LA LIBERTÀ: PROPRIETÀ E POSSESSO

Avere la proprietà di una casa è diverso che possederla. Ad esempio, il proprietario abbandona un bene come la casa e qualcuno la occupa e quindi la possiede. Questo vale per tutto, dalle case, la terra, ai beni di consumo, fino alla nostra libertà.
La proprietà è un qualcosa che ha a che fare più con il mondo delle idee, della burocrazia, dei certificati, mentre il possesso ha a che fare con la realtà.
Spostiamoci ora ad un bene come la libertà.
E’ possibile estendere i concetti di possesso e proprietà anche alla libertà degli individui e delle collettività di individui. La schiavitù è finita, non si possono più possedere gli uomini, ma ciò è vero fino ad un certo punto. Quelli che chiamiamo cittadini, un tempo venivano definiti sudditi, e questo termine è molto più completo perchè indica sottomissione e totale schiavitù. Anche i cittadini degli stati moderni vengono trattati come proprietà dello stato e per capirlo è sufficiente vedere il trattamento degli stranieri in materia fiscale o quando dovesse crollare il sistema bancario. Gli stati espropriano di ogni bene i propri sudditi ma hanno il dovere di tutelare il denaro ed investimenti stranieri come privilegiati. I conti degli stranieri sono più tutelati di quelli vostri, come lo sono le loro proprietà all’interno dello stato italiano. I sudditi dello stato italiano sono proprietà dello stato italiano il quale può disporre della loro libertà quando lo ritenga opportuno. Questo concetto è evidente nella tassazione, nel servizio militare quando era obbligatorio, in tutta una serie di tasse ed imposte che dobbiamo subire quotidianamente e che violano ogni principio naturale della libertà, nel modo in cui lo stato italiano espropria e controlla i conti bancari, il possesso dell’oro e persino delle cassette di sicurezza, non da meno il controllo di tutte le attività produttive e delle materie prime o dell’energia.
Sulla carta siamo padroni di noi stessi, la proprietà di noi è nostra, ma nella realtà il possesso è dello stato italiano.
Andiamo adesso a vedere come funziona con i Popoli. Fiumi di convenzioni e trattati parlano di libertà dei Popoli, ma poi alla fine nella realtà, i Popoli vengono trattati come merce di scambio alla stregua dei singoli individui. Per capirlo è sufficiente guardare a tutta la storia coloniale a partire dalla nascita degli stati nazionali, nati sull’esproprio della libertà dei Popoli Nativi.
I Veneti sono stati espropriati della loro libertà ed anche il possesso è dello stato italiano.
La proprietà, la legittimazione ad essere noi Veneti proprietari della nostra libertà, viene non solo dal diritto naturale, da quello storico e dalle affinità culturali fra individui, ma trae forza giuridica a livello internazionale e locale dall’esito del referendum sull’indipendenza del Veneto del 16-21 marzo 2014.
Come poi esercitare il possesso? Una volta liberi, una volta che ci saremo impadroniti della nostra libertà davanti al mondo e da tutti i punti di vista, che cosa mancherà alla piena realizzazione del processo liberatorio?
L’esercizio del possesso della nostra libertà. La libertà si possiede quando si esercita.
Dopo il 21 marzo sarà dovere di ogni Veneto riappropriarsi della sua libertà disconoscendo lo stato italiano. Qualora lo stato italiano pretenda di esercitare il possesso della libertà degli individui del Popolo Veneto, sarà dovere legittimo difendersi in tutti i modi. Ogni limitazione della libertà del Popolo ed individui Veneti costituirà un atto illegale difronte ai tribunali internazionali e del potere Veneto. Non vi saranno sconti, nomi e cognomi di chi persevererà nell’illegalità contro il Popolo Veneto verrànno presi, e i responsabili giudicati senza pietà dai tribunali. La Jugoslavia insegna, con i diritti dei Popoli non si scherza!