innegabili vantaggi rispetto al recente passato, dall’altro comporta anche i rischi che questi soggetti si facciano beffe della buona fede di molti veneti per bene, spesso giovani, utili magari da preparare per le galere tricolori quando ve ne sarà l’esigenza.
Ecco che abbiamo ritenuto necessaria la divulgazione al grande pubblico di questi documenti.
In particolare riteniamo di fondamentale importanza che sia noto un documento finora inedito.
Si tratta di una vera e propria delazione nei confronti di Fabio Padovan, avvenuta pochi giorni i fatti del campanile dell’8 e 9 maggio 2009. Profittando del fatto di essere un iscritto alla LIFE, movimento di liberazione fiscale fondato dallo stesso Padovan, tale Loris Palmerini (guarda caso lo stesso oscuro personaggio che tre anni dopo incastrò Segato) offrì ripetutamente testimonianza nelle caserme dei carabinieri e direttamente ai magistrati circa le sue presunte conoscenze del movimento secessionista veneto, del suo profilo e delle sue interconnessioni. Fece insomma il suo sporco mestiere di spia dei veneti, al soldo degli italiani (così come molti altri hanno fatto e stanno facendo). D’altro canto, uno stato come ITA per riuscire ad esistere nonostante la voragine del terzo debito pubblico al mondo, finanziato con il furto delle risorse venete, è comprensibile che si sia creato una rete di manipolatori e informatori in puro stile sovietico.
Ed è altrettanto evidente che uno stato come ITA – pura espressione geografica priva di alcuna ragione storica – nato dall’inganno, non potesse che continuare la propria esistenza che con l’inganno. È chiaro ora perché nonostante tutto ITA ci ha tenuto sotto il suo dominio per 148 anni, prima che ci liberassimo venerdì 21 marzo 2014?

Oggi questo spione di merda venduto, infame ed incapace scrive articoli senza senso per cercare di diffamare Plebiscito.eu che ha portato oltre 2 milioni di veneti a votare per l’indipendenza del Veneto nel referendum del 16-21 marzo citando come proprie fonti per stimare un traffico più basso del reale alexa e traffic estimate, due sistemi che si basano su crawler (che nel 90% la piattaforma di plebiscito.eu ha filtrato usando il bilanciatore di traffico) e su 4 ebeti che hanno la alexa toolbar. Basta leggersi i i commenti in rete sulla qualità di questi analizzatori di dati web per capire le stronzate che qualche giornale italiano venduto sicuramente citerà, prima di essere sputtanato come merita. Chi conosce un po’ il web sa bene quanto questi strumenti sono completamente staccati dai dati reali.

Chi pensa di fermare l’indipendenza del Veneto ha fatto male i conti però, perché nulla può fermare la voglia di libertà dei Popoli e del Popolo Veneto in particolare, tanto meno qualche sporco traditore senza arte né parte che si vende al nemico.

La Repubblica Veneta ha già vinto.

 

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One Comment

  1. Nell’articolo mancano le imprese recenti di Palmerini vale a dire:
    1) Lui è stato a denunciare £a Po£isia Nathiona£e Veneta alla Magistratura italiana appena autoesclusosi dall’Autogeverno del Popo£o Veneto nel 2009;
    2) Lui ha denunciato tutti i suoi ex compagni del APV al Tribunale di Padova accusandoli di essersi appropriati del suo lavoro e delle sue idee, da coerente Presidente del Tribunale del POpolo Veneto;
    3) Lui si è impossessato delle mail private dei suoi ex compagni tentando più volte di ricattarli minacciandoli di denuncia alla polizia italiana.
    4) Lui, a febbraio 2013 ha denunciato sul Mattino di Padova e Tribuna di Treviso che Quaglia e Bortotto avevano organizzato il rapimento di Zaia, smentito questa volta dall’ex questore di Treviso Damiano.
    Oltre a tutto quello che si può pensare di brutto su Palmerini ho anche il dubbio che non sia esente da qualche grave patologia mentale

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