SONO TUTTI CON NOI: INDIPENDENZA VENETA DILAGA

Ma lo sapete che quando i volontari di Indipendenza Veneta appendono manifesti, la gente suona il clacson o si ferma a salutare. Addirittura vi sono persone che spontaneamente si fermano a rimettere i cartelli o manifesti rimossi dal vento. In giro si vedono scritte un pò ovunque fatte da sconosciuti neppure iscritti a Indipendenza Veneta. Quando i nostri volontari hanno bisogno di qualcosa, c’è la fila a fare donazioni. Per esempio quando abbiamo fatto la colla (8000 litri), il mugnaio ci ha regalato la farina, l’imprenditore di stampi plastici ci ha regalato centinaia di secchie in plastica. Le ferramenta ci regalano attrezzi, gazebi, tavolini, pennelli. Addirittura a Bassano, alla sera, nella farmacia di turno, ci hanno regalato i cerotti e le garze per rammendare un nostro volontario tagliatosi su una lamiera mentre appendeva i manifesti. Il farmacista appena visto il simbolo sulla giacca del volontario ha detto: “voglio fare anch’io la mia parte per liberare il Veneto”.
Ma lo sapete che la polizia rifiuta di togliere i nostri manifesti quando sbagliamo luogo di affissione? Persino i carabinieri quando ci vedono si fermano ed escono con frasi del tipo: “speriamo bene perchè così ci stanno portando alla rovina”. La spilletta che portiamo è ormai un distintivo, una sorta di lasciapassare.
Ci è capitato di avere la firma per l’indipendenza del cancelliere siciliano di un tribunale di Vicenza il quale ha detto: “io sono il primo a vedere il male che fa l’Italia al Veneto, e lo voglio libero per stare meglio io e la mia famiglia che viviamo da anni qui”.
Mentre facevamo volantinaggio una comitiva di turisti Texani si è fermata a conplimentarsi con noi perchè anche loro non ne possono più dei vecchi nazionalismi.
In commissariato non vogliono neppure più che chiediamo i permessi per fare le manifestazioni e neanche fanno i controlli, ed in modo onesto e genuino ci manifestano solidarietà in tutti i modi. Pensate che un giorno a Cittadella mentre una squadra aposava i cartelloni in legno sulle rotonde, la polizia si è fermata dicendo: “forza, dateci dentro!”, e se ne sono andati!
Nei comuni gli impiegati ci assegnano sempre gli spazi più visibili.
Molti politici, assessori, consiglieri chiedono di entrare nelle nostre fila. Schiere di imprenditori incominciano a dare una mano. Sezioni intere di partiti si sciolgono e i militanti si iscrivono ad Indipendenza Veneta che conta al momento quasi 20 mila iscritti paganti!
La crescita è esponenziale e tenete presente che Indipendenza Veneta ha solo 7 mesi di vita!!!!!
I ristoratori, gli albergatori ci invitano a fare riunioni e presentazioni a loro spese pur di diffondere il messaggio di liberazione che i volontari di Indipendenza Veneta propagano.
I ciclisti, i cacciatori, le associazioni di volontariato e dei donatori diffondono i nostri volantini ovunque casa per casa. Alcuni parroci hanno addirittura accennato nelle loro prediche che ormai per salvare il salvabile, l’indipendenza è l’unica via percorribile per il Veneto. Molti attivisti di Comunione e Liberazione hanno fatto la scelta di entrare nelle nostre fila perchè si rendono conto che l’italia contraddice i principi di cooperazione cristiani. Persino i testimoni di Geova veneti esprimono la volontà di votare per la prima volta nella storia elettiva italiana.
I postini si offrono volontariamente per distribuire il nostro materiale durante le loro ore di lavoro!
Finora manca solo che i benzinai ci facciano il pieno gratis.
Ma ciò che più ci fa piacere è che gli stessi leaders degli altri partiti, dietro le quinte invitano i soci a votare per Indipendenza Veneta.
Tutto ciò ha del surreale, ma è la situazione in cui ci troviamo e l’escalation è virale, singolare per adoperare un termine scientifico.
Ma allora chi è contro? Se proprio vogliamo trovare chi non ci vuole, sono proprio quei politici e impiegati statali ai massimi livelli, i quali tutelano la loro poltrona ad oltranza e che ormai si trovano soli staccati dalla realtà.
L’indipendenza del Veneto è così vicina che l’atto finale sarà levare il sipario dal palco con il referendum, ed in quel momento tutti fino all’ultimo saranno con noi per il nostro ed il loro futuro.