IL CONCETTO DI FEDE NELL’ARTE MILITARE

Gerusalemme è stata distrutta una ventina di volte! Le guerre religiose sono in assoluto le più feroci e totalizzanti. Per secoli la fede nelle divinità ha originato gli eserciti più motivati e più invincibili. I documenti storici, l’iconografia, la monumentalità, ci mostrano come battaglie e guerre fossero sempre legittimate o motivate da questioni religiose. Non importa se si guerreggiava per ragioni economiche, l’importante era che i soldati credessero che era una questione religiosa.
Il concetto di FEDE in guerra è intimamente legato a quello del MORALE. Chi è animato da fede religiosa, non si perde mai di morale perchè ignora il buonsenso e la ragione. Il soldato di fede è un IDEALISTA. L’idealismo nell’arte militare si affianca e sostituisce la fede religiosa. Comunismo, fascismo, nazismo, capitalismo, nazionalismo…. sono emerse come nuove religioni, e nel nome di cui, milioni di uomini erano e sono disposti a morire alla stregua dei crociati medioevali. Il fattore MOTIVAZIONE gioca un ruolo primario nell’arte della guerra.
Ciò che cambia è solo la religione, la fede, che può essere in una divinità o in una dottrina politica, ma la sostanza finale è la stessa: il combattente che crede in qualcosa che va ben oltre la vittoria e il benessere materiale, è straordinariamente più motivato ed efficiente. E’ proprio per questa ragione che con l’avvento delle religioni politiche e dei nazionalismi i morti fra i civili aumentano a dismisura come durante le guerre religiose che hanno funestato l’umanità nel passato.
I bombardamenti a tappeto, i programmi tv, la distruzione dell’economia, le sanzioni..hanno la funzione di abbattere il morale, la fede che resta il principale componente di ogni soldato e della stessa popolazione che ha introitato la dottrina del culto dello stato.
dal libro “La Guerra dei memi” di Raffaele Serafini