PICCOLE IMPRESE LINFA VITALE DELL’ECONOMIA

Fior fiore di sindacalisti, di economisti, di acacdemici e politici, vi riempiono la testa con la solita cantilena: “le piccole imprese non sono competitive”, “le piccole imprese non fanno ricerca”, “le piccole imprese hanno bassa produttività”, “le piccole imprese non possono adattarsi”…
Chi dice queste cose, non conosce l’economia vera, ma ha solo studiato nei libri o per sentito dire. Chi parla così nasconde gli interessi dei sindacati, della politica, delle grandi imprese che vivono di stato e che socializzano i costi per privatizzare i profitti.
Ebbene analizziamo uno ad uno i punti di critica e mettiamoli a confronto.
1)La grande impresa è come un dinosauro che non ha capacità di adattamento veloce. La pròva?
Andate a visitarle e capirete che cosa vogliono dire linee di produzione dedicate, irremovibili, monoproduttive, che ogniuqualvolta si fermano sono un costo per mancata produzione e mancati ammortizzamenti. Andate e vedete con i vostri occhi. Andate a vedere le linee industriali e capirete. La burocrazia è asfissiante.
2)Le grandi imprese costruiscono e manipolano la politica a proprio interesse ed in questo modo violano le leggi dell’economia, in questo modo creano squilibri e differenze di potenziale. La prova?
La Fiat ha messo in ginocchio lo sttao italiano al fine di farsi sponsorizzare per un secolo. E il risultato di questo è che senza soldi di sttao la Fiat non può essere competitiva.
3)Le grandi aziende sono un bacino di proletari, dove i sindacati possono riprodursi e fare proseliti. Il rapporto fra grande industria e sindacato non è conflittuale, anzi è simbiotico. Il sindacato ottiene potere attraverso i tesseramenti, e fa pressione sulla politica perchè garantisca alle grandi fabbriche soldi e favori pubblici. Tutto questo alal faccia della vera competizione.
4)Più grande è un’azienda, e maggiore diventa l’irresponsabilità collettiva, i padroni si dileguano e tutti succhiano come vampiri fino a svuotarle. La prova che tutti succhiano? Andate sugli aerei e vedrete i piccoli imprenditori che viaggiano in seconda classe, perche loro lottano nella vera economia, invece in prima classe dove il biglietto costa 2 fino 4 volte di più ci sono i dirigenti di queste aziende colossali e parassitarie. Sputa sui soldi chi non li guadagna, chi non ha mai fatto vera economia per farli.
5)In merito alla ricerca. Facciamoci solo delle domande:
Nascono più idee in un azienda con mille schiavi o in 1000 aziende con 1 padrone? Per innovare servono idee, servono pensatori che vogliono migliorare e risolvere problemi che hanno, e no schiavi!
6)Le piccole aziende soffrono perchè lo stato italiano si accanisce su di loro perche ha fatto regole a msura di aziende statali.
Le piccole aziende soffrono perchè i sindacati e ispettori del lavoro si accaniscono su di loro.
Le piccole aziende soffrono perchè la Guardia di Finanza può vessare un piccolo artigiano ma non può vessare un grande gruppo che ha avvocati e amici. le piccole aziende soffrono perchè non possono fare come fa la grande impresa che modifica la politica a piacimento per i suoi scopi.
Le piccole aziende soffrono perchè non possono permettersi di pagare favori a partiti e uomini politici.
7)L’efficienza di una piccola azienda famigliare è enorme, perchè ogniuno è responsabile, perche ogniuno ottimizza, perche ogniuno cerca di fare emglio come i cottimisti. nelel piccole aziende tutto rappresenta un costo e tutto tende all’efficienza. Questi economisti e politici che denigrano le piccole imprese, hanno mai visitato i colossi industriali occidentali e quelli dell’ex Unione Sovietica? Questi economisti hanno mai analizzato nel suo globale l’efficienza aziendale?
Come gli stati piccoli funzionano meglio e creano più ricchezza diffusa, così le piccole aziende creano ricchezza diffusa e gestione efficiente e responsabile.
8)Le grandi aziende fanno cartelli, monopoli e tutto con l’appoggio della politica e a danno dei prezzi e del progresso. Esempi? Microsoft, Apple, Osram, Philips! Cari professoroni di economia, queste aziende vivono di monopoli, vivono di cartelli, di copyrights, vivono di politica, e in un vero mercato libero avrebbero già chiuso.
9)Le piccole imprese hanno dato esempio di duttilità, di cooperatività, di sinergia nei poli industriali ed artigianali, dove come le formiche i camioncini giravano ed il terzismo cooperativo ha dimostrato la sua efficienza. L’esternalizzazione del lavoro in modo modulare ha permesso flessibilità, specializzazione a costi diluiti fra più imprese. la sinergia delle piccole imprese è una grande impresa come un organismo vivente fatto di tessuti, arti, organi.
10)Da un punto di vista politico e sociale le grandi imprese rappresentano un costo incommensurabile, perchè incentivano la corruzione e la mala politica, perchè inibiscono il libero mercato ed instaurano monopoli e cartelli con prezzi alti e prodotti via via scadenti perchè non si sottopongono alla prova della concorrenza. Viene bloccata o ritardata l’innovazione. Il caso dei led e lampadine a basso consumo o delle prese Shuko prodotte da osram, Philips e Vimar sono l’esempio italiano del danno che le grandi aziende arrecano alla società.
11)Non da ultimo nessuno considera l’incapacità della grande azienda di rinnovarsi, di cambiare, di essere flessibile. Fra molte piccole aziende diversificate invece si trovano sempre delle nicchie o sbocchi di mercato, senza dover chiudere o pesare socialmente e politicamente.
12)L’export? Con le reti di comunicazione, con i mezzi oggi a disposizione, non esiste più alcuna differenza fra grande azienda e piccola azienda. Siamo tutti sul mercato, con le fiere digitali, con le aste online, non occorre più un budget colossale per farsi conoscere.
13)I sindacati e politici disprezzano le migliaia di imprenditori, ma non dicono che a loro quando restano senza lavoro lo stato da proprio nulla, mentre la cassaintegrazione, la disoccupazione viene irrorata sulle grandi aziende e ciò è un costo sociale enorme.
L’economista di regime superficiale fa analisi sommarie tralasciando cause e concause.
Nella vera economia la piccola azienda è più efficiente, più duttile, più responsabile, grava meno socialmente, non può manipolare la politica, difficilmente riesce a fare cartelli a scapito della libera concorrenza, fa più ricerca diretta ed indiretta perchè stimola e si stimola all’innovazione.