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Indipendenza!

REFERENDUM INDIPENDENZA: COMITATO DEL “NO” E DEL “SI”

REFERENDUM INDIPENDENZA: COMITATO DEL “NO” E DEL “SI”

una_X_per_SI_16-200Un confronto pubblico tra il Comitato del Sì e il Comitato del No in merito al referendum per l’indipendenza del Veneto, è avvenuto sabato 22 febbraio alle 14,30 nella Sala Consiliare del Comune di Asolo, in Piazza Gabriele D’Annunzio.

All’incontro sono intervenuti:

-Gianluca Busato, Presidente del Comitato per il Sì

-Pietro Piccinetti, Presidente del Comitato per il NO

-Adolfo Urso, già viceministro alle Attività Produttive con delega al Commercio estero, vicepresidente del Comitato per il No

-Gianluca Panto, imprenditore già candidato alla presidenza della regione veneto, membro del comitato per il Sì

-Paolo Dalla Vecchia, Assessore provinciale all’Ambiente per la Provincia di Venezia, membro del Comitato per il NO

-Raffaele Serafini, disoccupato senza titoli, membro del Comitato per il SÌ

Illustriamo le fasi salienti della discussione in cui per la prima volta hanno potuto confrontarsi due realtà ideologiche diverse per certi aspetti ma con in comune la voglia e coscienza che qualcosa deve e sta cambiando.

Adoperiamo una tabella per illustrare le tesi a confronto

 

TESI DEL “NO” (pro Repubblica Italiana)

TESI DEL “SI” (pro Repubblica Veneta)

È antistorico che il Veneto se ne vada dopo 147 anni di dominazione italiana.

È perfettamente in linea con la storia la tendenza degli stati ottocenteschi ad implodere e ad originare entità più piccole ed efficienti. Siamo passati da 70 a 200 stati negli ultimi 60 anni. È un processo graduale di decolonizzazione.

Non è solidale che il Veneto diventi uno stato indipendente.

L’Italia sta parassitando il Veneto da 148 anni. Non si tratta di solidarietà ma di colonizzazione.

È la crisi che genera questo sentimento indipendentista, e allora fa comodo andarsene, ma prima quando il Veneto era ricco allora era diverso.

La voglia di indipendenza c’è sempre stata e lo dimostrano movimenti come la Lega e la Liga che sono stati protagonisti in anni in cui la crisi non c’era.

Il Veneto era povero e se è diventato ricco lo deve all’Italia, senza di essa non ci sarebbe stato il miracolo economico Veneto. Il meridione era industrializzato e più ricco del Veneto quando iniziò la dominazione italiana.

Il Veneto ha conosciuto la pellagra con l’invasione del Regno d’Italia e le tasse sul macinato. I Veneti sono emigrati oltre oceano in massa per quella fame mai conosciuta prima. Le 2 guerre mondiali hanno distrutto il Veneto. Il terremoto del 75 dimostra come l’operosità del nord est ha ricostruito in poco tempo, mentre nel meridione dopo 30 anni dal terremoto vivono ancora negli alberghi. Il meridione venne brutalmente saccheggiato dal Regno d’Italia nella cosidetta guerra al brigantaggio, e non fu risparmiato alla stregua del Veneto.

L’Italia ha rappresentato i Veneti come ubriaconi, come stupidi ignoranti che parlano una parlata contadina, un dialetto, li ha dipinti come sfruttatori e contadini che si sono arricchiti sulle spalle dei meridionali e le donne Venete sono state raffigurate come prostitute.

Il Veneto è una “declinazione linguistica” della lingua italiana e pertanto siamo lo stesso popolo.

La lingua Veneta non è un dialetto ed è molto più antica dell’italiano, e fra l’altro non è l’unica lingua definita con disprezzo dagli italiani “dialetto”.

Dobbiamo uscire dalla mentalità campanilistica ed aprirci al mondo.

È la cultura di massa italiana che tiene nel monolinguismo e nell’ignoranza la popolazione imbottendola di Dante, Risorgimento e Latino utilissimi nel mondo di oggi! I Veneti parlano Inglese e commerciano con tutto il mondo e da secoli sono viaggiatori, esploratori, mercanti internazionali.

Il Veneto ha piccole imprese mentre pesano le grosse aziende che troviamo nei grandi stati.

Il Veneto ha aziende piccole, medie ed internazionali che stanno chiuidendo o scappando, per la vergognosa pressione fiscale italiana.

