QUANDO L’ECONOMIA SI VESTE DI TRICOLORE

Li avete visti quei segni, quelle bandiere, quelle etichette, quelle scritte: “io compro italiano”, “roba italiana”, “fatto in Italia”…..?

Molte botteghe, e molti commercianti vestono i loro prodotti di nazionale, vi affiancano la bandiera italiana e sperano così che il cliente preferisca il loro prodotto anche se più costoso rispetto a quello di importazione. E’ inutile prendersi in giro, vestire un prodotto di tricolore per poterlo vendere e far breccia sull’orgoglio nazionale è l’ultimo binario di un economia fallita. L’economia detta le sue leggi e alla fine della giornata vende chi fornisce qualità e prezzo. A parità di qualità vince il prezzo più basso. Un economia che per essere competitiva ha bisogno di sputtanare e parlàr male dei cinesi, è un economia di falliti. Invece di parlàr male dei concorrenti, bisogna trovare altri percorsi che permettano di produrre le merci agli stessi prezzi oppure che permettano standard qualitativi superiori. Per la qualità, ci vuole ricerca, ci vuoe innovazione, bisogna dedicare denaro alle imprese e no spolparle come fanno i parassiti italiani.

Ecco che cosa vogliono dire le bandierine italiane sopra i prodotti, ecco il significato del made in italy. Ormai quando vediamo il tricolore su un prodotto, quando vediamo la scritta: “prodotto italiano”, “fatto in italia”, “qui vendiammo solo prodotti italiani”…. è come vi fosse scritto: “non siamo competitivi, noi siamo più cari perchè ci ostiniamo a produrre nello stato italiano e fare i cavalli da corsa per mantenere i privilegi italiani”. Questo è il messaggio che si nasconde dietro tutte quelle scritte e bandierine. A voi la scelta, e credo in molti abbiano capito, che è da fessi pagare la roba di più, ed ancora più fesso pagare per perpetuare un associazione di parassiti e criminali legalizzati come tutta la burocrazia di stato italiana.