ZAIA LUCA CHIEDE COME UNO SCHIAVO: LETTERA AL GOVERNATORE

Caro Luca Zaia, i Veneti come te resteranno sempre schiavi, perché sono incatenati all’idea che la propria libertà è di qualcun altro, che la libertà dei Veneti appartiene all’Italia, ecco perché senti il bisogno di andare a Roma, senti la necessità dello schiavo di elemosinare ciò che è tuo e che devi solo prenderti.
Caro veneto schiavo della paura, la libertà si esercita, la libertà del Popolo che rappresenti è del Popolo stesso e nessuno può ed ha il diritto di darla. La libertà si esercita.
Il referendum serve a legittimare questa libertà. Il regno d’Italia ebbe l’obbligo di fare un referendum per poter esercitare quella sovranità che ancora noi oggi subiamo. Allo stesso modo, a ritroso, il referendum di oggi ha quella funzione: affermare la nostra legittima aspirazione e conferma che vogliamo essere liberi e che ci sentiamo Popolo, rifiutando la sovranità italiana (delegittimandola) in modo legale e civile.
Dopo il referendum l’Italia diventerà un ente illegittimo e perciò illegali i suoi servi.
Hai capito?
Come si esercità la libertà?
Noi Veneti inizieremo a sostituirci alle istituzioni italiane delegittimandole nella pratica. Questo è il passaggio di poteri che avviene sempre.
L’Italia dovrà accettare perchè opponendosi ha solo da perdere perchè siamo:
-Dalla parte della legge e del giusto: ci dà ragione il diritto di tutto il mondo
-Perchè l’Italia finirebbe davanti a tribunali internazionali assieme ai suoi facinorosi
-Perchè siamo in una posizione strategica e prima o dopo possiamo mettere in ginocchio lo stato italiano chiudendo i confini a sud.
Non servono le armi, queste erano le idee di Bossi di un uomo vecchio incapace di osare quando era il momento, di un parolaio alla stregua dei politicanti italiani e purtroppo anche Veneti.