SALVARE L’ITALIA O FARLA FINITA?

Se ascoltiamo i buoni propositi di tutto il clan politico italiano fino agli amministratori di paese, la giustificazione addotta per spolpare di tasse i sudditi dello stato italiano è quella di “salvare l’italia”.
L’italia viene antropomorfizzata, deificata, e ai cittadini si chiedono sacrifici, spirito di sopportazione, e accettazione di essere spogliati di tutto per salvare questa entità geopolitica.
Osiamo farci la domanda ingenua del solito sprovveduto che non ha studiato nelle roboanti università italiane: “E se invece la facciamo finita e ci teniamo quel poco di ricchezza che abbiamo, che cosa cambia?”.
E se l’italia muore? Che cosa succederà di così terribile a chi adesso viene spolpato di tasse?
Proviamo prima a vedere che cosa succede a chi di italia vìve ed adopera la parola “italia” per perpetuare uno stàto di privilegio.
Se l’italia muore, spariscono i giornalisti finanziati dallo stato, spariscono i loro giornali finanziati dallo stato, spariscono i partiti tradizionali finanziati dallo stato, spariscono i notai garantiti dallo stato, spariscono 200 mila parassiti in divisa dell’esercito che fanno da poliziotti per le strade (carabinieri e guardia di finanza), spariscono i finanziamenti ed esenzioni alla chiesa cattolica romana, spariscono le televisioni finanziate con i soldi estorti ai cittadini, spariscono le licenze e quindi tutti i privilegi di cui alcune categorie godono…… E non è finita, con la morte dell’italia, finiscono i monopoli bancari, i monopoli stradali, i cartelli e monopoli editoriali, i monopoli sulle reti di comunicazione, i cartelli e monopoli sulle materie prime, sull’energia….
La lista è lunga, ma si incomincia a percepire che proprio i suonatori del tam tam “salvaitalia”, sono gli stessi che vivono solo grazie a l’esistenza dell’italia. Tutti questi parassiti, tutti questi privilegiati si troverebbero a dover lottare seriamente per sopravvivere quotidianamente.
Adesso che abbiamo capito la sorte di questi privilegiati, incominciamo a chiederci che cosa accadrebbe a chi invece si chiede di pagare per salvare l’italia.
Il cittadino pagherebbe la benzina 50 centesimi in meno come tutto il resto d’Europa, il cittadino pagherebbe l’iva al 18%, il cittadino pagherebbe quasi la meta la corrente elettrica, il gas costerebbe 2 volte meno, il cittadino avrebbe autostrade e connessioni internet gratuite, i conti in banca sarebbero gratuiti come nel resto dell’europa civile, tutti potrebbero aprire un’attività senza bisognop di licenze e raccomandazioni, potremmo vendere una macchina senza pagare il notaio, e le case potremmo venderle e comperarle andando semplicemente in comune, tutti i prezzi si abbasserebbero, potremmo divorziare in pochi mesi, le cauxe legali durebbere al massimo 1 anno, l’individuo verrebbe valorizzato per le sue capacità e non per i pezzi di carta e raccomandazioni che il sistema l’italia ha creato. I partiti sarebbero reali senza finanziamenti, senza autoblù, senza albi dei giornalisti, senza canoni, senza più vessazioni contro i sudditi che diventerebbero cittadini…..vivremmo in stati più liberi, meno costosi con meno privilegi.
Non è un sògno è quello che succederà quando l’italia morirà.
E allora perché ostinarsi a salvarla, che cosa ne guadagniamo noi sudditi di uno stato infame?
L’italia è come una vecchia in metastasi che per allungarsi la vìta ti inpedisce di vivere.