PROPAGANDA ITALIANA E VENETA CONTRO IL REFERENDUM

Quali armi restano al morente stato italiano? Come arginare il dilagare di un indipendentismo che ormai contagia la popolazione Veneta in rivolta? Lo stato italiano è impotente, non può adoperare la violenza, non può adoperare la sua arma preferita contro un movimento pacifico. Gli indipendentisti sono sul piede di guerra ma hanno capito e scelto su quale campo di battaglia combattere: quello delle leggi, del referendum, delle trattative internazionali, della disobeddienza e delegittimazione al fine di creare una Repubblica Veneta. Quali ultime armi restano al pachiderma morente?
L’italia, ed i suoi servi che fanno politica in Veneto (Zaia e Tosi in prima fila) adottano la tecnica del SILENZIO. Per loro è un pericolo il successo del referendum per l’indipendenza del Veneto. Non possono nascondere, cercano di non parlarne sui media o giocano allo sciacallaggio come i loro colleghi Luca Azzano Cantarutti e Alessio Morosin. Tutti costoro adoperano in modo vergognoso persino i volantini del Plebiscito per tirare su firme a persone ignare che poi adopereranno per presentarsi alle elezioni. Bella infamata non c’è che dire, ma degna di questo letame politico. Tutti i politici verranno spazzati via da questo referendum, ecco perchè silenziano o danno ordine ai servetti di base, di non “dare una mano”. L’ultimo giorno proveranno a mettere il cappello sopra sperando di raggranellare voti alle Europee.
Tutti i mezzi di regime silenziano, non dicono nulla su ciò che sta avvenendo, del porta a porta del lavoro capillare sul territorio dove la popolazione grida indipendenza. Silenzio stampa di quei giornalisti pennivendoli (tuttti quelli iscritti all’albo), che sanno che la morte dello stato italiano vuol dire la morte del loro privilegio e delle loro redazioni.
Al massimo le autorità in modo concorde con i pennivendoli prendono qualche cappellino e stendardo Veneto, li associano su un tavolino con qualche pistola regolarmente detenuta e gridano al terrorismo venetista. Non resta che la DIFFAMAZIONE.
Nulla più resta a questo stato marcescente ed a tutti i suoi protagonisti politici e afferenti.