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Indipendenza!

UNO SPACCATO D’ITALIA

UNO SPACCATO D’ITALIA

La Pantos p.a. è la più grande azienda italiana di serramenti in legno, con centinaia di punti vendita in Italia, otre che all’estero (Italia, Stati Uniti, Spagna,Grecia,Russia, ecc).

Recentemente sta attraversando una crisi comune a tutte le altre realtà del comparto dell’edilizia.
Sopra la testa della Pantos è giunto il veto politico della Ligalega-L’Expresso group attraverso una campagna diffamatoria sulla stampa senza precedenti, che ha comportato il blocco indiscriminato della produzione, degli incassi, delle commesse e dunque anche la possibilità di pagare il personale.
Tutto questo non è stato causato dalla famiglia, il blocco del pagamento dei salari dipende solo ed esclusivamente dalle campagne di sciopero a tempo infinito messe in atto da sindacalisti venduti in accordo con gli ex nemici politici di Giorgio Panto.
La CC-II-SS-LL è scesa talmente in basso da inviare orde di barbari falsi dipendenti, essendo quelli veri prevalentemente amici di famiglia da generazioni (autisti, aiutanti, uomini di fiducia, metà lavoranti e metà custodi di capannoni e proprietà) davanti alla casa di un azionista, Antonello, assediandolo e lasciando atterriti anche i tranquilli e socievoli abitanti di tutto il resto del suo quartiere, certamente non avezzi a queste squallide messe in scena di guerriglia urbana pilotata.
Queste cose non si dovrebbero mai fare, perché si potrebbero anche turbare degli anziani o dei bambini, scioccandoli.
Ma la regia occulta ha un solo ed unico obiettivo: questa gloriosa azienda veneta, non può ridimensionarsi, l’azienda deve chiudere del tutto, deve fallire integralmente, deve sparire dalla faccia della terra.
Per portare a termine l’operazione è stata attivata una banda di provocatori venduti e sfigati, che ben conosciamo per le loro doti di Q.I. sotto i tacchi, buoni al massimo a fare i capoclasse, usati per questo lavoro sporco di distruzione industriale, ricompensati ed ebbri per la visibilità a loro garantita da quella cloaca maleodorante della tribluna di trevviso e dalle altre testate del L’Expresso group.
Voci ben informate, vicine ai Confindustriali, affermano di non aver mai assistito ad un accanimento distruttivo di queste proporzioni, ad una così brutale chiusura ad ogni e qualsivoglia trattativa.
Ma signori, dove vivono questi ? Di fabbriche in Veneto che chiudono ce ne sono ogni giorno da almeno 5 anni a colpi di centinaia di lavoratori alla volta.
Anche tutti gli altri industriali trevigiani ora tremano e tengono un basso profilo, temono di poter subire lo stesso trattamento, e dunque tacciono, si nascondono, spariscono in viaggi esotici, oppure si allineano con il regime mafioso dominante.
Stiamo assistendo ad un vero e proprio salto di qualità che ha come obiettivo il modello nord-est, che deve chiudere in quanto ostile al sistema italia, perché non controllabile, fautore di istanze federaliste ed indipendentiste che devono essere soffocate.
E così, dalla semplice ostilità verso gli imprenditori, si è passati ora alla paura, ad un regime di terrore, da stato totalitario, ben sostenuto dai mezzi di informazione.
Nemmeno il tondetto pidipiuellino Caztro esce indenne dal sospetto di un suo interesse a portarsi a casa con quattro soldi la fabbrica , invocando interventi esterni ( quali amici , dai ?) per rilevare l’attività con quattro palanche.
Mentre ad altri interessa evidentemente la televisione AntenaTri Veneto e si prospetta da parte degli avvoltoi italici la possibilità anche di accaparrasi, senza colpo ferire, un importante impero televisivo.
In caso di fallimento della Pantos , anche la televisione sarebbe infatti invischiata in una possibile revocatoria a causa di trasferimenti di quote di societarie non ancora passate in giudicato e dunque attaccabili dai creditori. Una bella spartizione della torta.
E i dipendenti? Per sindacati e politici manovratori sono solo carne da macello.
Anzi meglio, più il Veneto sprofonda, più disoccupati si creano, meglio è.
Per questa gente il Veneto deve tornare ad essere quello che era nel 1950, un serbatoio di mondine.
Lavoratrici di giorno e puttane di notte. “Basta estra, autarchia anche nella prostituzione !”
Come piace tanto a Gentilizi.

[Ogni riferimento a fatti o persone reali è non voluto e puramente casuale.]

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One Comment

  1. Non c’è ninete di casuale, la Lega Nord e la banda della Liga con i suoi cani di Fossò e Montecchio ha lanciato da anni una campagna diffamatoria contro il cognome Panto. La Lega Nord non ha mai tollerato concorrenti in casa. Lo spettro di Giorgio Panto fa ancora paura.
    Come difendersi dalla dittatura Zaista, come combattere i bugiardi uomini di Bossi.
    INDIPENDENZA,togliamoli il privilegio che lo stato italiano concede a tuti, in primis la Lega Nord e Liga.
    Abbattere la Lega Nord è l’unico vero ostacolo che si frappone all’indipendenza del Veneto.

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