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RIVOLTE E PROTESTE: COME I MEDIA DI REGIME LE DESCRIVONO

RIVOLTE E PROTESTE: COME I MEDIA DI REGIME LE DESCRIVONO

luciosAl solito i giornalisti di regime e le redazioni finanziate con il denaro di stato (del regime) dipingono le proteste nei modi utili ad ottenere consenso e pilotare il pensiero dei sudditi. Vediamo insieme alcuni punti.

-Si nascondono con dovuta attenzione le ragioni della protesta. Non si deve sapere che la rivolta in atto ha una fine chiaro: “tutti i politici debbono andarsene via, e bisogna annullare tutti i privilegi di tutti gli statali, militari e politici a tutti i livelli”. Per chi controlla il consenso è importante non far sapere cosa muove la protesta. Non è facile, ormai tutti vanno su internet e leggono le decine di blog come il nostro che non accettano censure e adorano le querele, le minaccie, le perquisizioni, sequestri ed intimidazioni, perchè sono un segno che colpiamo i potenti.

-In modo ossessivo i giornali mettono foto di bandiere italiane ogni qualvolta dipingono la rivolta, perchè? Per questi creatori di consenso è importante strumentalizzare la rivolta in funzione nazionalista, è importante far credere che chi protesta lo fa par una italia migliore, che chi protesta è in qualche modo allineato con il nazionalismo italiano con i sacri confini, con la patria, insomma con la stabilità che poi rappresenta il privilegio. Le bandiere Venete, quelle vengono nascoste dalle tv e dai giornali. Si evita attentamente di dire che la protesta è partita dal Veneto e che l’indipendentismo ne è la prima causa scatenante. È pericoloso dire come realmente stanno le cose, è pericoloso dire che l’italia sta crollando come la Jugoslavia. Quando la rivolta partì dalla Slovenja i giornali Jugoslavi nascosero fino all’ultimo la verità.

-I giornali e tv stanno attenti a criminalizzare di brutto la protesta. Il lettore capirebbe che si sta manipolando l’informazione. Allora si prende larga, si criminalizza qua e la, si parla dei diritti degli altri, fino poi piano piano a criminalizzare il tutto e quindi dar mano libere alle brutalizzazioni a cui i carabinieri sono educati (pestaggi, repressione, terrorizzazione, denuncie..).

-I giornali e tv parlano dei carabinieri mandati a pestare la popolazione e li descrivono come distribuissero fiori. Non dicono che il governo ha preparato migliaia di nuovi furgoni antisommossa nuovi e che 4 anni ha avviato una politica di armamenti antipopolazione e che i carabinieri sono pronti ad adoperare le armi da guerra per reprimere il popolo. Si vuole nascondere l’anima sporca, la vera funzione infame di costoro e così si cerca di affiancarli ai fiori, della serie: “i carabinieri sono con il popolo”.

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One Comment

  1. Il bello è che gran parte degli italioti, di fronte alle proteste, dicono:

    “Ma questi che vogliono ? Che hanno da lamentarsi ?”
    “Perchè non mangiano le brioches ?”

    Siamo diventati una nazione di Marie Antoniette…

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