Le grandi aziende italiane come la Fiat hanno parassitato per decenni e vissuto di denari pubblico contrariamente a quelle Venete.

Il Veneto Repubblica è piccolo, l’Italia è grande e conta di più a livello internazionale, è più rappresentativa per i propri cittadini. Il Veneto non potrà mai presenziare nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

Uno stato piccolo è più rappresentativo per i propri cittadini: l’Olanda, il Belgio, la Danimarca, l’Austria… Ci rappresenteremo meglio una volta indipendenti.

Non è solo la grandezza geografica che fa la differenza. Il Veneto una volta indipendente sarà la 19esima potenza economica mondiale! Mentre l’italia è scivolata e continua a scivolare non solo in materia economica ma anche civile e di libertà. In Europa sarà più rappresentato e anche alle Nazioni Unite.

Persino nello sport il medagliere Veneto è sempre il più rappresentato nelle competizioni mondiali, mentre l’Italia adopera i soldi pubblici per finanziare solo il calcio che ai Veneti non interessa più.

Dateci la possibilità un’altra volta di riformare l’Italia, dovete avere fiducia, sono gli uomini che devono cambiare e non le strutture geopolitiche.

L’Italia ha una grande storia.

L’Italia ha avuto 150 anni di tempo per fare riforme e sono stati 150 anni vergognosi. Diciamo basta. Vogliamo provare ad arrangiarci e a prenderci le nostre responsabilità. Crediamo di non aver bisogno dell’Italia, è finito l’esperimento sulla nostra pelle. I Veneti hanno una storia più grande e lunga stampavano oro e non titoli di debito (Bot).

Ma volete un Veneto indipendente dall’Italia od un Veneto indipendente dall’Europa?

Vogliamo essere una Repubblica Veneta in un Europa moderna e senza confini.

Rimarrete all’interno dell’Euro?

Certamente. Piuttosto crediamo che sarà l’Italia ad esserne buttata fuori. L’Italia non è credibile e non esistono figure politiche di valore.

Allora il Veneto dovrà pagare il debito proporzionalmente al suo Pil.

Intanto si paga proporzionalmente alla propria popolazione e non al Pil. Riteniamo già iniquo dover pagare per i debiti che hanno fatto altre aree della penisola italica, e veniamo derubati di 9 miliardi di euro ogni anno per pagare questo debito che gli altri fanno ed hanno fatto e che noi non facciamo!

L’economia del Veneto dipende da quella Italiana

Il Veneto oltre ai 9 miliardi con cui tappa i buchi del debito dell’Italia, viene derubato ogni anno di 20 miliardi di euro ed il sistema sanitario Veneto viene adoperato da centinaia di migliaia di persone che vengono da altre parti dello stato italiano. Il reddito del Veneto è reale fatto di imprese e di export (valuta estera pregiata) e non solo di stipendi statali. Il Veneto non produce solo pomodori ed insalata, ma tecnologia e turismo.

Mancate di solidarietà nei confronti degli altri cittadini italiani perche anche voi siete italiani.

Se venisse a casa vostra un ladro e voi lo beccaste in flagrante, e questo vi dicesse: “se mi denunci che rubo non sei solidale!”

La Repubblica Veneta moderna aiuterà tutti durante le calamità e non solo l’Italia ma anche i nostri fratelli del nord Europa e del resto del mondo.

Ma nei grandi progetti come la Tav non potete gestirli come repubblica Veneta, dovete farlo assieme agli altri stati Europei.

Per favore non diteci anche che cosa fare quando saremo indipendenti, sapremo arrangiarci.

Ed io che sono nato in Veneto ed adesso vivo a Roma, potrò partecipare al referendum?

Possono partecipare al referendum i residenti in Veneto che godono dei diritti elettorali e i Veneti iscritti all’estero.

Questo principio viene adottato ed è stato adottato un pò ovunque.

Come faranno le banche Venete che hanno sportelli nel resto dello stato italiano? Dovranno chiudere una volta che il Veneto sarà indipendente.

Faranno come la banche di tutto il mondo che aprono e tengono aperti sportelli in tutto il mondo: ubs, hsbc, raffaisen, unicredit….

Che politica migratoria perseguirete, in Europa dovrete rispettare le stesse direttive dell’Italia.

Certo, ma adesso l’Italia spedisce tutti gli immigrati nel Veneto in modo sproporzionato rispetto al resto della penisola italica. L’Italia prend ei finanziamenti dall’Europa e scarica il costo sul Veneto. Lo stesso vale per i costi sanitari che la Regione Veneto sostiene.

