Pages Navigation Menu

Indipendenza!

PENSIONATI O PARASSITI?

PENSIONATI O PARASSITI?


Nessuno ne parla, la totale censura su uno dei veri problemi della frattura generazionale e disparità economica presente nello stato italiano. E’ pericoloso parlarne perché 20 milioni di pensionati votano e sono attualmente il vero ago della bilancia politica dello stato italiano. Quei 20 milioni di pensionati rappresentano la stabilità politica, o meglio, rappresentano la sicurezza che il sistema politico ha di cambiare niente, di lasciare tutto così.

Ma perché adoperare una parola pesante come “parassitismo”?

Per capirlo andiamo a vedere che cosa è stato il sistema pensionistico italiano e che cosa è tuttoggi.

Un “sistema Ponzi” o quella che comunemente chiamiamo “cassa pelota” o ancora “catena di S’Antonio”, sono dei sistemi basati sullo stesso concetto su cui si basa l’economia del mondo occidentale: la crescita infinita. Il sistema pensionistico italiano è un sistema Ponzi arrivato alla resa dei conti.

Andiamo sul pratico e vediamo quei milioni di infermieri, di carabinieri, di impiegati comunali e insegnanti che fra l’età di 32 e 42 anni, se ne andarono in pensione nei decenni passati.

Prendiamo il càso tipico del carabiniere che con 18 anni di servizio è andato in pensone all’età di 36 anni e da 40 anni è in pensione. Per 18 anni questo infame parassita ha messo via una sciocchezzuola di contributi e da 40 anni prende l’equivalente di 1200 euri al mese. E non è finita, questo làdro legalizzato, contuerà a prendere 1200 euri al mese per altri 40 anni fino alla morte e magari prìma di morire, per alcuni anni gli verrà corrisposta l’accompagnatoria di altri 500 euri.

Facciamo i conti? 80 anni di pensione (vitalizi) contro 18 di contributi. Chi sta pagando e chi ha pagato per questo esercito (milioni) di sanguisughe?

Il pensionato, al sentirsi chiamare parassita, sbotterà con l’esclamazione: “ma io ho pagato i contributi di una vita di lavoro, la pensione è mia”. Se questo fosse vero, lo stato italiano non avrebbe bloccato centinaia e forse milioni di persone dall’andare in pensione. I soldi non ci sono, quei miseri sinbolici contributi che venivano pagati nei decenni passati, venivano dati a tutti i pensionati “baby” dello stato. Le casse sono vuote, anzi si obbliga la porzione produttiva della società a pagare i vitalizi a questi 20 milioni di parassiti. la politica dello stato italiano dei decenni passati, ha ipotecato il futuro di due generazioni, schiavizzandoli e togliendo loro ogni risorsa e bene per garantire il vitalizio ad un esercito di parassiti.

Come risolvere ora questo problema? Il 60enne carabiniere che ha parassitato per 40 anni, come potrà riscattare e restituire il mal preso? E’ difficile tornare indietro, ma non è più giusto che questi vecchi parassiti continuino a pesare sulle nuove generazioni che hanno carichi fiscali e contributivi inauditi.

Chi ha dato ha dato chi ha avuto ha avuto, ma è finita la cuccagna per questi privilegiati. Ogniuno metta via privatamente la sua pensione, e i pensionati o pensionandi se la vedano con quello stato che hanno servito e riverito per decenni, si facciano dare da “lui” i contributi che gli hanno dato. Questi pensionati e pensionandi sventolavano la bandiera italiana e festeggiavano oltre un secolo di italia? Adesso incomincieranno a capire la beffa, e se lo meritano. Una cosa è certa, basta prendere i soldi dalle tasche delle nuove generazioni. I pensionati vadano a battere cassa all’italia.

468 ad

5 Comments

  1. Tutto vero. Tanti e troppi ne hanno approfittatto di queste agevolazioni e adesso sta arrivando il conto. Ovviamente chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato, ma chi ha dato ha il diritto e il dovere di dire basta a queste palesi ingiustizie. La colpa non è solo dei politici ma anche di tutti quei singoli che pensando di farla franca, hanno contribuito alla situazione attuale. Io, in teoria, potevo aver richiesto un indenizzo o pensione di invalidità (sono stato riformato durante la visita per la leva militare e la mia patente di guida è limitata), ma poichè potevo farcela lo stesso, non ho voluto sobbarcare il peso economico a gente in completa salute. Questione di dignità. Altri, la dignità non sanno cosa sia.
    Italia, sei finita, e prima fallisci, prima ci risolleveremo.
    WSM

    • Ho 54 anni, ho sempre lavorato e fortunatamente
      fino al 2006 non ho versato una lira per la mia pensione,
      purtroppo ho pagato molta irpef.
      Non voglio niente (meglio gay che pensionato).
      Commercializzo lanciafiamme da passeggio con
      sensore riconoscimente pensionati di merda.

  2. Ho 54 anni, ho sempre lavorato e fortunatamente
    fino al 2006 non ho versato una lira per la mia pensione,
    purtroppo ho pagato molta irpef.
    Non voglio niente (meglio gay che pensionato).
    Commercializzo lanciafiamme da passeggio con
    sensore riconoscimente pensionati di merda.

  3. infatti nel centro sud italia la crisi si sente meno perchè il maggior datore di lavoro è lo stato e similari, e la maggior parte delle famiglie ha qualcuno o più di uno che percepisce, e da chissà quando, pensioni dallo stato…
    Tuttavia, quello che fa a pugni con chi cerca di campare di pensione e di orto è la sproporzione pazzesca delle pensioni sempre derivanti da casse pubbliche tra quelle massime (92.000 euro al mese! oltre a liquidazioni di fine rapporto stratosferiche, di alti burocrati o dirigenti di società pubbliche o banche) e quelle pensioni minime, benchè calcolate a fronte di contributi personali perchè da attività in ambito privato…ed è il motivo per cui questo stato, nonostante che di costituzione tutte le sinistre e le associazioni di partigiani si riempiano la bocca, è il peggior regime che esista, e riesce perfino a parlare di diritti quesiti e a farti passare per cretino… ma è destinato a fallire,e chi ha il coraggio se ne andrà!

Rispondi a meglio-gay-che-pensionato Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

LAVORIAMO PER TE, AIUTACI AIUTATI
advertisement