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PROTETTIVISMO IDEOLOGICO ED ECONOMICO: IL CASO USA

PROTETTIVISMO IDEOLOGICO ED ECONOMICO: IL CASO USA

 

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Film, cartoni animati, prodotti alimentari, macchinari, elettronica, sports made in Usa, hanno invaso completamente l’ex Unione Sovietica. Ma i prodotti economici ed ideologici dell’ex Unione Sovietica, hanno invaso il mercato Statunitense e quello delle sue colonie (Europa, Australia, Giappone, sud Korea)?

La risposta è evidente: non esiste reciprocità, e lo scambio è monodirezionale.

Concentriamoci sul perchè di questa monodirezionalità e vediamo le risposte possibili.

La risposta più comune che si da è quella per cui la superiorità culturale dell’Ovest è schiacciante e quindi è impossibile o quasi per l’est vendere prodotti culturali od economici verso ovest. È un pò come l’acqua di una cascata: non va mai verso l’alto.

Fin qui tutto sembra risolto ed ogni ulteriore analisi superflua.

Invece l’analisi storica e contemporanea mostra come da parte dell’occidente e più in particolare del modello Anglosassone (Anglo/Usa), esista un vero e proprio protezionismo ideologico ed economico mascherato da rigetto culturale del diverso.

Da una parte il modello economico-culturale Anglosassone predica liberi scambi, democrazia, condivisione ma nella sostanza pilota le scelte economiche e culturali in modo protezionistico ed agisce esattamente nel modo contrario a ciò che predica.

Il protezionismo economico non riguarda solo i dazi alle frontiere, ma anche il finanziamento pubblico alle aziende nazionali che inibisce le importazioni e facilita l’export. I cartelli ed il corporativismo da parte di un mercato strutturato impediscono a nuovi protagonisti di entrare. La logica dei brevetti e del copyright, l’indirizzamento della ricerca e l’import esclusivo di ricercatori e tecnici con la conseguente spoliazione tecnologica dell’altro contribuiscono a questa monodirezionalità dello scambio economico e culturale. È evidente la monodirezionalità degli scambi sul fronte culturale: cinema, tv, sport, letteratura, stampa, informazioni, immagini, musica, prodotti alimentari, detersivi, vestiario, elettronica, mode. Per capirlo è sufficiente analizzare i prodotti nei singoli stati e poi analizzare quelli presenti sul mercato Usa.

 

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