Capite che dovrete sostenere i costi della vostra politica e dovrete pagarvi un parlamento ed un senato.

Al momento stiamo mantenendo quello italiano che è molto più grande e costoso di quello che avremo nella Repubblica Veneta.

Grazie all’Italia il Veneto non è finito sotto la sfera comunista durante gli anni della cortina di ferro come invece è avvenuto per l’Austria.

Noi Veneti di oggi con un economia 4 volte più grande di quella Austriaca li invidiamo perchè lo stipendio medio Austriaco è il 40% più alto con un costo contributivo inferiore.

Il 65% delle leggi italiane ormai sono emanazione dell’Europa, quindi non ha molto senso che il Veneto diventi indipendente perchè comunque dovrà sottostare a questo principio.

A noi preoccupa più di tutto quel 35% di leggi che l’Italia impone sul Veneto, quelle leggi vessatorie in ambito economico, in ambito culturale, in ambito migratorio. Tutte le istituzioni italiane emanazione dell’Italai sono allo sfascio e le subiamo quotidianamente. Nella Repubblica Veneta elimineremo quella tassazione che l’Italia ha creato e che negli altri stati d’Europa non c’è. L’Italai è un inferno fiscale con servizi da Africa equatoriale!

Ma il debito pubblico dovrete pagarlo anche in un Veneto Indipendente.

Per noi non è un problema, lo stiamo già pagando ogni anno con 9 milairdi di euro che diamo all’Italia solo per gli interessi. Con quei soldi lo avremmo già estinto se fossimo indipendenti! Noi fra l’altro non creiamo debito, ma paghiamo solo per gli altri. Dovrebbe piuttosto preoccuparsi l’Italia di come pagherà non il debito ma gli interessi quando il Veneto diventerà Repubblica.

Ma come farete con le forze di polizia e esercito? Ed i trattati militari?

Per le forze di polizia ssaranno civili e Venete ben pagate ed efficienti. Idem per l’esercito, ben equipaggiato poco numeroso ed efficiente senza i grandi numeri e nepotismo italiano che ha infettato tutte le istituzioni italiane. per le alleanze siamo in Europa ed attueremo una politica in conformità con la comunità in cui viviamo rispettando la volontà popolare. Lo strumento referendario è il futuro della democrazia.

Chiuderete i confini?

Non scherziamo, guardi la Slovenia, l’Austria. Siamo in Europa c’è libera circolazione di merci e persone.

Le autonomie Regionali create dalla Lega Nord hanno aumentato il debito pubblico. Quindi decentrare non è la scelta giusta.

Per prima cosa questo non vale epr il Veneto, ma piuttosto per quelle regioni che parassitano da decenni. Il Veneto produce ricchezza che è costretto a cedere all’Italia.

Ma allora a voi basta solo potervi tenere più soldi?

Noi ce li vogliamo tenere tutti, perchè sono nostri, prodotti con la nostra fatica.

Non ha senso tenersi i soldi se non si può decidere in modo sovrano come amministrarli. Finiremo sempre che l’Italai invoca i principi di salvezza nazionale per derubarci e per dettare la politica economica. Inoltre vogliamo perseguire le nostre politiche culturali e sociali, tipiche della nostra terra.

Chi pagherà le pensioni ai Veneti una volta che sarete Repubblica indipendente?

Per noi non è un problema, la cassaforte dell’Inps italiana non è mai esistita. Noi Veneti produciamo la ricchezza per garantire una pensione decorosa e sicura ai nostri pensionati. Piuttosto è l’Italia che senza di noi collasserà ed oltre a non poter pagare i debiti non pagherà più le pensioni che ora mantiene derubando i nostri imprenditori.

In sostanza su molte cose siamo daccordo, ma da come capiamo il nocciolo è che secondo voi l’Italia non è riformabile.

Si certo. Noi non crediamo più che l’Italia sia riformabile e vogliamo riprenderci la nostra libertà e quindi sovranità. Vogliamo il divorzio perchè crediamo che staremo meglio e vogliamo che questa vessazione contro di noi finisca.

A noi conviene e ci riprendiamo la nostra libertà. Vogliamo prendere un’altra strada ed essere responsabili per noi.

 

La conversazione dibattito è terminata in osteria e il comitato del “no” ha offerto da bere a tutti.

Ci auguriamo che questo dibattito prosegua e che contribuisca alla crescita di tutti oltre che al miglioramento della società nella sua globalità. Ringraziamo chiunque abbia partecipato e sono ben accetti consigli e miglioramenti.

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